39 anni, ma il volto e l’anima di un ragazzino. Il regista James Wan è attualmente uno dei nomi più apprezzati e rispettati del cinema di genere contemporaneo. Ha dato vita a ben tre franchise horror (Saw, Insidious e The Conjuring), diretto il sesto incasso della storia del cinema, l’action Fast & Furious 7 (1.5 miliardi di dollari), e sta per dirigere uno dei cinecomic più attesi: Aquaman.
Prima di questo, è pronto per regalarci dei brividi che si preannunciato indimenticabili con The Conjuring – Il caso Enfield, in arrivo nelle nostre sale il 23 giugno.
Il primo capitolo, L’Evocazione, uscito nell’estate di tre anni fa, è uno dei migliori horror degli ultimi anni secondo la critica, e ha incassato oltre 300 milioni di dollari in tutto il mondo!
Il sequel ci porta questa volta nel Regno Unito, e torna la coppia di veri demonologi più conosciuta: i coniugi Warren, interpretati nuovamente da Vera Farmiga e Patrick Wilson.
Un horror molto particolare, visto che è difficile inquadrarlo solamente come un film di spavento. Una volta “atterrati” in Inghilterra, diventa un film animato da personaggi tridimensionali, credibili e ben strutturati. Qualcosa che nel genere horror siamo sempre meno abituati a vedere.
ScreenWeek ha partecipato al junket londinese del film (QUI la nostra recensione in anteprima) e incontrato sia Patrick Wilson che James Wan. Ecco il resoconto di una splendida chiacchierata a 360° con il talentuoso filmaker!
Credi nel paranormale?
Io credo in quello che credono i miei personaggi. Questa è la risposta standard. Credo più nella spiritualità, credo che ci siano cose che magari operano intorno a noi e che solo perché i miei occhi non possono vederle non significa che non esistano. Penso ad esempio a ciò che accade nel cosmo, a tutto quello che avviene e non comprendiamo, ma questo non significa che non esistono.
Come mai sei così affascinato dai fantasmi e dal soprannaturale?
Sono affascinato da ogni genere cinematografico. Ad Hollywood piace incasellare i talenti, e quando ho avuto il mio primo successo [ndr. Saw] mi hanno subito voluto definire come “il ragazzo che fa i film sangue & budella“, e poi è avvenuto lo stesso con le case infestate. Forse per questo ho voluto fare Fast & Furious 7, per rompere questo schema. Sono sempre stato affascinato dal concetto della Haunted House, del sottogenere cinematografico delle case infestate, ed è il motivo per cui tutti quei film sono sempre così popolari: è perché è qualcosa alla quale tutti noi possiamo sentirci legati, viviamo tutti in case ed è costante l’idea che qualcuno possa violare il nostro spazio speciale. Se si tratta di un essere umano, li si può colpire con una mazza da baseball o chiamare la polizia, ma se l’intruso fa parte del regno spirituale, non ce ne si può sbarazzarsi facilmente… Sono spesso affascinato dall’idea che l’idea che qualcuno sia morto, ma non sia ancora in grado di passare oltre e indugia intorno. È l’essenza della nostra natura umana: essere perennemente affascinati sia dalla vita che dalla morte.
Il film è incentrato sul caso Enfield, ma viene mostrato anche il celebre Amytiville. Come è stata sviluppata quella scena?
Non potevo non affrontarlo perché è probabilmente il caso più famoso dei Warren e fu quello che li fece conoscere. […] Sapevo che volevo aprire il film come il primo The Conjuring, che iniziò con il cold case di Annabelle. Amytiville sembrava essere perfetto. Non avrei mai voluto realizzare un intero film tratto da quel caso, perché sono già state raccontate tante storie. Ma è diventato il mio punto di partenza, che introduce poi realmente quello che è il caso Enfield.
Qual è stato il rapporto con Lorraine Warren, che ha 88 anni ed è ancora viva, durante la lavorazione di questo film?
Ci sono molte storie scritte sulle famiglia Hodgson, basta andare su internet e cercale, ma il modo migliore per realizzare il film era ovviamente quello di parlare direttamente con le persone giuste, colpite da questa storia. Ed Warren non è più tra noi, mentre Lorraine è anziana e ho provare cercato di ottenere più informazioni che potevo. In realtà, la cosa che mi premeva di più, più del conoscere dettagli sul soprannaturale, era catturare il rapporto con suo marito Ed, perché penso che sia la cosa più importante. Era tutto quello che volevo sapere, riguardo alla loro storia d’amore. Questo sequel è molto più romantico e incentrato sul loro rapporto, e parlare nuovamente con Lorraine è stato magnifico. Mi diceva “No, Ed non avrebbe mai detto così” e appunti simili, ed è sempre emozionata del fatto che sia Patrick Wilson ad interpretarlo.
