Pur essendo legato esclusivamente alla Marvel, Stan Lee è il volto più emblematico del fumetto supereroistico statunitense, non solo per la grande quantità di personaggi che ha creato, ma anche per la sua capacità di rinnovare il “genere”: agli albori della Silver Age, introdusse il concetto di “supereroi con superproblemi”, conferendo maggiore umanità agli eroi mascherati e collocando le loro avventure in un contesto storico-geografico reale, o quantomeno più vicino alla quotidianità dei lettori. Le vicende dell’Uomo Ragno (giusto per citare il personaggio più rappresentativo di questo “nuovo corso”) si svolgono a New York, non in una città fittizia, e Peter Parker deve affrontare difficoltà concrete come i turbamenti dell’adolescenza, l’emarginazione sociale, l’affitto da pagare, gli acciacchi della zia e le questioni romantiche, il tutto mentre cerca di far convivere l’identità del supereroe e quella del ragazzo “normale”.
Parallelamente, Stan Lee contribuì a diffondere l’idea della continuità narrativa, ora fondamentale anche al cinema nel Marvel Cinematic Universe e nel DC Extended Universe. Ovviamente Stan Lee non è stato l’unico architetto dell’Universo Marvel (né l’unico creatore dei suoi personaggi: artisti come Jack Kirby, Steve Ditko, Bill Everett e Gene Colan sono stati altrettanto importanti), ma le sue intuizioni e le sue capacità organizzative sono state determinanti nella costruzione di questo vasto mondo editoriale, radicato nell’immaginario collettivo di moltissimi lettori e spettatori. I suoi celebri camei nei cinecomic Marvel (anche quelli prodotti dalla Sony e dalla Fox) non hanno fatto altro che cementificarne la popolarità, consacrandolo come una vera e propria icona sorridente.
La sua vita sarebbe perfetta per un film biografico, e un fan ha trovato anche il suo interprete ideale: Bryan Cranston, attore reso celebre da Breaking Bad, che ora sta coltivando una ricca carriera cinematografica. Tra i suoi prossimi ruoli ci sarà quello di Robert Mazur in The Infiltrator, biopic dedicato all’agente speciale che lavorò sotto copertura per smantellare alcuni pericolosissimi cartelli della droga, compreso quello di Pablo Escobar. Ebbene, sul tumblr Entertain Me Weakly (complimenti per il gioco di parole) è stata pubblicata una rielaborazione della locandina di The Infiltrator, trasformata in un biopic sul celebre fumettista: nell’immagine, Bryan Cranston è effettivamente molto simile allo Stan Lee degli anni Sessanta/Settanta, e l’aggiunta di Iron Man e Capitan America riflessi negli occhiali è un piccolo tocco di classe. Non male anche la tagline: “Il miglior modo per dominare l’universo è crearlo”.
Potrete vedere il poster qui di seguito:
Inevitabile chiedersi se verrà mai realizzato un biopic su Stan Lee, ma non c’è dubbio che sarebbe interessante: i film biografici dedicati ai fumettisti scarseggiano, e inoltre un progetto del genere aiuterebbe ad approfondire un periodo storico fondamentale per l’immaginario americano, risalendo alle origini del successo dei Marvel Studios.
Fonte: ComicBook.com
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