La creazione di persone virtuali in modo fotorealistico e in tempo reale ha compiuto passi da giganti negli ultimi anni, uno degli esempi più eclatanti è quello di Paul Walker in Furious 7, ricreato sul grande schermo dopo la sua morte in un incidente stradale a metà della produzione.
In passato questa tecnica è stata usata in pellicole come Zelig di Woody Allen, Il mistero del cadavere scomparso con Steve Martin e Forrest Gump di Robert Zemeckis, o in serie tv come Racconti di mezzanotte della HBO.
L’uso dell’immagine di una celebrità defunta ricade nei diritti di pubblicità post-mortem, che prevede l’uso a scopo di lucro del nome, dell’immagine, della somiglianza e così via, deciso dai propri eredi. Un esempio lo possiamo vedere in questo spot per Dirt Devil, un aspirapolvere senza fili, in cui compare Fred Astaire, che è stato autorizzato dalla vedova Robyn:
un altro caso è invece l’ologramma di Tupac Shakur al Coachella Valley Music and Arts Festival nel 2012.
Richard W. Taylor, membro della Directors Guild ed ex-vice presidente della Visual Effects Society, si chiede se dovremmo fornire un agente a queste identità virtuali. Entusiasta del lavoro realizzato su Furious 7, meno del ringiovanimento di Jeff Bridges in Tron: Legacy, oggi sta lavorando a un nuovo headset chiamato Eymerce che permetterà al pubblico di interagire con queste creazioni in tempo reale.
Taylor spiega che in questo momento si sta diffondendo un nuovo fenomeno, gli attori si fanno scansionare per provvedere in modo perpetuo alla loro famiglia e al proprio fondo, per essere ricreati digitalmente oppure come assicurazione nel caso in cui gli accada qualcosa durante la produzione.
La California ha fatto passare nel 1984 una legge che protegge i diritti di pubblicità di un individuo per 50 anni dopo la sua morte. Sotto la spinta della Screen Actors Guild il periodo è stato esteso fino a 70 anni.
In tutto il paese, stato per stato, spiega un rappresentante della SAG-AFTRA, si lotta per la protezione degli artisti ricreati digitalmente e al riconoscimento del loro valore economico.
SPOILER PER ROGUE ONE
Ma questa protezione riguarda per il momento solo chi muore in California. Nel caso di Peter Cushing vissuto e morto in Inghilterra non c’è nessun riconoscimento della pubblicità dopo la morte, ma la Lucasfilm ha voluto assicurarsi il permesso dell’estate per usare le sue sembianze in Rogue One, nuovamente nei panni del Grand Moff Tarkin.
Per ricreare Cushing, l’attore inglese Guy Henry ha interpretato sul set il personaggio di Tarkin, poi in post-produzione gli artisti della Industrial Light & Magic hanno rimpiazzato l’attore. Joyce Broughton, l’ex-segretaria di Cushing che ne gestisce l’estate, ha spiegato a Variety:
“Devo dire, non sono una fanatica di Star Wars, ma penso che chiunque l’abbia messo insieme sia stato fantastico. Non è una cosa sciocca, è davvero fatto bene!”
Ma per sapere tutte le particolarità sulla ricreazione di Cushing, dovremmo attendere gennaio, quando i filmaker potranno parlarne liberamente.
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Diretto dal regista Gareth Edwards (Monsters, Godzilla), Rogue One: A Star Wars Story ha come protagonisti: Felicity Jones,Diego Luna, Riz Ahmed, Ben Mendelsohn, Donnie Yen, Alan Tudyk, Mads Mikkelsen e il premio Oscar Forest Whitaker.
Rogue One è il primo spin-off di Guerre stellari e si svolgerà tra Episodio III ed Episodio IV; i protagonisti saranno alcuni membri dell’Alleanza Ribelle che devono rubare i piani di costruzione della Morte Nera. La prima stesura del copione è stata scritta da Gary Whitta (Codice: Genesi, After Earth), ed è stata completata da Chris Weitz (About a Boy, La bussola d’oro, Cenerentola).
Fonte Variety
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