Sei noto per aver creato spaventosi pupazzi e demoni. A questo giro c’è la terrificante “Suora”: come è stata creata?
La Suora deriva dall’aspetto religioso della storia, perché ricordiamolo i Warren sono cattolici devoti. Non volevo di certo prendere in giro loro o la loro religione. Mi piaceva l’idea della visione di un’entità demoniaca che Lorraine raccoglie lungo il suo cammino, e avendo frequentato loro stessi chiese e conventi, mi sembrava perfetto utilizzare un demone di questa forma. Anche perché quando i Warren hanno raccontato di esperienze simili, in passato hanno descritto l’entità come una “papera nera” ma non avrei davvero saputo come rappresentarla in modo spaventoso, nemmeno con la CG!
Sei al lavoro su Aquaman e diversi altri progetti. Ce ne puoi parlare?
Aquaman è ovviamente la cosa più importante al momento attuale. Non ne posso parlare molto, ma non sono particolarmente nervoso oggi. Penso che ci sia una ragione del fatto che finalmente può essere realizzato questo film, perché la tecnologia è ora al giusto livello, mentre 10 anni fa e probabilmente nemmeno 6 anni fa, avremmo potuto realizzare qualcosa di rispettoso. Io sono sicuramente molto consapevole di quanto sia difficile, in particolare a livello tecnico, ma non vi resta che aspettare e vedere!
Aquaman è allo stesso tempo solo una delle tante cose sulla mia lista, insieme a Robotech. Ho davvero amato l’anime giapponese, che mi ha accompagnato quando ero bambino negli anni ’80. Riguardo al remake di The Entity, sono stato a bordo del progetto per un po’ di tempo ma non lo sono più, a causa delle direzioni nella quale si voleva andare, non ero più d’accordo con lo studio e ho preferito lasciare. In generale se non voglio dirigere qualcosa, allora lo produco. Ho moltissime storie nella mia testa, idee, ma non necessariamente voglio dirigere tutto, anche perché ci sono moltissimi giovani registi di talento in giro ed è bello dare loro la stessa opportunità che ho avuto io all’inizio della mia carriera. Per dirigere qualcosa, deve esserci un collegamento davvero speciale tra me e quel progetto.
Quale degli altri casi dei Warren potrebbe essere utilizzato secondo te per un terzo film di The Conjuring? La Famiglia Smurl forse?
Adoro il caso della famiglia Smurl, già protagonista di un film TV è stato fatto negli anni ’90. Mi piace anche perché era la prima volta che mi venivano introdotti i coniugi Warren. Ci sono tantissime storie, tantissimi casi. Cerco di non pensare troppo al futuro, ma se siamo fortunati e riusciremo a proseguire con un terzo film, un’idea ce l’ho in mente anche se non ne vorrei ancora parlare. In ogni caso vorrei che venisse ambientato negli anni ottanta. Non vedo l’ora di realizzare qualcosa ambientato negli anni ottanta!
Quanto è costato questo sequel?
Non voglio parlare del budget, ma vi posso dire che è più costoso del primo, ma non di Aquaman! Ci sono molto più impegnative, che hanno richiesto un impegno produttivo maggiore. Il risultato però si vede!
Billy (il pupazzo di Saw), o qualche altra tua terrificante creazione, ti vengono a far visita nei sogni?
In realtà Billy siede nel mio armadio, insieme ad Annabelle. Sono una coppia! Ho tenuto entrambe le bambole originali, e non posso avere incubi su di loro perché le ho costruite io stesso! Certo, sono terrificanti per molti, ed è proprio la caratteristica delle bambole horror: non serve nemmeno si muovano per spaventare, basta che stiano lì ferme a fissarti!
Vi racconto anche questa storia. Sul set del primo Saw c’erano alcuni artisti che stavano dipingendo il set. Chiusero il puppet di Billy nell’armadio e andarono a pranzo. Quando tornarono, c’era Billy sul suo triciclo in mezzo al set… storia vera!
L’uscita di The Conjuring – Il caso Enfield è stata fissata per il 23 giugno 2016. Per maggiori informazioni potete consultare la scheda del film sul sito Warner Bros. Segui l’hashtag ufficiale #TheConjuringIT per rimanere aggiornato.
Fonte: ScreenWeek