Fabrizio Modina parla di Super Robot Files 1979/1982, Godzil-land e Super Robot World

Fabrizio Modina parla di Super Robot Files 1979/1982, Godzil-land e Super Robot World

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A Lucca Comics and Games 2016, Fabrizio Modina grande esperto di fantascienza ed animazione giapponese ha presentando il libro Super Robot Files 1979/1982, secondo volume dell’enciclopedia dedicata alle serie animate robotiche giapponesi iniziata con Super Robot Files 1963/1978.

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Modina ha realizzato le prefazioni dei manga della collana Super Robot Collection, nata da una partnership tra J-Pop, Tutto Sport e Corriere dello Sport che ha portato in edicola i classici del mangaca Go Nagai. Dopo il successo di Star Wars Play (Treviso, Jesolo, Roma), a dicembre ha inaugurato a Padova la mostra Godzil-land (dal 17 dicembre 2016 al 26 febbraio 2017 presso il Centro culturale Altinate San Gaetano), una retrospettiva sulla figura dei dinosauri visti attraverso il cinema, la televisione e la letteratura fantastica.
Il 17 marzo  in occasione di BE Comics (17-19 marzo) inaugurerà la mostra Super Robot World che rimarrà aperta al pubblico sino al 21 maggio 2017, e sarà divisa in 16 sezioni allestite presso il Centro culturale Altinate San Gaetano.

Di seguito la nostra intervista:

Una delle prime cose che volevo chiederti era il titolo del libro, perché questo è appunto un secondo volume, inoltre ero rimasta che doveva concludersi son il 1984 e non il 1982.

M: Invece una sorpresa.

Esatto. Come mai?

M: Perché faremo un terzo volume.

Inizialmente non pensavate farne un terzo….

M: Invece abbiamo visto che c’è veramente tanto materiale molto interessante. E abbiamo quindi deciso di fare un terzo volume.

Coprirà sempre un arco di quindici anni?

M: No. Sarà un arco molto breve. Perché nel terzo volume avremo una seconda parte del 1982. L’83 e ’84.
E poi vedremo se fare una breve carrellata di molte cose fino al 2016. Ma ufficialmente le schede si concludono con il 1984.

Avevi precedentemente dichiarato che dopo il 1984 assistiamo ad un calo nel genere robotico a livello qualitativo. Farai una retrospettiva delle serie più importanti?

M: Per il 1984 farò un analisi di tutto quello che è uscito. Quindi essendoci un declino dopo il ’84 farò una selezione delle serie più importanti ma non saranno più delle schede dettagliate. Diciamo che adesso diventa un po’ complicato parlare del terzo volume perché preferirei parlare del secondo.

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Il secondo ha un’introduzione di Ippei Kuri.

M: Un grande onore, una grande sorpresa.

Come è nata questa introduzione?

M: E’ nata grazie a questa collaborazione tra J-PoP e Tatsunoko che ha portato alla sua intervista che è poi diventata questa prefazione.

Una delle critiche che ho sentito nei confronti del primo volume, da parte di quelli che potremmo considerare dei puristi tra gli appassionati di robotica, è che sono stati inseriti degli anime che non sono considerati delle vere e proprie serie robotiche come ‘Babil Junior’ e le ‘Time Bokan’. Come rispondi a queste critiche? Perché hai fatto queste scelte? E perché secondo te devono essere inserite?

M: Queste serie dovevano assolutamente essere inserite.
Babil Junior sicuramente perché ci sono due robot all’interno. Quindi non si poteva escludere. Stessa cosa le Time Bokan perché hanno portato a un’evoluzione diversa delle serie robotiche, i robot non sono necessariamente antropomorfi ma sono anche zoomorfi. Quindi la ricerca di Super Robot Files va in tutte le direzioni.
Questo genere di purismo indica una staticità mentale che io ho preferito non avere per poter allargare la ricerca su altri orizzonti.
Come si vedrà in questo secondo volume le Time Bokan hanno un percorso che va dallo zoomorfo all’antropomorfo infatti il primo robot effettivo antropomorfo delle Time Bokan è Yattodetaman e secondo me esprime molto la genialità delle Time Bokan che possono essere inserite in un percorso di fantascienza e super eroi nipponici che su quella dei robot.
Va sicuramente esteso il concetto.

Rimanendo in tema Time Bolkan hai avuto la possibilità di vedere sia Yoru no Yatterman la serie che hanno realizzato ormai due anni fa. E quella nuova che attualmente va in onda in Giappone che è una sorta di reboot della prima serie delle Time Bokan?

M: No, perché tutte le serie che sto guardando in questo momento della mia vita servono per scrivere il libro.
Quindi tutto quello che sto recensendo mi sta prendendo del tempo per completare il secondo volume e il terzo è già in lavorazione.
Sicuramente un domani se decideremo poi di fare un edizione deluxe con tutti e tre i volumi sarà il momento giusto per inserirli.

