Francesco Francavilla parla di Archie tra i morti viventi, Batman e The Spirit

Francesco Francavilla parla di Archie tra i morti viventi, Batman e The Spirit

Di Marlen Vazzoler

Uno degli ospiti di Lucca Comics and Games 2016 è stato il disegnatore, sceneggiatore e copertinista Francesco Francavilla, ha lavorato alla DC con Scott Snyder e Jock su Batman, ha disegnato Zorro per la Dynamite, per la Marvel ha lavorato su Black Panther: The Man without Fear, Captain America and Bucky, Hawkeye.
Ha ideato il fumetto pulp Black Beetle, pubblicata in America dalla Dark Horse e per l’Archie Comics ha realizzato i disegni di Archie tra i morti viventi (Afterlife with Archie) sceneggiata da Roberto Aguirre-Sacasa, il produttore esecutivo dello show Riverdale, basato sui fumetti di Archie, da gennaio sulla CW.

Le Edizioni BD hanno presentato a Lucca il primo volume di Archie tra i morti viventi, e i primi volumi di Archie e di Jughhead con la copertine Francesco Francavilla.

Questa estate Mondo Gallery ha celebrato il tuo lavoro con una galleria. Quando hai ricevuto la notizia, qual’è stata la tua prima reazione?

Io ho lavorato per Mondo, ormai da 5 anni faccio poster per loro, negli ultimi due anni abbiamo sempre cercato di organizzare la mostra. Ci avevamo provato l’anno scorso ma poi per qualche motivo non abbiamo mai finalizzato i dettagli.
Quest’anno mi hanno detto ‘Vogliamo farla, vogliamo che il focus della mostra sia il tuo lavoro nei fumetti’ ed ho pensato che fosse una buona idea perché sto celebrando dieci anni di fumetti quest’anno quindi mi son detto ‘Bé perfetto come soggetto della mostra’.

Per la selezione delle opere?

La maggior parte sono cover che ho fatto, trasformate come poster. Quindi loro si sono presi la briga di vedere tutte le copertine che ho fatto in 10 anni e mi hanno sottoposto una selezione. Diciamo che all’80% è una loro scelta, poi io ho proposto alcune cose che volevo realizzare come poster.

Life with Archie 23

Rimanendo sempre in tema cover, la variant cover di Life with Archie 23 ha dato il via al progetto di Archie tra i morti viventi. Come è nata l’idea di questa variant?

Quel numero di Life with Archie usciva in ottobre, e visto che loro non mi diedero nessuna indicazione, mi dissero ‘Fai tu, quello che vuoi fare, carta bianca’. Io ho pensato, bé il numero esce in ottobre, è Halloween, quindi andiamo con l’horror. In pratica questa è stata l’ispirazione.
Poi le persone comprarono il fumetto con quella cover, e pensavano di trovare una storia horror, quello che c’era all’interno non aveva nulla a che fare con l’horror, quindi molti sono rimasti un po’ delusi perché si aspettavano quel tipo di storia. Una di quelle persone era lo scrittore che aveva cominciato a lavorare con Archie. Quindi propose all’editore ‘Perché non ne facciamo una serie’.

Il primo volume è uscito in Italia, in America a febbraio dovrebbe uscire il secondo che dovrebbe contenere il secondo arco

Si il primo volume raccoglie i primi cinque numeri, il primo volume italiano rispecchia quella raccolta. E poi il secondo arco, in pratica noi abbiamo avuto un intervallo con il numero sei che ci mostra Sabrina (che conosciamo soprattutto per il telefilm Vita da strega, ndr.) e quello che le è successo dopo gli eventi del primo numero.
Quindi il secondo arco comincia con il numero sette e finisce con il numero 12. E’ intitolato Betty Rest in Peace, in pratica è un lungo percorso che porterà alla morte di Betty, forse, non si sa. Bisognerà leggere il numero 12. Quindi il secondo volume conterrà sette numeri invece di cinque e sarà un po’ più voluminoso.

francavilla-copertine

Quindi ci sarà anche la storia di Sabrina?
Si

Anche la storia di Sabrina come sposa di Cthulhu sta procedendo come opera serializzata?

Si, si vedranno un po’ i risultati durante il secondo arco. E ci saranno anche altri elementi che verranno introdotti mostrano che Archie tra i morti viventi non è un libro di zombie ma un horror più ampio.

Con Roberto avete discusso di questo?

La mia opera è stata la scintilla, la cover che ha scaturito l’idea. Ma è Roberto che sta architettando l’intera storia.

Comunque tutti e due siete due appassionati di horror

O si, si. Gli elementi che lui ci mette lì ‘Francesco lo so che conosci questa scena da questo film, cerchiamo di ricrearla, delle cose così’.

black-beetle

Hai detto che il secondo volume di Archie tra i morti viventi comprenderà fino il 12 numero, avete grosso modo un’idea di quanto durerà la storia? Sul tipo di cadenza delle uscite?

