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Miss Hokusai, realizzato dalla Production I.G. (Giovanni’s Island) e diretto da Keiichi Hara (Un’estate con Coo, Colorful) verrà presto proiettato nei cinema di New York e Los Angeles, per poter ottenere l’eligibilità nella categoria per il miglior film d’animazione agli Oscar 2017.
Il lungometraggio è un adattamento del manga storico di Hinako Sugiura Sarusuberi, che racconta la storia di O-Ei, la figlia dell’acclamato pittore di ukiyo-e Hokusai.
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La sinossi:
Anno: 1814.
Luogo: Edo, ora conosciuto come Tokyo. Una delle città più altamente popolate del mondo, brulicante di contadini, samurai, paesani, mercanti, nobili, artisti, cortigiane e forse anche da cose soprannaturali.
Uno degli artisti più affermati del suo tempo e ora cinquantenne, Tetsuzo può vantare clienti provenienti da tutto il Giappone, e lavora instancabilmente nel caos-spazzatura della sua casa-atelier. Trascorre le sue giornate creando delle sorprendenti opere d’arte, da un gigantesco Bodhidharma raffigurato su un foglio di 180 metri quadrati di carta, ad una coppia di passeri dipinta su un piccolo chicco di riso. Irascibile, profondamente sarcastico, senza passione per il bene o il denaro, si farebbe pagare una fortuna per qualsiasi lavoro di cui non è nemmeno interessato.
La terza della quattro figlie di Tetsuzo, nata fuori dal suo secondo matrimonio, senza peli sulla lingua la ventitreenne O-Ei ha ereditato il talento e la testardaggine di suo padre, e molto spesso dipinge al posto di lui, anche se non viene accreditata. La sua arte è così potente che a volte porta a dei problemi. “Siamo padre e figlia, con due pennelli e quattro bacchette, credo che possiamo sempre cavarcela, in un modo o nell’altro.”
Decenni più tardi, l’Europa stava per scoprire l’immenso talento di Tetsuzo. Doveva sarebbe diventato noto con uno dei suoi molti nomi: Katsushika Hokusai. Avrebbe ipnotizzato Renoir e Van Gogh, Monet e Klimt.
Tuttavia, molto pochi oggi non conoscono la donna che lo ha assistito per tutta la vita, e che ha notevolmente contribuito alla sua arte, pur rimanendo non accreditata. Questa è la storia mai raccontata di O-Ei, figlia del Maestro Hokusai: un ritratto vivace di una donna dallo spirito libero oscurato dal mitico padre, che si dispiega attraverso il mutare delle stagioni.
Il film, presentato in competizione all’edizione 2016 del Future Film Festival di Bologna ha vinto:
–premio della Giuria alle 39ma edizione dell’Annecy International Film Festival nel giugno del 2015;
-Sequences Award per miglior film asiatico
-Satoshi Kon Award per il miglior lungometraggio animato
-Gold Audience Award per il miglior lungometraggio animato alle 19ma edizione del Fantasia International Film Festival in agosto
-Miglior lungometraggio animato alla 48ma edizione del Sitges International Fantastic Film Festival lo scorso ottobre
-Miglior lungometraggio animato all’Asian Pacific Screen Awards lo scorso novembre
-Best Animation Film Award al Mainichi Film Awards a febbraio
-Keiichi Hara ha vinto il Digital Content Expo dell’Asiagraph 2015 Tsumugi Prize lo scorso settembre
-Il film è stato nominato come Miglior lungometraggio animato dall’Academy giapponese.
Vi ricordiamo la nostra rubrica HIT MANIA TRAILER, riguardante i migliori trailer del 2015 e realizzata in collaborazione con Cool And The Game. Vi invitiamo a scaricare la nostra NUOVA APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOS e Android) per non perdervi alcuna news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV per rimanere costantemente aggiornati.
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