Oceania – La produttrice Osnat Shurer presenta il film Disney a Milano

Oceania – La produttrice Osnat Shurer presenta il film Disney a Milano

Di Lorenzo Pedrazzi

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Tra i fattori che determinano l’identità di un popolo c’è sicuramente la propensione al viaggio, perché l’espansione pacifica dei propri confini (non necessariamente geografici, ma sociali e culturali) si accompagna spesso a una contaminazione reciproca di usi e costumi, uno scambio che avvantaggia tutte le parti in causa. Grazie alla tradizione orale dei popoli dell’Oceania, sappiamo che i polinesiani di tremila anni fa erano grandi navigatori, e attraversavano le distese sconfinate dell’Oceano Pacifico per scoprire le numerose isole che tuttora lo punteggiano; in seguito, però, questa tendenza si esaurì, e per circa un millennio i viaggi cessarono. Le motivazioni di questo brusco cambiamento sono ignote.

Ebbene, Oceania comincia proprio da questa premessa, che ha affascinato i registi Ron Clements e John Musker (i veterani de La Sirenetta, Aladdin, Hercules e La Principessa e il Ranocchio) al punto da spingerli a costruire il nuovo lungometraggio dei Disney Animation Studios attorno a questo mistero. Il film uscirà il prossimo 22 dicembre nelle sale italiane, ma la produttrice Osnat Shurer lo ha presentato a Milano nella giornata di oggi, mostrando alcune scene in anteprima e spiegando vari dettagli della lavorazione. Osnat, israeliana di nascita ma statunitense d’adozione, è una professionista che vanta molta esperienza nei film animati: ha lavorato come produttrice esecutiva in molti cortometraggi della Pixar, tra cui Lifted e One Man Band, e ha prodotto un corto esposto al MOMA di New York, Artscape.

La protagonista di Oceania è Vaiana (Auli’i Cravalho), figlia sedicenne del capo dell’isola di Motu Nui: affascinata dai racconti di sua nonna, la ragazza vuole restituire al suo popolo la cultura del viaggio e della scoperta, contravvenendo alle proibizioni del padre, che invece intima ai suoi conterranei di non superare la barriera corallina. Sul suo cammino incontrerà il semidio Maui (Dwayne “The Rock” Johnson), e insieme dovranno battersi contro la terrificante Strega di Lava e altre minacce per salvare il loro mondo.

Osnat ci ha mostrato alcune scene molto suggestive di cui troverete la descrizione qui di seguito, ma fate attenzione: possono contenere SPOILER MINORI sulla trama.

SCENA 1
È la scena d’apertura: la voce della nonna di Vaiana racconta il mito di Te Fiti, la Dea Madre, che plasmò il mondo e le isole grazie al formidabile potere del suo cuore. Il corpo della dea, adagiato sulla superficie dell’oceano, divenne un’isola, e molti si diedero battaglia per rubarle il cuore e ottenere così il potere della creazione. A compiere l’impresa fu Maui, semidio immortale e dotato di una forza straordinaria, nonché armato di un enorme amo da pesca che gli permette di trasformarsi in qualunque animale: lo vediamo mentre assume la forma di un’aquila per attraversare l’oceano, poi atterra sull’isola di Te Fiti e cambia il suo aspetto a seconda delle esigenze (diviene prima un geco, e poi un piccolo insetto). Dopo aver sottratto il cuore della Dea – che ha l’aspetto di una gemma verde – torna alla sua barca per andarsene, ma davanti a lui compare Te Ka, gigantesca creatura di lava con fattezze femminili, anch’essa in cerca del cuore di Te Fiti. Il semidio impugna il suo amo e affronta il mostro, ma perde l’arma nel combattimento e viene sconfitto. Stacco sulla nonna, che sta raccontando la storia a un gruppo di bambini: l’unica a non spaventarsi è proprio la piccola, rotondissima Vaiana.

OCEANIA

SCENA 2
Vaiana è ormai cresciuta, ha 16 anni, e deve prepararsi a ereditare il ruolo di suo padre sull’isola. La nonna, però, vuole raccontarle l’unica storia che non le ha mai narrato, e la porta a visitare una grotta segreta: nella grotta, che sfocia sull’oceano, sono ormeggiate alcune navi antiche. Vaiana sale sul ponte di una di esse, suona il tamburo e comincia a sentire il canto dei suoi antenati. La scena stacca proprio su di loro, li vediamo mentre salpano alla volta dell’ignoto, guidati solo dalle stelle, dalle correnti e dalla canzone che intonano tutti insieme. Il brano è Away, Away!, colonna portante del film, e la sequenza appare grandiosa, trionfale, una vera celebrazione del viaggio come percorso di scoperta. Vaiana capisce quindi che i suoi antenati erano navigatori, e che l’esplorazione è inscritta nel suo sangue; inoltre, scopre che nel medaglione che porta al collo c’è il cuore di Te Fiti. La ragazza corre fuori, esultando.