La situazione è correlata con l’impegno di Roberto con la serie tv, vogliamo arrivare al numero 12 che concluderà il secondo arco. Questa è una cosa sicura, poi non abbiamo deciso come proseguiremo, l’idea è di prenderci una pausa e di pubblicare il terzo arco come una miniserie.
Inizialmente la serie era partita come mensile/bimensile, poi le cose sono un po’ cambiate, quindi penso che dopo il numero 12 sarà una miniserie, come Hellboy, quindi un paio di miniserie all’anno, forse una.

In America i fumetti di Archie sono ancora venduti nei negozi, come supermercati, negozi di giocattoli, che invece Marvel e DC hanno abbandonato come punto di vendita. Secondo te come mai questo tipo di pubblicazione riesce ad avere ancora una presenza così importante?

Di solito quelli che trovi nei supermercati sono i classici Archie, quelli che sono in giro da 70 anni in pratica, quindi sono un po’ più indirizzati ai ragazzini, ai bambini. Hanno provato a fare un edizione di Archie tra i morti viventi come magazine, quindi stampato su un formato più grande per distribuirlo in quel circuito. Però non mi sembra che abbia funzionato molto. Di solito i fan dei fumetti vanno a comprali nelle fumetterie, quindi non vanno nei supermercati. Penso che sia questo il motivo per cui Marvel e DC hanno abbandonato questo mercato.
I digest di Archie vanno forte, il fumetto, diciamo il fumetto più vero, non penso che funzioni lì.

Hai disegnato parte dell’arco di Black Mirror di Batman, dove hai lavorato con Scott Snyder. E adesso tornerai a lavorare con lui in All-Star Batman. Ci puoi parlare di questi due progetti?

Quello è stato il mio primo lavoro alla DC, per via della back-up che parla del commissario Gordon e del figlio psicopatico, eravamo un po’ nel territorio noir/horror.
Scott aveva visto i miei lavori e disse ‘Francesco, tu sei il disegnatore perfetto per questa storia’. E così mi sono trovato coinvolto in quella che adesso è considerata come una delle migliori storie di Batman. Quindi sono stato un po’ fortunato nell’essere stato coinvolto in quella storia.
Ora Scott, che sta lavorando a All-Star Batman, sta cercando di riportare un po’ tutti i collaboratori con cui ha lavorato, quindi Murphy, Jock, Becky Cloonan, quindi tutti i collaboratori che hanno lavorato alle vecchie storie di Batman, oppure ad American Vampire.
Nella storia a cui partecipo, sta mettendo insieme la banda ovvero lui, Jock ed io, mi sembra che dovrebbe essere incentrata su Mr Freeze. Io sto ancora facendo delle back-up, è una storia parallela, ma non vedo l’ora di riunirmi con il resto della banda, è sempre un piacere con Scott.

black-mirror

A gennaio andrà in onda sulla CW la serie tv Riverdale, che è stata descritta come Archie incontra Twin Peaks. Uscirà inoltre un one-shot che se andrà bene darà vita a una serie a fumetti che riprenderà la storia dello show. Ti hanno contattato per una possibile partecipazione al progetto?

Si, contribuirò con delle copertine, sono già impegnato con le pagine interne di Archie tra i morti viventi, All-Star Batman. Sto finendo un ciclo su Moon Night alla Marvel, ho ripreso a lavorare su Black Beetle e poi comincerò a scrivere e a disegnare The Spirit.


The Spirit è uno dei capisaldi del fumetto americano, quando ti hanno proposto il progetto hai avuto un po’ di terrore nell’accettarlo?

Diciamo che l’eccitamento ha vinto contro il terrore. Ho appena fatto una lunga lista di progetti a cui sto lavorando, quindi una mente sana avrebbe detto no non posso, sono impegnato. Però ho detto ‘Caspita The Spirit, la creazione di Will Eisner non posso declinare questa offerta. Anche perché un paio di cari amici miei ci hanno lavorato: Darwyn Cooke, Matt Wagner quindi mi son detto ‘Bé lo so che sarà una grossa responsabilità. Sento la pressione di quelli che sono venuti prima di me e dell’importanza del personaggio, però mi son detto, bé voglio farlo’.
Cercherò di metterci un po’ la mia impronta come un po’ in tutti i progetti a cui partecipo, cercherò di mantenerne la natura però proverò ad appropriarmi un po’ della storia.

Dovrai scrivere anche la sceneggiatura, come in Black Beetle.

Black Beetle è una mia creazione, ho scritto e disegnato cinque numeri nel primo arco. Ho scritto e disegnato molte storie brevi per delle antologie, tra cui American Vampire, The Shadow e molti altri. Come progetto grosso, Black Beetle è l’unico dove ho scritto e disegnato quella quantità di numeri.

A differenza della maggior parte dei tuoi lavori dove ti arriva una sceneggiatura in formato di testo, come imposti il tuo lavoro in opere come The Spirit e Black Beetle?

Io passo direttamente al layout, perché penso più visualmente che in termini di descrizioni, quindi vado direttamente a disegnare le pagine. Una volta finiti i disegni, lavoro sui dialoghi. So che cosa succederà, su ogni pagina in linea di massima so che cosa si stanno dicendo, però la pulitura finale dei dialoghi avviene proprio alla fine, anche perché delle cose sono già mostrate dai disegni non c’è bisogno di scriverle nei balloon.

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