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—–ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER—–
Arrivati al termine di Gilmore Girls – A Year in the Life, possiamo tirare le somme della nuova stagione, che ha riportato in scena le ragazze Gilmore e ha donato ad ognuna di loro un finale (più o meno condivisibile). Una stagione che ha spaccato in due i fan, divisi fra chi è rimasto deluso di non aver visto concluse (o anche solo accennate) determinate storyline e chi invece si è rivelato assolutamente entusiasta del risultato.
AUTUNNO
Lorelai é partita per il suo viaggio a tema Wild (il libro, non il film) ed ha (ovviamente) trovato delle insolite compagne di viaggio che poco hanno da invidiare ai pittoreschi abitanti di Stars Hollow. Fra alti e bassi, un bellissimo panorama le apre finalmente gli occhi ed il cuore: in una commovente telefonata racconta ad Emily un bellissimo aneddoto riguardante suo padre Richard, come lei le aveva chiesto al funerale un anno prima. Tornata a casa, chiarisce anche le cose con Luke (che temeva di essere lasciato) e gli chiede di sposarla.
Rory riceve la visita di Logan e dei suoi amici della Brigata della Vita e della Morte: dopo un’ultima notte passata con il ragazzo, i due si danno l’ultimo (?) addio prima del matrimonio di Logan con la sua fidanzata.
Emily decide invece di cambiare totalmente vita: tutto intorno a lei le ricorda Richard, ma la donna desidera andare avanti. E’ cambiata, ha trovato forse un nuovo amore ed anche una nuova famiglia acquisita: quella di Berta, la governante più duratura mai vista a casa Gilmore.
C’è tempo anche per salutare i grandi assenti degli episodi precedenti: a cominciare da Sookie, la cui apparizione più che spiegare la sua assenza sembra voler chiudere un ciclo; quella di Dean, che appare solamente per salutare Rory e rivelare di essere padre e infine quella di Christopher, che Rory affronta di petto con domande nate durante la scrittura del suo libro alle quali il padre fornisce risposte non del tutto convincenti per la ragazza.
I minuti finali sono occupati dal matrimonio di Lorelai e Luke: la trovata di anticipare il matrimonio per goderne appieno è furbescamente dolce ma lascia un forte amaro in bocca in quanto la produzione, impossibilitata a mostrare sullo schermo tutti i personaggi che avrebbero necessariamente dovuto essere presenti, taglia di netto la cerimonia (ma riesce comunque a mostrarcela).
E infine, arriva il momento delle ultime, famose, quattro parole (solo tre nella versione italiana):
Mamma, sono incinta.
IL VERO FINALE E LE 4 PAROLE
L’ottava stagione di Gilmore Girls era pensata (probabilmente solo nella mente dei fan) per concludere un arco narrativo durato 7 stagioni (per un totale di 154 episodi) nel migliore dei modi, come nel vecchio series finale non era stato possibile a causa di dissapori fra i Palladino e la produzione. Ma così, per molti versi, non è stato.
Abbiamo avuto su schermo 4 semplici episodi di Una Mamma per Amica, di durata insolitamente lunga (durata che non ha giovato all’economia della serie) ma pieni del Gilmore Girls pensiero. In molti si aspettavano colpi di scena totalizzanti, prese di coscienza illuminate, ritorni di fiamma incandescenti, rivelazioni sconcertanti: nulla di tutto ciò, semplicemente Gilmore Girls proprio come lo ricordavamo. Un po’ più adattato al mondo seriale odierno magari, ma rispettoso di sé stesso e della propria storia.
La domanda sorge spontanea: erano davvero quelle le famosissime 4 parole che Amy Sherman – Palladino avrebbe voluto inserire (previa opportuna storyline) nel series finale a suo tempo? Probabilmente non lo sapremo mai, ma ad opinione di chi scrive, non è così. Quel “Sono Incinta” ha il sapore di un amo gettato opportunamente per sondare il terreno, ma anche della risultanza di storyline totalmente nuove che 9 anni fa non sarebbero state assolutamente trattate, dalla morte di Richard, al matrimonio di Logan, al cambiamento totale di Rory e così via, trame totalmente figlie del gap temporale intercorso fra la settima e l’ottava stagione.
ADDIO, GILMORE GIRLS…?
Nostalgia. E’ essenzialmente di questo che si è tratta: un delicata ed efficace “operazione nostalgia”, che a scapito della trama (quasi inconsistente) porta in scena una carrellata di personaggi (nel revival fanno almeno un cameo praticamente tutti i personaggi principali e secondari, con pochissime eccezioni) ed un intreccio di dialoghi tanto familiari quanto brillanti al solo scopo di mostrare e ricordare cos’era Gilmore Girls, cosa sarebbe potuta essere oggi e cosa non potrà mai più essere.
Se la piattaforma Netflix si dimostrerà furba come finora è stata, una seconda (nona) stagione di Gilmore Girls si profila proprio dietro l’angolo; una seconda stagione che piacerà ancora meno ai puristi che hanno aspramente criticato la prima, con un cast ristretto e scelte di trama ancor più pilotate dalla mancanza di attori storici, ma probabilmente più omogenea e meno straniante di quella appena vista. Perché in realtà Netflix ha compiuto un vero e proprio lavoro di rifinitura: ha rimesso in campo tutti i giocatori, per poi farli uscir di scena a lungo termine preparando il terreno per il futuro. Ecco perché ad esempio Rory non finisce con Jess (causa un Milo Ventimiglia troppo costoso ed impegnato) e risulta incinta di Logan (con un Matt Czuchry appena orfano di The Good Wife e quindi libero). Sookie, Dean e molti altri sono stati congedati ed omaggiati, e sulla scena restano ormai solo i personaggi vecchi e i nuovi (come Berta) passibili di comparire sulle scene in seguito ad un eventuale rinnovo.
LA FINE
Il finale di Gilmore Girls – A Year in the Life riporta in scena non solo gli ultimi grandi assenti Dean, Sookie e Christopher, ma vede anche la gradita presenza dei membri della Brigata dela Vita e della Morte. Per Dean e Sookie viene chiuso un ciclo: come appena detto, sembra quasi che i due personaggi vengano salutati per non tornare mai più. Discorso diverso per Christopher, ma anche, in parte, per Jess: il primo riporta a galla in Rory risentimenti mal somatizzati riguardo l’abbandono, mentre il secondo appare chiaramente ancora innamorato della ragazza, lasciando il tutto ancora aperto. Gravidanza compresa: quello sguardo potrebbe (speculativamente parlando) rimandare ad una nottata di sesso off-panel fra i due? D’altronde Rory negli ultimi tempi si è mostrata ben più che libertina…
Tempo di riconciliazioni per Lorelai ed Emily invece, sia nel loro rapporto che a livello personale: per le due un reale finale è stato intavolato in maniera perfetta, con il sospirato matrimonio la prima e l’abbandono di una vita frivola (e dell’oppressivo ricordo del marito) per la seconda in virtù di valori più importanti; commovente e di grande impatto la reazione della donna al raffreddore di Berta.
Rimangono aperte molte questioni in qualche modo minori: Paris e Doyle, la sorte del DragonFly e del rapporto fra Lorelai e Michel, il libro di Rory, il matrimonio di Logan; primeggiano sulle altre lo sguardo di Jess nella sua ultima scena e la gravidanza (forse anche la paternità) di Rory. Agganci per una nuova stagione?
Al netto di quanto appena visto, lo speriamo vivamente.
Dita incrociate, e arrivederci, Gilmore Girls.
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LA RECENSIONE DEL SECONDO EPISODIO, “PRIMAVERA”
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