Cercando di sfruttare l’onda lunga e l’effetto scia dell’incredibile successo ottenuto da The Witcher 3, eccoci pronti a svelarvi tutto su di un nuovo action RPG di stampo tipicamente “occidentale”: The Technomancer.
Il videogame completamente “Made in France” (sia il team di sviluppo, Spiders, che il produttore, Focus Home, sono infatti d’oltralpe) è arrivato nei negozi proprio in questi giorni per Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC.
Come vuole ogni prodotto all’interno di questo genere di appartenenza, anche The Technomancer ci consente di personalizzare a nostro piacimento il nostro alter ego virtuale. L’unico aspetto che non potremo modificare è il suo nome: Zacharian Mancher.
L’aspetto sicuramente più interessante riguarda tre sistemi di combattimento diversi tra cui scegliere: Guardian, Rogue e Warrior. La scelta della classa porterà a caratteristiche di difesa e di attacco differenti con cui ovviamente dovremo fare i conti quando ci sarà da affrontare i tanti nemici che ci troveremo ad affrontare sulla nostra strada.
The Technomancer è un titolo decisamente tosto sin da subito e far crescere di livello il nostro uomo su Marte sarà fondamentale per affrontare e vincere gli scontri sempre più brutali e spettacolari che ci proporranno sia la linea narrativa principale che le missioni secondarie. Insieme alla presenza di un backtracking piuttosto marcato, lo rende così un titolo indirizzato in modo quasi esclusivo ai fan più “hardcore” di questo tipo di esperienze videoludiche.
Pollice in alto anche per l’atmosfera particolarmente cupacon cui è stata intrisa tutta l’esperienza di gioco. Sicuramente gli amanti della fantascienza non potranno non accorgersi delle contaminazioni di cult movie quali Blade Runner, Atto di Forza e Chronicles of Riddick.
I tecnomanti sono una razza di esseri dai poteri magici e cibernetici che viene ostracizzata dal resto della popolazione. L’avventura è ambientata nel corso di una guerra per il controllo dell’acqua in seguito a un evento catastrofico che ha causato l’interruzione di tutte le comunicazioni con il pianeta Terra, lasciando i coloni alla mercé delle malvagissime compagnie di estrazione.
Tecnicamente il titolo si mantiene su livelli adeguati: niente che faccia gridare al miracolo, tutt’altro, ed è palese che la produzione non abbia potuto contare su di un budget particolarmente elevato, ma nell’insieme si arriva ad una sufficienza piena grazie soprattutto all’eccellente direzione artistica che rende meno visibili gli evidenti limiti del motore grafico.
Solo elogi invece per la colonna sonora che per certi versi ricorda le sonorità del già citato Blade Runner. L’interpretazione dei tanti dialoghi è rimasta in inglese ma sono presenti anche i sottotitoli in italiano.
Come già anticipato, The Technomancer è un prodotto da consigliare alla nicchia dei videogiocatori più incalliti ed amanti dei giochi di ruolo occidentali. L’amore per la fantascienza è un altro fattore da prendere in considerazione per comprendere se il titolo di Focus sia un buon acquisto da fare o meno per poi passarci oltre trenta ore in sua compagnia.
VOTO: 8
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