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This Is Us: recensione del Pilot della nuova serie con Milo Ventimiglia

Pubblicato il 22 settembre 2016 di Andrea Suatoni

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Nasceva a metà Maggio il fenomeno sul web grazie al fortunatissimo (e mirato…) trailer, da più di 30 milioni di visualizzazioni nei primi giorni di programmazione: This Is Us, mostrando il lato B di Milo Ventimiglia (che per tutti è ancora Jess da Gilmore Girls/Una Mamma per Amica), iniziava fin da subito a creare enormi aspettative sulla serie che sarebbe stata trasmessa settimanalmente dal 20 Settembre sul canale americano NBC.

Finalmente, il giorno della messa in onda è arrivato e abbiamo potuto ammirare quella piccola perla che è stato il Pilot della serie: una sorta di family drama con un misterioso ed accattivante sottotesto che scopriremo al termine del primo episodio, nel momento in cui la serie esploderà in faccia allo spettatore preparandosi a partire davvero solo dalla prossima puntata.

“QUESTI SIAMO NOI”

La storia segue le vicende di 4 persone che condividono la stessa data di nascita: nel momento in cui il Pilot inizia, stanno tutti compiendo 36 anni. Abbiamo Jack, interpretato dal già citato Milo Ventimiglia, in attesa insieme a sua moglie Rebecca (Mandy Moore) di 3 gemelli; Randall, il cui ruolo è affidato al (freschissimo) premio Emmy come attore non protagonista (per American Crime Story) Sterling K. Brown, che dopo essere stato abbandonato appena neonato ha appena ritrovato l’uomo che lo lasciò davanti ad una stazione dei pompieri; Kate (Chrissy Metz), donna in estremo sovrappeso decisa (forse…) a perdere peso e dare una svolta alla sua vita; e infine suo fratello gemello Kevin (Justin Hartley), un bellissimo e noto attore di una sit-com insoddisfatto della sua serie e del ruolo in cui è incastrato, quello di un belloccio senza cervello.

Le 4 diverse trame verranno sviluppate parallelamente lungo il corso dell’episodio, rimanendo distinte (con l’eccezione dei fratelli Kate e Kevin) fino ad arrivare al finale, dove il gioco degli showrunner ribalterà tutti i punti di vista che abbiamo fin lì seguito e svelerà la vera essenza della serie.

LA COSTRUZIONE DI THIS IS US

Ottimi attori, ottimi dialoghi (anche se forse a volte con una punta di buonismo di troppo, che riesce però facilmente ad amalgamarsi nel contesto) ed un obiettivo da raggiungere assolutamente in fase di scrittura iniziale. Trasportare infatti gli spettatori inconsapevoli fino al colpo di scena finale, su cui tutte le puntate successive costruiranno la reale trama di This Is Us, è la missione che gli sceneggiatori hanno sapientemente cercato di portare a termine, riuscendoci in larghissima parte anche se con alcune (in fin dei conti, trascurabili) piccole sbavature. Il pericolo che accompagna il viaggio verso il colpo di scena “salvatutto” è quello di dare un piccolo spazio alla noia: le storie dei 4 protagonisti si sviluppano separatamente e discontinuamente ma non riescono a creare una totale presa sul pubblico proprio perché tutto è montato (ad arte, ben inteso) verso la rivelazione in attesa di arrivare.

Tutta una serie di accorgimenti che mascherano, distolgono, amplificano e nascondono determinati indizi che, seppure completamente visibili ed ostentati, non si riescono a cogliere: la sorpresa è grande, dolce, commovente e completamente efficace, gettando le basi per quella che dalla seconda puntata sarà l’impostazione che si è voluta dare alla serie; probabilmente si poteva partire con il concept che poi ci viene svelato anche dall’inizio dello show, ma averlo presentato in questo modo ha sicuramente creato una presa sulla serie che, ne siamo certi, porterà ad una fidelizzazione sul titolo molto più massiccia di una qualunque serie che avesse voluto in modo tradizionale raccontare storie di gente, in fin dei conti, ordinaria e comune, con cui è facilissimo empatizzare.

—- ATTENZIONE: DA QUI IN POI SEGUONO SPOILER SULLA TRAMA DI THIS IS US —-

ATTENZIONE: SPOILER

Se siete arrivati a leggere fin qui, speriamo sia perché avete già visto l’episodio; altrimenti, vi consigliamo caldamente di tornare dopo la visione.

La rivelazione finale unisce tutte le trame in un’unica soluzione: omaggiando forse un po’ troppo la struttura del primo episodio di Modern Family, scopriamo che stiamo seguendo le vicende di un’unica famiglia, sfasate temporalmente fra loro. Jack è il padre naturale di Kate e Kevin, ma anche il padre adottivo di Randall. I 3 sono cresciuti insieme come fratelli e sicuramente li vedremo interagire nei prossimi episodi, intersecando le loro vite ed i loro problemi. Allo stesso modo, seguiremo la vita di Jack e Rebecca e dei loro 3 figli neonati, in un gioco che con tutta probabilità ci mostrerà al giorno d’oggi come i figli affronteranno i problemi a cui la vita li sottopone tramite gli insegnamenti dei loro genitori.

E’ proprio all’ultimo momento che capiamo cosa stiamo osservando: il pompiere che ha trovato Randall arriva nella nursery ed accende una sigaretta. Situazione impensabile ora ma perfettamente normale negli anni ’70, dove parte dello show è ambientato. E dietro quel piccolo particolare, cominciamo brevemente a scorgerne moltissimi altri, fino a quel momento mai mostrati tramite un montaggio perfetto e mirato: il televisore, i vestiti delle persone intorno a Jack (che era l’unico personaggio fuori da quelli in camice d’ospedale ad indossare una giacca “senza tempo”). Ci rendiamo conto che le incursioni nel passato sono sempre state volutamente e maliziosamente asettiche, fin dai primi istanti: l’ospedale è mostrato in minima parte, mentre la casa di Jack e Rebecca è completamente spoglia in seguito ad un trasloco, impedendoci di cogliere indizi dall’arredamento o anche solo dai vestiti di Jack che interviene sulla scena completamente nudo (mentre i jeans e la maglia premaman di Rebecca si assestano su un livello di temporalità sostanzialmente neutro).

E’ quasi impossibile fermare la commozione mentre le parentele fra tutti i protagonisti vengono rese delicatamente note, complice anche una foto sfocata in casa di Randall. E’ divertente anche pensare che, in quanto nati nello stesso giorno e fratelli, i 3 abbiano vissuto delle interazioni fra loro all’interno degli spazi della puntata (come ad esempio dei messaggi o delle telefonate d’auguri), che sono state lasciate però completamente off-panel. Una costruzione perfetta che rinsalda le storyline dei personaggi principali in un’unica macrostruttura che, dalla prossima settimana, inizieremo davvero ad esplorare.

Appuntamento quindi sugli schermi NBC ogni martedì sera con i 13 episodi che comporranno This Is Us, per scoprire in che modo evolveranno le vicende personali di Kate, Kevin e Randall e come Jack e Rebecca decideranno di costruire la loro famiglia. Con i risultati che già conosciamo.

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