Mentre scrivevi il primo libro hai detto che raccoglie più o meno vent’anni di ricerche e di materiali raccolti. Quanto è stato difficile recuperare il materiale tenendo conto che queste sono serie ‘d’epoca’? Oltre ai negozi come il Mandarake di cosa ti sei servito?

M: E’ difficile. Complicato trovarle sottotitolate. Diciamo che è stato uno scambio tra amici e collezionisti: cosi siamo riusciti a risalire a tutto questo materiale.
Ovviamente adattandomi anche alla tipologia di traduzione. In questo momento sto vedendo per esempio delle serie sottotitolate in spagnolo e in francese, cose di questo tipo insomma.
I motivi per cui tengo particolarmente al secondo volume è che inizia a trattare di serie che non sono mai arrivate in Italia.

Cosa ci puoi dire in particolare su alcune di queste serie?

M: Nel secondo volume sono particolarmente orgoglioso e felice di aver potuto parlare di Densetsu kyojin Ideon, di Xabungle e di Dougram che sono veramente dei capolavori della Sunrise che per ora il Italia rimangono inediti quindi spero che il lettore possa percepire la grandezza di queste serie leggendo la mia recensione.
Idem in quello che sarà il terzo volume dove ci sono delle cose meravigliose da scoprire.
Come Dunbine, Votoms che speriamo un domani di poter vedere in versione italiana o quantomeno sottotitolata.

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Sei molto famoso anche per le tue collezioni sulla Marvel, Star Wars, l’animazione giapponese. Noi abbiamo potuto vedere quella a Villa Carraresi a Treviso… Come è nato il progetto di Guerre Stellari Play che poi è diventata una mostra itinerante.?

M: Ha aperto Ieri a Roma. Guerre Stellari Play è nata con una telefonata mentre ero a Lucca l’anno scorso dove mi si dice ‘A novembre facciamo una mostra di Star Wars a Treviso’ ed è stata preparata in un tempo da record. Facendo un viaggio nell’universo di Star Wars appunto attraverso i giocattoli.
Poi dopo la tappa di Jesolo finalmente oggi il 28 di Ottobre apre al Vittoriano di Roma, una location prestigiosa, una città che è al centro del mondo e contiamo veramente una bella performance.

E’ sempre strutturata nello stesso modo?

M: Nello stesso modo ma è ancora più scenografica.

Come mai hai voluto ricostruire attraverso il merchandising la storia, non nell’ordine di uscita dei film ma seguendo quello cronologico?

M: Mi sembrava una lettura più facile anche perché effettivamente a posteriori noi dobbiamo ragionare in questo modo, dobbiamo partire dal numero sette perché le nuove generazioni che hanno acquistato i DVD hanno la possibilità di vederlo nell’ordine cronologico voluto da Lucas e cosi non ho voluto badare all’ordine cronologico produttivo ma a quello narrativo.

Visto che l’universo di Star Wars è in perenne evoluzione pensi di aggiungere nelle prossime tappe della mostra anche un settore su Rogue One?

M: È già deciso. La prossima tappa di Guerre Stellari Play che non posso ancora rivelare, sarà all’estero e includerà ovviamente Rogue One

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Oltre a Guerre Stellari Play hai organizzato altre mostre in Italia, a Torino ,al Forum Grimaldi, a Londra… c’è qualcos’altro che sta bollendo in pentola?

M: La pentola sta per scoppiare! A dicembre inaugureremo a Padova Godzil-Land che è un viaggio nel mondo dei dinosauri visti attraverso la fantasia. Perciò i dinosauri visti attraverso il cinema, l’animazione la televisione i fumetti la musica e i videogiochi.
L’abbiamo chiamato Godzilla end per rendere omaggio al non dinosauro più famoso della storia del cinema. Ci sarà proprio una sezione dedicata proprio a Godzilla

Comprenderà anche l’ultimo film? Shin Godzilla di Anno?

M: Sicuramente e ci sarà una selezione di manifesti, giocattoli e disegni originali. Abbiamo veramente delle cose molto belle.

Come è nata l’idea di farla proprio sui dinosauri?

M: Perché sarà una mostra gemella che ci è stata proprio richiesta dall’assessorato alla cultura di Padova, ha già aperto la mostra sui dinosauri di natura scientifica proveniente dall’Argentina quindi abbiamo pensato di dare un’immagine speculare di come il mondo fantastico, i media hanno sempre immaginato i dinosauri.
Andando avanti col progetto mi sono reso conto che sono un tema ricorrente da quasi cent’anni.
Una cosa che esporremmo alla mostra è un rarissimo fotogramma, un disegno originale di Gertie the Dinosaur uno dei primi cartoni animati della storia datato 1914 di Winsor McCay sarà una cosa molto emozionante.

E per film come Jurassic World?

M: Manifesti. Ci sarà tutto un montaggio che sto finendo di realizzare con tutti i dinosauri del cinema. Quando chiuderà Godzil-Land sempre a Padova sempre nello stesso ambiente che è il centro San Gaetano Altinate che è un chiostro settecentesco meraviglioso apriremo Super Robot World, Super Robot Files diventa una mostra.

