Disponibile da qualche giorno su Playstation 4 (la versione da noi testata) e PC (dove sembra ci sia qualche problemino tecnico di troppo…), No Man’s Sky è stato il primo titolo a distogliere un pò di attenzione dal fenomeno mediatico dell’estate: Pokemon Go. Ma non solo: il titolo di Hello Games sta dividendo in modo molto forte la community dei videogiocatori tra chi lo idolatra come nuovo termine di paragone per le esperienze videoludiche e chi lo critica aspramente.
In questa recensione, quello che si cercherà di fare è mettere in luce pregi e difetti oggettivi di No Man’s Sky e cercare di spiegare al meglio cosa ci propone il videogame. Che poi il titolo sia gradito ad alcuni e ad altri no, secondo l’opinione di chi sta scrivendo, fa parte di quel processo di diversificazione del medium di cui abbiamo recentemente parlato anche nella recensione di Abzù.
No Man’s Sky, al pari di tanti titoli usciti in passato, si può considerare un simulatore spaziale fantascientifico. Nei panni di un esploratore solitario, andremo alla scoperta di pianeti, delle forme di vita presenti, cercheremo di trarre profitto dalle materie prime che riusciremo ad estrarre e dovremo anche combattere di tanto in tanto contro vari tipi di nemici che incontreremo sulla nostra strada.
Fin qui la parte canonica. L’incredibile di No Man’s Sky è rappresentato dalla vastità del titolo: stiamo parlando di 18 trilioni (che sono una infinità di zeri…) di pianeti che possono essere generati dall’equazione “creatrice” di questo immenso universo immaginifico.
Ed è tendenzialmente la sua vastità ed il suo essere generato da un’equazione il forte discriminante tra chi lo apprezzerà o meno. Sul piatto dei pregi infatti c’è un’esplorazione diversa per ogni giocatore al mondo che vorrà tuffarsi nel gioco ed una longevità praticamente infinita anche perché molti immaginano un futuro di No Man’s Sky simile a quello di Minecraft dove, con gli aggiornamenti del caso, sarà possibile mettere in relazione la community e creare un universo on line veramente al di là dei confini immaginabili fino ad oggi.
In questo momento però il titolo soffre di una certa “freddezza” per via delle sue caratteristiche: impossibile avere un level design “umano” vista la natura matematica del titolo ed anche il collante narrativo è solamente accennato a causa del dover collegare così tante esperienze diverse.
Pregi e difetti continuano nel dover analizzare gli aspetti più canonici di No Man’s Sky. L’elemento da rivedere senza ombra di dubbio è la gestione degli inventari (quello della nostra tuta e della nostra astronave, entrambi allargabili). L’interfaccia ed i comandi difficilmente potevano essere più scomodi facendo aumentare, per fortuna soltanto inizialmente, il senso di frustrazione nel dover compiere anche azioni molto semplici.
D’altra parte però è sorprendente la magnificenza estetica del titolo e l’incredibile lavoro estetico per rendere credibile ed affascinante i pianeti generati matematicamente. La cura dei dettagli per rendere tutto verosimile (parlare di realismo sarebbe alquanto fuori luogo) è straordinario e come se non bastasse la meravigliosa colonna sonora realizzata dai 65daysofstatic riesce sempre ad essere puntuale in ogni momento vissuto passato davanti alla TV.
Giunti al termine di questa recensione, speriamo di avervi fatto capire al meglio cosa potete aspettarvi da uno dei videogiochi più ambiziosi di sempre, ricco di molte qualità ma anche di alcuni limiti, molti dei quali legati alla sua particolare “natura”. Il voto finale è la sintesi di tutti gli elementi oggettivi presi in considerazione ma rimane il fatto che poi come giocatori, No Man’s Sky lo si amerà alla follia o con lo stesso ardore lo si detesterà ma questo dipenderà sostanzialmente dalla vostra affinità all’enorme esperienza di gioco proposta.
VOTO: 8.5
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