Deus Ex Mankind Divided: La Recensione

La serie di Deus Ex ha una storia “antica” che risale addirittura all’anno 2000, quando uscì il primo episodio firmato da Warren Spector. Un vero e proprio capolavoro cyberpunk capace di conquistare critica e pubblico senza eccezioni tanto da spingere Columbia Pictures ad acquisire i diritti per la realizzazione di un film, progetto poi purtroppo cancellato.

Dopo il secondo episodio del 2004, nel 2011 con Human Revolution Deus Ex è rinato ed il recentissimo Mankind Divided, ne è la diretta prosecuzione. Il nostro alter ego è sempre Adam Jensen che, come sempre, dovrà vedersela con una lunga lista di problemi da risolvere onde evitare catastrofi di proporzioni esagerate…

Disponibile su Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC, DEMD è ambientato nel 2029, due anni dopo gli eventi di Human Revolution. Eventi che potremo rivivere in un lungo filmato (ottimo riassunto, peccato per la sorprendente bassa qualità di risoluzione), fondamentale per chi si è perso il precedente capitolo e con cui potrà “rimettersi in pari” e vivere la nuova esperienza senza troppi problemi.

Il mondo distopico immaginato da Eidos Montreal immagina un’umanità divisa in due: gli esseri umani “puri” e quelli con innesti cibernetici che fino al 2027 venivano visti come il progresso e la soluzione a grossa parte dei mali individuali e collettivi.

Ma dopo che qualcuno è riuscito tramite un virus informatico a far impazzire tutti gli uomini e le donne “potenziate” che hanno compiuto una vera e propria strage, la situazione è mutata notevolmente, con una vera e propria apartheid durissima nei confronti di tutti coloro che non possono essere etichettati “puri”.

Sicuramente è proprio l’universo immaginifico di Human Revolution, il suo punto di forza. Al di là delle polemiche (sterili ed inutili) che si sono succedute nel corso dello sviluppo del titolo per l’utilizzare temi così forti (ma ben vengano se possono far riflettere anche i più giovani), è incredibile l’immersione che si vivrà nella Praga del futuro in cui si svolgerà grossa parte della nostra avventura.

E nei confronti di alcune situazioni di repressione e violenza a cui assisteremo, più di una goccia di sudore freddo sarà versato da chi vede troppe similitudini con tendenze che stanno affiorando sempre di più nel nostro mondo, diciamo quello “vero”. Senza poi tralasciare i tanti intrecci politico-economici che emergono in modo netto nel corso della ottima narrazione, convincente quasi in ogni momento ad esclusione di un finale forse troppo poco epico rispetto alle altissime aspettative che si generano.

Sotto il profilo più strettamente ludico, Deus Ex Mankind Divided è un meltin pot “potenziato” di generi differenti. Un pò shooter in prima persona, molto stealth in terza, potenziato da elementi RPG per la gestione dei potenziamenti e degli innesti, con una spruzzata di puzzle per gli “hackeraggi”, la produzione di Square Enix si dimostra convincente in tutti i suoi elementi ed arricchito da un level design superbo.

La sua natura ibrida certamente richiede uno sforzo di apertura mentale rispetto ad altri titoli più stereotipati ed eticchetabili ma è piuttosto probabile che Adam Jensen vi conquisterà anche da questo punto di vista.

La longevità è garantita da uno story mode impegnativo e duraturo ma anche da un bel numero di missioni di secondarie. La componente multiplayer chiamata Breach è invece un di più da considerare come una companion app anche perché le dinamiche ludiche proposte sono completamente differenti. Nonostante l’estetica clamorosamente cyberpunk con una rappresentazione stilizzata di infiltrazioni hacker, questo aspetto del titolo non convince fino in fondo e molto probabilmente dopo qualche tentativo lo abbandonerete.

Prima di arrivare alle conclusioni, è opportuno considerare gli aspetti audiovisivi di Deus Ex Mankind Divided. Sul fronte grafico, la cura maniacale nel creare un mondo distopico verosimile e sublime (nel senso più “romantico” del termine) difficilmente la si ritrova in altre produzioni. Sul fronte dei freddi numeri però un frame rate a 30 fotogrammi al secondo (che a volte scendono nelle situazioni più caotiche di gioco) ci avevano fatto ipotizzare una qualità delle texture ed in generale degli effetti visivi più elevati. Nell’insieme non stiamo parlando di un brutto titolo, tutt’altro ma indubbiamente sulle nuove console ed anche su PC abbiamo visto molto più d’impatto per l’occhio umano (non potenziato…).

Soltanto applausi a scena aperta invece per il sonoro con una componente musicale a dir poco strepitosa ed un doppiaggio in italiano ben al di sopra della media.

Pur non essendo scevro da qualche aspetto non convincente fino in fondo, Deus Ex Mankind Divided ha però alcuni elementi di eccellenza assoluta che lo portano ad essere un prodotto da consigliare senza esitazione a chi ama un certo tipo di atmosfere futuristiche in ambito videoludico e/o filmico. Difficilmente rimarrete delusi da un prodotto che sotto quasi tutti gli aspetti è un vero e proprio kolossal straordinario.

VOTO: 9

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