Se c’è una persona che più di tutte ha rappresentato il mondo dell’arte in Italia, quella è senza ombra di dubbio Dario Fo. Premio Nobel per la letteratura nel 1997, drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista italiano, Dario Fo ci ha lasciati a 90 anni, con un’eredità artistica immensa, grazie alla quale continuerà a vivere per sempre. Era ricoverato da 12 giorni all’ospedale sacco di Milano
Nato il 24 marzo del 1926 in un paesino del lago Maggiore, Dario Fo si è sempre definito una persona “esageratamente fortunata”. Nei primi anni ‘50, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, aveva cominciato a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici. Il 24 giugno 1954 il matrimonio con l’attrice Franca Rame, con la quale fonda nei primi anni ‘60 la Compagnia Dario Fo-Franca Rame. La sua esperienza con il mondo del piccolo schermo si è più volte scontrata con l’irragionevole mondo della censura, fondamentale per il passaggio definitivo al mondo del palcoscenico, del teatro, caratterizzato da una maggiore libertà.
Una passione che si è alternata a molte altre come la scrittura. Una vita piena e votata all’arte, senza rimpianti e senza timore della morte che, inevitabilmente, è arrivata anche per lui. Come aveva dichiarato poco tempo fa:
«Non temo la morte ma neanche la corteggio. Se hai campato bene è la giusta conclusione della vita»«Non temo la morte ma neanche la corteggio. Se hai campato bene è la giusta conclusione della vita»
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