Kubo e la Spada Magica, l’ultima fatica dello Studio Laika, è stato presentato ieri per “Young│Adult” ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni.
Per l’occasione Universal Pictures ha organizzato un interessante workshop dedicato all’arte della stop motion, curato da Stefano Bessoni, vero e proprio guru in Italia e non solo di questa particolare forma di animazione.
Parliamo appunto di forma e non di tecnica di animazione, per è un vero e proprio modo di creare arte, come ha rivelato Bessoni. Sono tre le formi principali di animazione: la tradizionale, CG e appunto la stop motion, considerata per molti anni la “sorellina oscura” del mondo animato.
Chiamata per anni “passo uno”, si realizza scattando una serie di fotogrammi (24 o 25 al secondo) di un oggetto o di un disegno bidimensionale cambiando ogni volta la sua posizione nello spazio, per poi proiettare le immagini una di seguito all’altra. “C’è una magia intrinseca quando un oggetto bidimensionale prende vita, mentre quando lo fa un oggetto tridimensionale, si percepisce qualcosa di più sinistro. ecco perché è sempre stata considerata come una forma più cupa e oscura” ha spiegato Bessoni.
Per i primi esperimenti nel campo della stop-motion vennero usati bambole, insetti, giocattoli, alimentando ulteriormente l’anima nera della stop-motion, ma ricordiamo che la tecnica a passo uno è stata usata sin da Méliès, per creare gli effetti speciali per i suoi film. Indimenticabile anche il ruolo di Ray Harryhausen nella creazione di effetti per film quali Giasone e gli Argonauti (la battaglia contro gli scheletri). Da Jurassic Park in poi (1993) la computer grafica ha sostituito in modo definitivo l’uso della stop-motion nel campo degli effetti visivi, e paradossalmente la stop-motion ha potuto iniziare una seconda vita.
Il primo film commerciale ad arrivare al cinema è stato proprio nel 1993 Nightmare Before Christmas di Henry Selick e nato da un’idea di Tim Burton, qui produttore. La pellicola, universalmente acclamata, ha permesso di sdoganare definitivamente la forma della stop-motion animation.
Dovrà passare più di una decade per vedere invece arrivare il primo lungometraggio animato prodotto dalla Laika Enterteinment, il bellissimo Coraline e la Porta Magica (2009), sempre diretto da Selick. Negli anni però ricordiamo anche altre pellicole non prodotte dallo studio, come La Sposa Cadavere, James e la Pesca Gigante, Frankenweenie.
Come si realizza un film in stop-motion e quali sono i pregi assoluti? Innanzitutto la gestione della luce, perché qualsiasi motore di rendering non potrà mai imitare la luce reale, che rimbalza su un reale burattino.
È vero, è molto costosa da realizzare e servono anni di pazienza, ma a Travis Knight, che ha fondato la Laika insieme al padre Phil (il fondatore della Nike) non è mancata la base di investimento iniziale, che ha garantito loro una certa libertà e creatività. Sono in tutto e per tutto una major cinematografica, che realizza i propri prodotti dal primo anello della catena (produzione puppet e ideazione storia) all’ultimo (montaggio e post produzione).
Vi sono molti tipi di burattini (puppet), che arrivano a costare anche più di 30mila dollari, per poter girare un film in stop-motion. Hanno anime di acciaio, che è leggero, resistente e non ha memoria, e sono attaccati ad un “rig”, struttura che regge il burattino e lo mette in posa, prima di essere cancellato poi in post-produzione. Altri puppet hanno invece snodi, perni, crani a dir poco complicati per mimare qualsiasi espressione del visto (costosissimi). La struttura del pupazzo viene ideata in plastilina e poi scansionata in 3D: ogni replica viene poi realizzata ora grazie a stampanti tridimensionali e non a complicati calchi in gesso (un incubo ai tempi!) e si possono realizzare sino a 55mila volti diversi per un puppet!
Tutto è realizzato concretamente, e gli animatori dei corpi e gli animatori delle facce collaborano sul set per realizzare ogni settimana circa 5-10 secondi di girato.
Sembra tutto complicato, assurdo, maniacale, ma quando poi si può apprezzare il risultato come per Kubo e la Spada Magica, che tra l’altro ha fatto registrare molti record assoluti, come il burattino più grande mai realizzato per un film: tre metri di altezza!
Il cast vocale della versione originale del film è di grande prestigio: fra gli interpreti figuranoMatthew David McConaughey,Charlize Theron, Rooney Mara, Ralph Fiennes, Brenda Vaccaro e Art Parkinson, il Rickon Stark di Game of Thrones, che qui darà voce al giovane protagonista Kubo (curiosamente, il suo collega Isaac Hempstead-Wright/Bran Stark aveva doppiato Uovo in Boxtrolls).
Kubo e la Spada Magica uscirà il 3 novembre nelle sale italiane.
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