The Flash, la recensione dell’episodio 3.06: Shade

The Flash, la recensione dell’episodio 3.06: Shade

Di Lorenzo Pedrazzi

Shade, settimo episodio della terza stagione di The Flash, conferma l’andamento altalenante della serie, ma ha il merito di introdurre Savitar in grande stile…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Wally (Keiynan Lonsdale) sogna di essere Kid Flash, e questo allarma subito Joe (Jesse L. Martin), poiché significa che Dr. Alchemy lo sta chiamando a sé per restituirgli i poteri che aveva nella timeline di Flashpoint. Barry (Grant Gustin) cerca di convincere Wally che i poteri sono un fardello troppo pesante, e gli racconta di com’è finito il suo scontro con The Rival (Todd Lasance) in Flashpoint. Il ragazzo, però, si sente sminuito dall’atteggiamento dei suoi familiari, e desidera la supervelocità per aiutare il prossimo. Intanto, Iris (Candice Patton) ruba un paio di manette progettate da Cisco (Carlos Valdes) per inibire le capacità dei meta-umani, e infine gli confessa di aver sviluppato i poteri di Killer Frost. Cisco capta le vibrazioni del futuro e vede se stesso combattere contro di lei.
Central City è sotto attacco da parte di un supercriminale, Shade, che si trasforma in un’ombra e può dissolversi nel buio. Wally continua a sperimentare le visioni di Flashpoint, anche in modo doloroso, e viene chiuso nell’acceleratore di particelle per isolarlo dall’influenza di Alchemy. Joe porta Cecile (Danielle Nicolet) al cinema all’aperto per vedere Shining, insieme a Caitlin, Cisco e HR (Tom Cavanagh), ma Shade attacca il pubblico. Cisco chiama Flash, che si precipita sul posto mentre Alchemy convoca Wally; il richiamo è doloroso e gli fa perdere la testa, costringendo Iris a metterlo al tappeto con un pugno. Nel frattempo, Flash affronta Shade ma non riesce nemmeno a toccarlo, quindi chiede a Cisco di accendere tutte le luci disponibili per dissipare la sua ombra: grazie ai fari delle automobili, Shade si indebolisce e torna umano.
Cisco costringe Caitlin a confessare il suo segreto alla squadra. Wally, tornato in sé, accetta di fare da esca per tendere una trappola ad Alchemy, e guida Flash, Joe e una squadra SWAT nel nascondiglio dell’alchimista. Vorrebbero portare anche Julian Albert (Tom Felton), ma non riescono a trovarlo. Comunque, nasce una battaglia in cui Flash viene ripetutamente colpito dalla pietra filosofale di Alchemy, ma alla fine il criminale viene disarmato e immobilizzato. In quel momento, però, una forza misteriosa riempie la stanza: è un velocista, talmente rapido che solo Flash – seppure a fatica – può vederlo. Wally tocca la pietra e viene avvolto da un bozzolo. Il velocista uccide alcuni agenti e poi scaraventa Flash contro un muro, mostrandosi in tutta la sua imponenza: afferma di essere Savitar, il dio della velocità…

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Il divin velocista
Episodio importante nell’arco narrativo della terza stagione, Shade ne conclude idealmente il “prologo”, e apre al contempo una nuova fase nelle avventure di The Flash. Questo processo risulta evidente da almeno due fattori: da un lato c’è la metamorfosi di Wally West in Kid Flash, come lascia intendere il bozzolo che lo avvolge nel finale; e dall’altro c’è l’introduzione di Savitar, il vero big bad dell’attuale stagione.

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La puntata che precede tali rivelazioni rientra nella media della serie, che ormai fatica a tenere insieme le istanze dell’avventura e quelle del melodramma. L’impiego di Shade è deludente, poiché questo storico supercattivo della DC Comics viene ritratto in modo anonimo e banale come semplice pretesto per dare a Flash qualcosa contro cui combattere: i suoi attacchi sono ridicolmente casuali, gli effetti visivi della sua realizzazione lasciano a desiderare, e come al solito Barry fa una figura barbina quando lo affronta direttamente (troppo spesso, nelle serie di Greg Berlanti, gli eroi sconfiggono i loro avversari senza grandi meriti, affidandosi a interventi esterni). In parallelo si svolgono i soliti conflitti da soap opera, ma il loro sviluppo emotivo – al contrario di quanto accadeva nella prima stagione – è troppo frettoloso e poco credibile, come nei contrasti fra Cisco e Caitlin circa i poteri di quest’ultima, che lei voleva mantenere segreti. Facilitando la risoluzione dei conflitti, lo show perde una buona opportunità per costruire accuratamente l’evoluzione di Caitlin in Killer Frost, attesa nel prossimo episodio e meritevole di maggiore attenzione sul piano psicologico.

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Non convince del tutto nemmeno la caratterizzazione di Wally, personaggio privo di sfumature che non riesce a suscitare empatia, anche per la performance monocorde di Keiynan Lonsdale (il quale comunque è migliorato rispetto alla seconda stagione, dov’era l’anello debole del cast). L’episodio si risolleva nel finale: merito di una tensione crescente che progredisce di pari passo con l’avvicinamento a Dr. Alchemy, sfociando poi nell’introduzione di Savitar. Il dio della velocità esordisce come una forza metafisica inarrestabile, ancor più pericolosa di Zoom, che già era circondato da un’aura demoniaca. Questa versione di Savitar pare molto diversa dai fumetti, dove il velocista è decisamente più umano, anche nell’aspetto: qui abbiamo invece una creatura totalmente aliena, realizzata con una buona CGI (da verificare però in scene più luminose) e apparentemente ricoperta da un’armatura, sempre che quello non sia il suo vero corpo. Molto più imponente di qualunque velocista che Flash abbia mai incontrato, si muove con una tale rapidità da sfiorare il teletrasporto, e sarà interessante scoprire quali contromisure prenderà l’eroe per affrontare un avversario così formidabile. L’impressione, in ogni caso, è che Alchemy lavori per lui, quindi la sua presenza dovrebbe essere subordinata a quella del dio (un po’ come Brother Blood rispetto a Deathstroke nella seconda stagione di Arrow). Da notare che l’assenza di Julian funge da indizio malizioso circa l’identità dell’alchimista, ma potrebbe essere fuorviante: i sospetti convergano su di lui in modo sin troppo palese.

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È comunque difficile immaginare gli sviluppi della trama orizzontale, poiché lo scopo ultimo di Savitar e Alchemy è ancora nebuloso, e nelle prossime settimane Flash avrà ben altro di cui occuparsi: prima Killer Frost, poi l’atteso cross-over del DC TV Universe con Invasion!. Per il momento la serie continua a dividersi fra le sue grandi ambizioni spettacolari e la parziale impossibilità di realizzarle, pur regalando qualche soddisfazione nella sua disponibilità ad attingere dal vasto patrimonio della DC Comics, senza indietreggiare nemmeno di fronte ai personaggi più bizzarri.

La citazione:
«Chi sei tu?»
«Savitar, il dio della velocità.»

Ho apprezzato:
– L’epilogo della puntata
– L’introduzione di Savitar
– Wally West che ottiene i poteri di Kid Flash

Non ho apprezzato:
– La frettolosità degli snodi melodrammatici
– L’inserimento pretestuoso e trascurato di Shade
– La passività di Flash nello scontro con Shade

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