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Anche in questo caso parteciperanno più collezionisti?

M: Assolutamente uno dei più grandi collezionisti italiani per una mostra molto importante sui Robot che tratterà tutti i grandi Robot della storia: quelli giapponesi , i Transformer e poi Evangelion.
Avremo i robot visti dal cinema che non sono necessariamente Superobot come i droidi di Star Wars, cose di Forbidden Planet, Tetsuwan Atom…

Robot a 360 gradi insomma

M: Una parte molto bella, riguarda la conclusione della mostra con l’intervento del dipartimento di robotica dell’università di Padova, ci daranno i veri robot funzionanti. Potremo osservare la scienza dietro i robot.

Quindi farai dalle origini dei Robot fino ai giorni nostri

M: Sì. Sarà un percorso molto importante includeremo Robot anche della televisione: quindi Super Sentai, Power Ranger, è un progetto molto ambizioso al quale tengo veramente tanto.

Farete cenni di conseguenza alle nuove produzioni? Sto pensando a Pacific Rim e alla nuova serie di Voltron di Netflix.

M: Certamente

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Da molti anni fai parte del mondo del collezionismo, è una passione iniziata quando eri ancora piccolo, come è cambiato da quando hai iniziato ad oggi? E quanto è più difficile essere un collezionista? Adesso è più semplice perché è un mondo cosi globale oppure in realtà questa globalità è un tallone d’Achille?

M: Allora no sicuramente è più facile. Anni fa quando… non posso dire di aver cominciato perché semplicemente la mia collezione è un percorso naturale dall’aver terminato di giocare ad aver cominciato a collezionare. Chiaramente la reperibilità era complessa .
Io ho iniziato negli anni 90 il grande sviluppo della mia collezione ch’è andata oltre all’Italia come fornitori.
Io lavoravo con i Fax era il massimo della tecnologia che potevo avere. Quindi fax dal Giappone o dagli Stati Uniti. Oggi il collezionismo è molto facile unica discriminante è un click su Ebay ed avere il budget per comprare qualcosa. Si perde quindi un po’ quel gusto della ricerca, “dell’archeologia” che noi avevamo, dove viaggiavamo nei vecchi negozi per cercare queste cose.
Che cosa ha reso ulteriormente più facile è il fatto che oggi non siamo più Nerd, ma “Nerd is the new cool”, no? Quindi non è più una cosa per pochi anche un po’ da sfigati tra virgolette ma una cosa diventata figa. Per usare un termine poco consono è diventata un po’ una moda.
Il lato svantaggioso che noi abbiamo potuto acquistare delle cose meravigliose, importanti a dei prezzi che oggi non sono più possibili. Noi abbiamo pagato 10 oggi costa 1000 è inevitabile. Il tempo passa e la polvere che si ferma sugli oggetti determina veramente il valore cronologico ed economico di queste cose.

So che stati progettando un libro fantascientifico?

M: Chi lo sa? In questo momento per puro caso esco con due libri contemporaneamente perché Guerre Stellari Play è diventato un catalogo di cui vado molto orgoglioso, perché è la prima pubblicazione interamente italiana sul collezionismo di Star Wars.
E’ importante per me d’essere arrivato a questo traguardo. Le idee sono tante, adesso finiamo Super Robot Files poi mi prenderò qualche mese di vacanza e poi si riparte con qualcosa che ho già sicuramente in testa.

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Nel 2017 la J-Pop comincerà a pubblicare in Italia i manga della Tatsunoko:
-il volume unico di Kurenai Sanshiro (Judo Boy)
Mach Go Go di 2 volumi
-Il libro ‘The Art of Tatsunoko‘ sulla storia della casa di produzione, curato da Modina:

Parlando del progetto durante a Lucca Comics, Modina ha dichiarato:

La Tatsunoko è uno degli studi di animazione più importanti della storia del Giappone, degli anime, e noi in Italia l’abbiamo vissuto molto. Quando si parla di Tatsunoko mi piace molto definire questi estremi: drammaticità da una parte e comicità dall’altra.
Ricordiamoci che ci ha regalato tutti gli eroi della Tatsunoko, quindi i Gatchaman, Polymar, Casshan, Tekkaman. Le serie sportive Judo Boy (Kurenai Sanshiro), Mach Go Go e poi Il mondo di Paul e L’ape Magà che scopriamo essere un maschio e non una femmina.
Ci sono delle opere incredibili, si sono dedicati anche ai super robot con Gordian, Gold Lightan… un catalogo veramente importante e poi ovviamente la Time Bokan. In questo momento Yattaman è tornato in televisione. Non tutte le Time Bokan sono arrivate in Italia, su sette ne sono arrivate quattro: Time Bokan, Yattaman, Yattodetaman e I predatori del tempo.
Quindi c’è un particolare affetto tra gli italiani e la Tatsunoko Pro. Stiamo parlando degli anni sessanta, di opere che sono diventate veramente storiche, Mach Go Go [conosciuto] come Speed Racer in America è veramente molto famoso, ed è stato fatto anche un film recentemente.

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