OCEANIA

SCENA 3
Ritroviamo la nonna sul suo letto di morte. Vaiana è affranta, ma anche determinata a onorare la sua memoria: scoverà Maui e riporterà il cuore di Te Fiti alla sua legittima proprietaria. La ragazza parte in compagnia di Heihei, un galletto allucinatissimo che funge da spalla comica, e una tempesta la spinge proprio sulle rive dell’isola dove il semidio è rimasto confinato per mille anni. Il primo incontro non è dei migliori, poiché Maui è estremamente pieno di sé (usa il becco di Heihei per “autografare” il remo della protagonista), e non ha molta voglia di accompagnare Vaiana. Sostiene di aver rubato il cuore per donarlo agli umani. La scena ci permette di apprezzare l’ottima performance vocale di Dwayne Johnson, quasi irriconoscibile, e gli efficaci tempi comici nello scambio di battute fra i due personaggi. Osnat ci spiega che uno degli elementi caratterizzanti di Maui è rappresentato dai suoi tatuaggi, che sono “vivi”: in particolare, sul suo corpo si muove una specie di “Mini-Maui” che agisce da coscienza del semidio. È animato in 2D (come tutti i tatuaggi), e ricorda il Genio di Aladdin sia nelle movenze sia nella fisicità. La commistione fra animazione tradizionale e animazione in CG è molto suggestiva: Ron Clements e John Musker volevano riprodurre la natura fortemente “grafica” dei tatuaggi, ed è per questo che hanno scelto il 2D. È come se si muovessero sotto la pelle, non sopra.

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SCENA 4
Non solo Te Ka, ma anche altri personaggi vogliono appropriarsi del cuore di Te Fiti. Fra di essi ci sono i Kakamora, esserini che usano i gusci delle noci di cocco come armature: Osnat ha spiegato che non sono propriamente cattivi, sono dei “razziatori” che vivono di quello che trovano, e sono ispirati alle leggende delle “piccole genti” che si tramandano fra le popolazioni dell’Oceania. Ebbene, Heihei ha inghiottito la gemma, e i Kakamora lo rapiscono per rubarla; vivono su delle specie di isole artificiali fatte di legno e detriti, simili agli insediamenti umani di Waterworld. Di fronte agli esserini, Maui vuole lasciar perdere e battere in ritirata, ma Vaiana gli impedisce di invertire la rotta della loro barca e salta su una delle piattaforme dei Kakamora: ne nasce una divertente scena d’azione dove la ragazza respinge gli attacchi delle creaturine (che sparano dardi tranquillanti con delle cerbottane, ma finiscono per colpirsi a vicenda), poi salva il galletto e lancia un arpione legato a una corda per tornare sulla barca. È chiaro che i Kakamora, pur essendo annoverabili fra gli antagonisti, ricoprono soprattutto un ruolo comico.

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SCENA 5
L’ultima scena ci riporta all’infanzia di Vaiana, ed è una delle prime su cui gli animatori abbiano lavorato, come test. La bimba sta giocando sulla spiaggia, ma sente il richiamo dell’oceano. L’acqua è senziente, assume le forme che vuole, e comincia a scherzare con lei: si ritira per farla avvicinare, prende le fattezze di una lingua o di un tentacolo, le scompiglia i capelli e, non appena si sente la voce di un adulto che chiama la protagonista, la riconduce a riva. Osnat ha spiegato che l’oceano è un vero e proprio personaggio: non a caso, i responsabili dell’animazione e quelli degli effetti hanno lavorato insieme per caratterizzarne la personalità, mentre di solito svolgono attività separate (prima si pensa all’animazione, e poi agli effetti). La realizzazione dell’acqua è fenomenale, e la produttrice ha sottolineato la difficoltà di animarla con la grafica computerizzata: per farlo, gli animatori hanno lavorato con tre diversi programmi dedicati ad altrettanti livelli di lontananza (il mare visto da lontano, da vicino e dalla media distanza) al fine di capire come si sarebbe mosso. L’85% delle scene di Oceania coinvolge la rappresentazione dell’acqua, quindi era importante che venisse realizzata nel migliore dei modi.

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L’impressione generale è che ci sia una componente d’azione più marcata rispetto alle altre principesse Disney: se Vaiana è una ragazza audace e combattiva, ma dotata anche di una grande “intelligenza emotiva” (per citare la produttrice), Maui è un supereroe ante litteram con veri e propri superpoteri; d’altra parte, è pur vero che i supereroi moderni hanno molti tratti in comune con gli antichi semidei delle varie mitologie. Gli elementi avventurosi svolgono una funzione primaria, e sarà interessante scoprire come si equilibrano rispetto al versante musical.

Osnat ha inoltre sottolineato che la storia si svolge duemila anni fa, e che ogni dettaglio è stato concepito perché fosse storicamente verosimile. Sono state coinvolte molte personalità appartenenti alla cultura delle isole oceaniche, fra cui il talentuoso regista Taika Waititi (che ha lavorato alla prima versione della sceneggiatura) e il celebre musicista Opetaia Foa’i, che ha composto le canzoni insieme a Lin Manuel Miranda e Mark Mancina.

Non abbiamo avuto modo di sentir cantare Dwayne Johnson, ma Osnat ci ha spiegato che lui è sempre stato la prima scelta per la voce di Maui: sono entrambi bigger than life, e l’ex wrestler – oltre a vantare origini samoane per parte di madre – ha i giusti tempi comici e le capacità d’improvvisazione per interpretare un personaggio del genere. Auli’i Cravalho, voce di Vaiana, è stata invece selezionata dopo una lunga fase di casting: uno dei produttori ricordava di aver sentito la sua voce durante un evento di beneficienza, quindi è stata contattata e provinata. Non c’è voluto molto perché tutti si convincessero che fosse l’interprete ideale, sia per le capacità recitative sia per quelle canore; inoltre, compirà 16 anni (l’età di Vaiana) il giorno prima dell’uscita americana del film! Insomma, uno di quei casi in cui le stelle sembrano allinearsi…

oceania milano

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