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A Lucca Comics and Games è stato presentato in anteprima italiana La Tartaruga Rossa l’atteso lungometraggio animato del regista olandese Michael Dudok de Wit, premio Oscar per il cortometraggio d’animazione Father and Daughter (2000) nel 2001.
La pellicola racconta la storia di un naufrago che si risveglia da solo su una lussureggiante isola disabitata, popolata da granchi ed altri piccoli animali. L’uomo prova a costruire una zattera per tornare alla civiltà ma i suoi sforzi vengono vanificati da una presenza misteriosa, una tartaruga rossa.
L’incontro tra i due, seguito dalla misteriosa apparizione di una donna, porterà il naufrago a intraprendere una nuova strada, vivere sull’isola e mettere su famiglia.
Con l’abbandono del nido da parte di uno dei personaggi e il ritorno di una vecchia conoscenza, si conclude così la narrazione di questo ciclo della vita su un atipico Robinson Crusoe raccontato poeticamente attraverso uno stile semplice, che ricorda il disegno dell’artista belga Georges Remi.
In un settore ormai dominato dall’animazione in computer grafica, trovarsi davanti a questo piccolo gioiellino realizzato a mano con il carboncino e gli acquarelli è un caso raro. L’animazione realizzata dallo studio Prima Linea di base e Angoulême non ha niente da invidiare alle grandi produzioni degli studi americani ed europei.
Lo spettatore viene completamente immerso nella storia grazie alla forza dei disegni che assieme a un sonoro eccezionale, lo avvolgono e lo trasportano in mezzo all’acqua tra le onde dell’oceano in tempesta, oppure lo trascinano nei sogni onirici dei protagonisti, delle sequenze che sembrano richiamare la parte finale di Father and Daughter.
Il sonoro occupa un ruolo centrale in questo lungometraggio, senza parlato, dove la musica per quasi tutto il film, tranne in alcune scene come i sogni onirici e la parte finale, ha un ruolo di secondo piano quasi impercettibile, perché sovrastato dal sonoro. Una scelta atipica questa, che però regge bene quasi per tutto il film.
Michael Dudok de Wit riesce a confezionare un film che ti fa riflettere e divertire e come sua opera prima ha fatto un lavoro egregio ma non ci troviamo di fronte a un film perfetto. Verso i due terzi del film, ritmo e scrittura soccombono in una sequenza che vuole trasmettere la solitudine, la rabbia e la disperazione del protagonista, ma senza successo.
La pellicola, premiata col premio speciale della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2016, è una co-produzione delle francesi Why Not Productions e della Wild Bunch e la prima co-produzione internazionale dello Studio Ghibli. Isao Takahata ha coperto il ruolo di consulente artistico.
La Tartaruga Rossa verrà distribuito dalla BIM nei cinema italiani dal 2017,
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