Brimstone – La recensione del western con Dakota Fanning, presentato a #Venezia73

Brimstone – La recensione del western con Dakota Fanning, presentato a #Venezia73

Di Lorenzo Pedrazzi

Di solito le vediamo sullo sfondo di ogni film western: sono figurine bidimensionali che assistono a un duello sul ciglio della strada, portano in camera da letto un cliente ubriaco, oppure sperano di accasarsi con l’eroe di turno per abbandonare la strada del peccato. Talvolta sono mogli fedeli, madri amorevoli, contadine, negozianti o tenutarie di bordelli, ma spesso restano ai margini della trama, esaurendo la loro “funzione” come amanti o vittime designate. Certo, esistono film western con protagoniste femminili (basti pensare al classico Johnny Guitar, al recente Meek’s Cutoff o al fumettistico Pronti a morire), ma non sono altro che eccezioni meritevoli, soprattutto rispetto al grande immaginario della mitologia western, ai suoi codici e ai suoi cliché.

brimstone-3

Il regista olandese Martin Koolhoven sovverte questa tradizione con un film che adotta una prospettiva diversa. Merito della protagonista, Liz (Dakota Fanning), giovane madre che vive con la figlia, il marito e il figlio di quest’ultimo in un villaggio di provincia. Liz non può parlare, ma comunica con la lingua dei segni e lavora come levatrice, assistita dalla figlia che traduce i suoi gesti. Il nuovo Reverendo (Guy Pearce) nutre però uno strano interesse nei suoi confronti: è un uomo duro, fanatico e convinto che il ruolo della donna sia di completa sottomissione, come gli avrebbero insegnato le Sacre Scritture. Quando il Reverendo la colpisce negli affetti, Liz è costretta alla fuga, svelandoci gradualmente i drammi del suo passato e la sua sfida inesauribile con il Reverendo, brutale spettro dell’infanzia che torna ciclicamente nella sua vita.

brimstone-6

Suddiviso in quattro capitoli (Apocalisse, Esodo, Genesi e Castigo), Brimstone è un’epopea sanguinaria che non manca di riferimenti gratuiti o pretestuosi, ma che riesce a conservare una mirabile coerenza lungo tutto l’arco dei suoi 148 minuti. Non è improprio definirlo un western “femminista”, poiché mette in scena le sovrastrutture culturali e religiose che partoriscono l’oppressione maschile, a cui la protagonista si ribella fin da bambina. Di fatto, il Reverendo è uno psicopatico che semina l’inferno e sfrutta la Bibbia per giustificare la sua violenza (impossibile non pensare all’Harry Powell de La morte corre sul fiume), ma Liz è una campionessa di protofemminismo che – al contrario della madre – non ha bisogno di auto-annullarsi, ma impiega tutte le risorse del suo corpo e della sua mente per sfuggire alla tirannia degli uomini. Mentre il Reverendo elimina tutte le figure maschili “sane” della sua vita, Liz deve assicurare un futuro alla figlia, all’interno di un retaggio femminile dove un folle pater familias avanza pretese di possesso su tutte le donne a lui vicine, indipendentemente dall’età e dai legami di sangue.

brimstone-2

Non c’è spazio per mariti rispettosi o eroi salvifici, né per gli slanci di romanticismo: Koolhoven, con un misto di crudeltà e ironia, sgombra il campo da ogni ruolo maschile che possa riabilitare la categoria, e questo perché Liz deve salvarsi da sola. Brimstone è la storia di una donna che ha sempre lottato per l’autodeterminazione di sé, decidendo la sua sorte dall’inizio alla fine. L’epica del western assume quindi una dimensione molto intima, pur mantenendo un certo livello di spettacolarità visiva che si esprime al meglio nella caratterizzazione cromatico-geografica dei vari capitoli, tutti ambientati in luoghi diversi. La decostruzione del racconto (i quattro episodi non seguono un andamento cronologico lineare) giova alla suspense, e Koolhoven riesce a imbastire una narrazione trascinante che giustifica ogni singolo minuto della sua durata: ne risulta un film ricco di fascino, un po’ presuntuoso nei suoi riferimenti biblici, eppure dotato di un carisma singolare. Liz è l’eroina che riscatta decenni di personaggi femminili trascurati o discriminati nel genere western, pioniera di una rivoluzione che sarebbe esplosa soltanto nel secolo successivo. Non a caso, l’ultimo capitolo è Retribution (punizione o castigo), ma l’interpretazione di questo termine è ambigua, e di sicuro non unidirezionale: ma il giogo del patriarcato, per quanto soffocante, non può nulla contro il sacrificio definitivo.

brimstone-4

Vi ricordo che Brimstone è stato presentato in concorso alla 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

LEGGI ANCHE: LA RECENSIONE DI ANIMALI NOTTURNI

LEGGI ANCHE: LA RECENSIONE DI ARRIVAL

LEGGI ANCHE: LA RECENSIONE DI LA LA LAND

Seguite il Festival di #Venezia73 in diretta sui Social di ScreenWeek: FACEBOOK, TWITTER e INSTAGRAM!

Vi invitiamo a scaricare la nostra NUOVA APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOSAndroid) per non perdervi alcuna news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV per rimanere costantemente aggiornati.

LEGGI ANCHE

Festival di Cannes 2023 – Palma d’oro a Anatomie d’une chute, tutti i vincitori 27 Maggio 2023 - 20:48

La cerimonia della 76ma edizione del Festival di Cannes si è conclusa, con la premiazione di Anatomie d'une chute con la Palma d'oro.

John Wick 5 si farà? Pare di sì… 27 Maggio 2023 - 16:00

Stando a Joe Drake, presidente del consiglio di amministrazione di Lionsgate Motion Picture Group, il quinto John Wick arriverà

La vita accanto: riprese iniziate per il nuovo film di Marco Tullio Giordana, scritto con Marco Bellocchio 27 Maggio 2023 - 14:00

Marco Tullio Giordana torna dietro la macchina da presa per La vita accanto, scritto insieme a Marco Bellocchio.

Supergirl al centro del nuovo spot di The Flash 27 Maggio 2023 - 13:00

La Supergirl di Sasha Calle si prende i riflettori nel nuovo spot di The Flash, che include varie scene inedite.

La Sirenetta: un po’ di cose a cui ho pensato guardandolo ieri con mia figlia 25 Maggio 2023 - 9:28

E allora parliamone un po', del target e di quello che al target interessa, in queste trasposizioni live action dei classici Disney.

The First Slam Dunk, la recensione: brividi e adrenalina 4 Maggio 2023 - 7:55

Il meglio di uno dei migliori spokon manga di tutti i tempi, in movimento. Inoue ci regala il capolavoro di cui avevamo bisogno (un'altra volta).

Suzume: Shinkai ai fasti di Your Name (e cosa rappresenta quel gatto) 2 Maggio 2023 - 8:56

Come e perché il nuovo film di Makoto Shinkai si ricollega a Your Name, Miyazaki, Hideaki Anno. E cosa significano quei gatti.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI