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The Nice Guys – Il nostro incontro con Russell Crowe e Ryan Gosling

Pubblicato il 21 maggio 2016 di Leotruman

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The Nice Guys, la commedia noir diretta da Shane Black (Kiss Kiss Bang Bang, Iron Man 3) ha da poco fatto il suo debutto al Festival di Cannes, ricevendo numerosi consensi, ed è ora pronto per fare il suo debutto nelle sale italiane il 1 giugno.

Nelle ultime ore sono sbarcati a Roma per presentare il film i protagonisti Russell Crowe e Ryan Gosling, il produttore Joel Silver e il regista Shane Black!

Li abbiamo incontrati in un interessante conferenza stampa che si è snocciolata su più temi: differenze tra genere comedy e drammatico, buddy movies, i percorsi artistici delle due star, pareri sui sequel e reboot e molto altro!

IL RESOCONTO COMPLETO

Il film ricorda ovviamente gli action movie anni ’80, quelli che avevano un respiro da giustizialismo reganiano. Questo film sembrerebbe decretare invece la fine del sogno americano. È così?

SHANE BLACK: c’è un filo di dolce-amaro che scorre nella vita del protagonista. In questo caso noi parliamo delle piccole vittorie, non le importanti. Lo stesso se ci pensate avveniva anche ne Il Gladiatore: anche in quel caso lì protagonista non vinceva, trovava alla fine una pace un po’ incerta. Il protagonista riusciva a mollare questo mondo torturato, così come in The Nice Guys questi personaggi riescono a trovare il modo di continuare a vivere in questo mondo.

Come ti senti a questo punto della tua carriera? Sei a tuo agio con i ruoli che ti offrono al momento attuale?

RUSSELL CROWE: Per quello che riguarda la mia carriera, la bellezza del lavoro di attore è poter interpretare ruoli che cambiano continuamente. Con il tempo cambia quello che ti viene offerto. All’inizio della mia carriera andavo sul set e trovavo solitamente registi erano più vecchi di me. Spesso accade il contrario: ora vado sul set e la maggior parte sono più giovani. La bellezza di questo mestiere è che puoi fare molto altro. Ci sono persone che purtroppo rimangono “intrappolate”, si limitano ad interpretare una sola cosa. Io non ho alcun problema a interpretare nuovi ruoli, padri, anche anziani di 70 anni. Non me lo pongo il problema, accetto i ruoli come ho sempre fatto: prima leggo la sceneggiatura, e se riesco ad immergermi allora accetto.. solo questo è davvero importante.

Continui a suonare nella tua rock band?

RUSSELL CROWE: Continuo a suonare nella mia band. Dal 2013 però mi sono reso conto che era troppo pesante continuare a farlo per il pubblico, e quindi ho deciso di continuare a livello privato. In ogni caso al giorno d’oggi non è più nemmeno utile ricorrere alla pubblicità. Basta semplicemente un post sui social network, e non abbiamo bisogno di riempire le sale concerto o di recensioni della stampa, La band ora è ha subito dei cambiamenti, ma abbiamo anche completato un altro album.

Per interpretare questi due personaggi vi siete ispirati ad altri buddy movies, altre coppie celebri della storia del cinema?

RYAN GOSLING: Non abbiamo preso spunto o fatto riferimento a personaggi in particolare. Shane è stato il vero maestro, e abbiamo fatto riferimento solo a lui. I personaggi erano incredibili già sulla pagina, e anche per questo interpretarli era una bella sfida. È vero che sono una coppia, ma sono allo stesso tempo personaggi unici.

RUSSELL CROWE: Siamo cinefili, conoscevamo le coppie storiche, Stanlio e Olio e molteplici esempi. Ma nulla di tutto questo è quello a cui abbiamo mirato, non abbiamo avuto un obiettivo specifico. I nostri personaggi erano sviluppati così bene nella sceneggiatura, che abbiano solo dovuto dargli vita, rispettandone lo spirito.

Nel film sembra esserci una citazione omaggio a L.A. Confidential, in particolare quando vi è la scena poliziotto buono-cattivo. Era voluto?

RUSSELL CROWE: Da quando è stata scelta Kim Basinger, non si poteva non fare riferimento e ripensare a L.A. Confidential. Non poteva non esserci. Ma a parte questo null’altro. Per me è stato bellissimo lavorare con lei: non la vedevo da 10 anni, ed è stato per me molto piacevole.

Joel Silver tornerà mai a recitare come ha fatto in passato in Chi ha incastrato Roger Rabbit?

JOEL SILVER: Per rispondere chiedo al mio agente, Ryan Gosling!

RYAN GOSLING: Joel è veramente un grandissimo attore. Se andate sui social network del film potrete vedere una clip dove lui urla contro di noi per spronarci ad usare di più Twitter per promuovere il film. Una performance fantastica. La cosa bellissima durante la lavorazione del film, a prescindere da quello che facevamo davanti alla macchina da presa, è che tutto era inferiore rispetto a quello che Joel era capace di fare lontano dalla macchina da presa. Mi piacerebbe che voi vedeste anche quel film!

RUSSELL CROWE: l’Academy sta per aggiungere infatti una nuova categoria: “Miglior performance di un Attore nei social media”

Complimenti per il ritratto delle donne nel film, prive di cliches: abbiamo una donna al potere spietata, una figlia ribelle, una ragazza più sveglia dei protagonisti. È stata una scelta consapevole? Quanto una donna porta avanti la vita di un uomo?

