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Si parla sempre più spesso di Westworld come del potenziale nuovo Game of Thrones, anche se l’accoglienza di questa ambiziosa serie tv sarà tutta da verificare: negli ultimi tempi gli show fantascientifici non hanno avuto una gran fortuna (a parte Humans), ma stavolta c’è HBO alle spalle della produzione, quindi il livello è ben più alto. La serie è basata sull’omonimo film di Michael Crichton (noto in Italia come Il mondo dei robot), e l’episodio pilota è stato scritto e diretto da Jonathan Nolan (Memento, The Prestige, Il Cavaliere Oscuro, Person of Interest), coadiuvato alla sceneggiatura da Lisa Joy (Pushing Daisies, Burn Notice, Battlestar Galactica). Insomma, i talenti non mancano.
I due creatori hanno parlato di Westworld con Entertainment Weekly, e Nolan ha dichiarato che i temi dello show sono basati sull’attuale evoluzione del nostro rapporto con la tecnologia:
Volevamo tuffarci completamente nel prossimo capitolo della storia umana, dove smettiamo di essere i protagonisti, e le nostre creazioni cominciano a prendere quel ruolo. Eravamo affascinati dalle placche tettoniche che in questo momento sembrano collocarsi al loro posto: il dibattito sulla creazione dell’intelligenza artificiale e la forma che assumerà; la realtà virtuale che finalmente approda on-line e le nostre coscienze che vengono trasmesse a banda larga, consentendoci di perdere noi stessi in un bagno acido di esperienze che saranno indistinguibili dalla realtà (e solo perché la realtà sarà il nostro livello di esperienza più noioso); e, nonostante tutto questo, resteremo una specie danneggiata in modo frustrante, apparentemente proiettata verso il disastro. Quindi, sì, volevamo che lo show vertesse su questo.
Di conseguenza, i protagonisti saranno i robot (chiamati host), più che gli umani:
È questa la ragione per cui volevamo fare lo show, ed è su questo che vertevano le prime discussioni con [il produttore esecutivo] J.J. Abrams: la serie doveva ribaltare il film originale da capo a piedi, con gli “host” come protagonisti. Quando si tratta di affrontare la questione della coscienza, iniziamo sempre con noi stessi come risposta. Come l’inizio e la fine di tutto. È comprensibile, poiché siamo l’unica coscienza che ci è familiare. Ma volevamo sfidare quella supposizione. Gli host stanno scoprendo che sono stati creati a nostra immagine, ma cominciano a chiedersi se l’umanità sia davvero ciò a cui vogliono aspirare. E, considerate le circostanze, è facile capire perché abbiano iniziato a mettere in discussione se vogliano essere come noi…
I temi sono affascinanti, e affondano le radici nella tradizione della fantascienza letteraria. Vedremo come si dipaneranno nello show.
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La serie è stata descritta in questi termini:
Un’oscura odissea sull’alba della coscienza artificiale e sul futuro del peccato.
Il cast, molto ricco, comprende Anthony Hopkins, Jeffrey Wright Ed Harris (nel ruolo che fu di Yul Brinner), Thandie Newton, James Marsden, Evan Rachel Wood, Miranda Otto, Shannon Woodward, Kyle Bornheimer e Rodrigo Santoro. Il pilot di Westworld è prodotto dalla Warner Bros. insieme a J.J. Abrams, Jerry Weintraub e Bryan Burk, ed è stato diretto da Jonathan Nolan (Memento, The Prestige, Il Cavaliere Oscuro, Person of Interest), che si è anche occupato della sceneggiatura insieme alla moglie Lisa Joy (Pushing Daisies, Burn Notice).
Fonte: Collider
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