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NBA 2K17: La Recensione

Pubblicato il 22 settembre 2016 di Fabrizio Tropeano

Da anni i programmatori di Visual Concepts hanno sbagliato la concorrenza nel campo dei videogiochi di basket. Il loro NBA 2K ha così tramortito EA Sports che NBA Live si è preso una pausa nella sua cadenzata uscita annuale e quando è tornato sul mercato, critica e pubblico hanno decretato la schiacciante vittoria della produzione firmata da 2K Sports.

Si può quindi legittimamente giustificare il fatto che questa nuova edizione (la diciassettesima della serie), praticamente senza concorrenza e con un livello qualitativo già stratosferico, non abbia compiuto rivoluzionari passi in avanti ma soltanto affinato le dinamiche sul parquet già meravigliose e le tante modalità previste.

Ritroviamo così la modalità storia in cui non controlleremo tutta la squadra ma soltanto un giocatore, un nostro avatar che potremo personalizzare a nostro completo piacimento. Dopo una stagione al college, arriverà poi il momento di affrontare l’NBA ed il tutto si intreccia con la vita privata del nostro alter ego virtuale. Nella precedente edizione c’era la regia autoriale di Spike Lee ma anche quest’anno lo story mode si difende bene.

Oltre alle modalità più classiche poi abbiamo MyGM, vera e propria modalità manageriale e tutto il comparto on line tra cui spicca il rinnovato ed ancor più convincente MyTeam che può considerarsi una versione cestistica dell’Ultimate Team di Fifa con pacchetti ed aste con cui allestire il nostro quintetto delle meraviglie.

Se poi siete novellini della serie, niente paura. Ci pensa la modalità training chiamata 2KU in cui saremo allenati da niente meno che Mike Krzyzewski (recordman di vittorie nella Division I dei college). Gli allenamenti partono dalle basi per poi essere sempre più approfonditi tanto che possono essere consigliati anche alla vecchia guardia dei giocatori di NBA 2K.

Da segnalare poi come Inizia oggi è una modalità che sarà disponibile soltanto dal 25 ottobre. Il motivo? Presto detto: la stagione della “vera” NBA inizia quel giorno ed in questa modalità dovremo guidare una squadra partendo dalla classifica e dalle statistiche reali del momento in cui si decide di controllarla.

Se pur il gioco si chiami NBA 2K17 poi, oltre a poter guidare varie compagini dell’NBA del passato, in realtà la produzione ha allargato i suoi confini con le sedici squadre dell’Eurolega di quest’anno, tra cui l’unica rappresentante italiana l’EA7 Emporio Armani Milano.

Sul fronte del gameplay, le novità non sono tantissime. Si tratta per lo più di miglioramenti per il passaggio triplo ed il sistema di tiro. Siamo nuovamente di fronte al miglior gioco di basket e probabilmente il miglior titolo sportivo di sempre (anche se i confronti con altre discipline non sono certo facile) per quanto la risposta dei comandi è incredibilmente soddisfacente, l’intelligenza artificiale di avversari e compagni di squadra strepitosa e le possibilità date dalle dinamiche di gioco sono così verosimili.

Se ancora non fossero sufficienti le lodi fino ad ora fatte alla produzione di 2K Games, possiamo tranquillamente continuare esaltando l’aspetto tecnico. Texture in altissima risoluzione, frame rate inchiodato a 60 fps e fluidissimo, palasport clamorosamente “vivi” con un pubblico poligonale e con comportamenti “individuali” credibili senza dimenticarci dei giocatori, delle loro animazioni, dei loro dettagli (il sudore, i tatuaggi, le barbe, i segni caratteristici tutti riprodotti fedelmente) per quella che è sicuramente la migliore realizzazione tecnica di sempre per un titolo sportivo.

A questo si aggiunge una spettacolarità clamorosa di replay, intermezzi televisivi da cui tutti ma veramente tutti dovrebbero prendere letteralmente esempio: ci sembra di essere in una VERA partita di basket, anzi meglio visto che qui la regia TV uccide qualsiasi tempo morto.

Il clima di pathos è anche frutto di una telecronaca (rimasta in inglese ma tutti i testi del gioco sono in italiano invece) a tre voci con due commentatori ed una inviata a bordo campo che incidono molto favorevolmente sulla piacevole tensione agonistica che si respira nel corso dei nostri match. Non manca neppure  Shaquille O’Neal a cui è stato affidato  il pre-partita di ogni match che andremo a disputare.

NBA 2K17 è quindi semplicemente il titolo sportivo che dovrebbe essere usato come termine di paragone per chiunque abbia in mente di simulare qualsiasi disciplina sportiva su PC e console. La maestria dei programmatori di 2K Sports è straordinaria sotto ogni punto di vista: la realizzazione grafica straordinaria, la spettacolarità di qualsiasi elemento di gioco, il gameplay esaltante, le modalità di gioco che rendono il titolo praticamente infinito. Siamo di fronte ad un masterpiece da consigliare in termini assoluti a tutti ad eccezione ovviamente di chi è allergico a schiacciate, parquet e tiri da tre. Rispetto allo scorso anno, le novità sono molte meno e soltanto per questo motivo non arriviamo al 10 pieno come voto.

VOTO: 9.5

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