SHANE BLACK: le donne nel film rispecchiano la tradizione del genere noir, dove spesso c’è molta paranoia tra i due sessi. Credo nel film ci sia una sorta corruzione dell’innocenza, non a caso la considero come una favola. È una storia di cavalieri che cercano di salvare una dama in pericolo, sullo sfondo di una città corrotta. Quello che devi fare è procedere con la costruzione della detective story, la figlia del personaggio di Ryan poi si rivela essere più intelligente di loro, e cerca di capire anche quale decisione prendere per il suo futuro… se deve vivere in questo mondo, o soccombergli.

RUSSELL CROWE: io credo che l’equilibrio si abbia dove l’uomo rispetta e ama la donna e viceversa. Diversamente, dove c’è una questione di leadership, lì si ha squilibrio, e le cose non funzionano. I due devono camminare insieme.

Avete intenzione di tornare dietro la macchina da presa?

RUSSELL CROWE: Non mi sono più sentito a mio agio come quando sono stato io a decidere tempi, le inquadrature, quello che avrebbero dovuto fare gli attori. Vorrei tornare a fare il regista, però questo dipende da cosa mi viene offerto. Per ora solo cose noiose, che non hanno attirato attenzione. Voglio una grande tela a disposizione, voglio diventare Tiziano. Avrò la pazienza di aspettare.

RYAN GOSLING: io ho due film in preparazione, mi auguro che almeno uno dei due sia pronto per il prossimo anno, e che Joel Silver possa recitare almeno uno dei due. Non posso dire nulla invece sul sequel di Blade Runner, inizieremo molto presto. c’è un cecchino pronto a spararmi se parlo.

Com’è stato interpretare un ruolo più leggero rispetto ai precedenti?

RUSSELL CROWE: Mi rendo conto che può sembrare difficile, da immaginare, ma lo stesso impegno che si mette in un film drammatico va messo in un film comico. Una delle cose che ho apprezzato più di Ryan, è che è sempre stato molto serio sul set. Mi sono reso conto di quanto lui avesse messo pensiero riflessione e concentrazione in ogni scena, e lo rispetto molto. Abbiamo avuto molti scambi, ne abbiamo parlato. Su questo set c’è stata data molta possibilità di improvvisare anche, Shane non pretendeva che ci attenessimo solamente alla sceneggiatura, cosa che non è rara ma è piacevole da riscontrare. Lui si fidava di noi, e che noi saremmo rimasti fedeli allo spirito della sceneggiatura.

Avete cominciato molto giovani a recitare, amate diversificare, ma tra i vostri prossimo progetti ci sono un reboot, un remake e un sequel. Per voi è più difficile trovare storie originali nella Hollywood di oggi?

RYAN GOSLING: per quello che riguarda questo ruolo, The Nice Guys è un film originale, con una storia originale che non è basata su nulla. I personaggi sono molto freschi, ed è stata per me una grandissima opportunità. Riguardo ai remake/sequel, io personalmente non ho problema. Dipende da come vengono fatti, come Blade Runner: l’ho sempre amato, per la storia e i personaggi. Sin da quando ero ragazzino ho sempre amato i sequel, perché quando ti innamori di un mondo è bello poterlo incontrare nuovamente.

RUSSELL CROWE: Per quello che mi riguarda, in realtà è una questione di ambiente. È più difficile al cinema, ma a teatro ogni anno c’è qualcuno che interpreta nuovamente l’Amleto, nessuno ha difficoltà. Nel cinema, questo sembra essere un problema. Ne La Mummia interpreterò un piccolo ruolo, ma non riusciamo a vederlo come un remake, perché è qualcosa di completamente diverso. Gli studios stanno cercando di focalizzarsi su cose che il pubblico conosce già, le loro risorse vengono messe su un’idea, che viene poi sviluppata con risorse e qualità altissime. L’universo dei mostri Universa è  fantastico, e non necessariamente si può definire un remake.

Che riflessioni che avete fatto per interpretare questo tipo di commedia?

RYAN GOSLING: Quello che abbiamo cercato di fare era di cercare di metterci qualcosa di comico, anche in un film drammatico. Non capisco perché attualmente ci deve essere un’asportazione chirurgica delle parti comedy dai drammi. Spesso queste scene finiscono sul pavimento della sala montaggio. Lo strumento comico invece diventa un elemento disarmante nei confronti dei personaggi e del pubblico: più sorridi, e più sarà spiazzante il cazzotto emotivo.

SHANE BLACK: un grave errore che è ipotizzare che un film si debba limitare ad un unico tono. I migliori film sono quelli che variano anche in termini di tono.

A DOMANI PER IL RESOCONTO DELLA ROUNDTABLE CON IL REGISTA E IL PRODUTTORE!

Il cast di The Nice Guys include anche Matt Bomer, Kim Basinger, Rachele Brooke Smith e Ty Simpkins, mentre l’uscita italiana è attesa per l’1 giugno 2016; troverete maggiori informazioni nella pagina facebook ufficiale. Partecipa alla conversazione: #TheNiceGuysilFilm

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Fonte: ScreenWeek