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Penny Dreadful, la recensione della premiere: The Day Tennyson Died

Pubblicato il 03 maggio 2016 di Lorenzo Pedrazzi

Su Showtime (negli U.S.A.) e Netflix (in Italia) ha debuttato il primo episodio della terza stagione di Penny Dreadful, intitolato The Day Tennyson Died: una puntata che annuncia l’arrivo di nuovi orrori, e introduce un celebre antagonista…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Vanessa Ives (Eva Green) vive in solitudine da quando Ethan Chandler (Josh Hartnett) è stato rimpatriato negli Stati Uniti, e Sir Malcolm (Timothy Dalton) è tornato in Africa per seppellire Sembene. Preoccupato per lei, Ferdinand Lyle (Simon Russell Beale) le fa visita e le consiglia di rivolgersi alla Dr.ssa Seward (Patti LuPone), una psicanalista che potrebbe aiutarla.
Intanto, Malcolm si trova a Zanzibar, dove viene avvicinato da un nativo americano chiamato Kaetenay (Wes Studi), che lo convince a seguirlo negli Stati Uniti – e precisamente in Nuovo Messico – per salvare Ethan, che nel frattempo è stato liberato con la forza dagli uomini di suo padre. Nel prelevarlo dal treno sul quale stava viaggiando, i pistoleri si sono lasciati alle spalle una carneficina, ma l’ispettore Bartholomew Rusk (Douglas Hodge) è scampato al massacro.
A Londra, Victor Frankenstein (Harry Treadaway) invita un vecchio amico nel suo laboratorio: è il Dott. Henry Jekyll (Shazad Latif), genio della chimica che sostiene di aver trovato un modo per domare i suoi accessi di furore. Victor chiede il suo aiuto per salvare Lily (Billie Piper) dall’influsso nefasto di Dorian Gray (Reeve Carney), ma si dice anche pronto a ucciderla se sarà necessario. Calibano (Rory Kinnear) si trova invece incagliato nei ghiacci dell’Artico, ma decide di abbandonare la nave quando nella sua mente riaffiorano i ricordi della sua vita passata.
Vanessa affronta la prima seduta con la Dr.ssa Seward, la cui somiglianza con Joan Clayton dimostra una lontana parentela con la mammana. Seward, donna brillante e pragmatica, capisce subito i problemi di Vanessa e accetta il suo caso, invitandola a tornare la mattina successiva. Prima, però, le suggerisce di rompere i soliti schemi e fare qualcosa di nuovo, così Vanessa decide di fare una visita al Museo di Storia Naturale, dove conosce l’affascinante zoologo Alexander Sweet (Christian Camargo). Quella notte, il segretario della Dr.ssa Seward viene rapito da due strani individui, pallidi ed emaciati, che lo portano al cospetto del loro padrone: lo spaventoso individuo afferma di chiamarsi Dracula, e ordina al segretario di riferirgli ogni informazione su Vanessa. Prima, però, gli intima di porgergli il collo…

Tutte le creature spezzate ed emarginate…
Tis better to have loved and lost | Than never to have loved at all, recita un celeberrimo verso di Alfred Tennyson, grande poeta inglese la cui morte incupisce Londra e i suoi cittadini nella premiere di Penny Dreadful. E il senso della perdita, non a caso, emerge fortissimo da questo episodio, dove i nostri tormentati eroi sono separati da migliaia di chilometri di distanza, esiliati in loro stessi – e nei loro demoni interiori – mentre cercano scampoli di salvezza (Vanessa), avventura (Sir Malcolm) o redenzione (Ethan e Victor).

The Day Tennyson Died è chiaramente una puntata preparatoria, quindi ben lontana dall’entrare nel vivo della trama o dei suoi conflitti; ciononostante, svolge bene la sua funzione introduttiva, giustificando l’ingresso dei nuovi personaggi in modo sensato e organico al racconto. Il Dott. Jekyll si presenta come contraltare sensuale di Victor Frankenstein, e la sua erudizione chimica istituisce un rapporto speculare con gli interessi più “freddi” e meccanicistici dell’amico, specializzato in fisica e fisiologia: la scelta di Shazad Latif per questo ruolo non fa che rimarcare tali differenze, garantendo una compensazione – sia caratteriale sia scientifica – che sfiora la bromance. Al contempo, il Kaetenay di Wes Studi stabilisce un legame tra Malcolm e il “figlio acquisito” Ethan, espandendo gli orizzonti della serie ben oltre i limiti britannici (per sconfinare addirittura nel western); mentre la Dr.ssa Seward di Patti LuPone apre le porte di Penny Dreadful alla nascente psicanalisi, offrendo a Vanessa l’involontaria rassicurazione di un volto familiare (LuPone ha interpretato Joan Clayton nella seconda stagione, ovvero la mammana che le ha insegnato i rudimenti della stregoneria).

Ora più che mai, lo sceneggiatore John Logan restituisce un senso di alienazione che accomuna tutti i personaggi, «creature spezzate ed emarginate» (per citare lo zoologo Alexander Sweet di Christian Camargo) incapaci di trovare la pace in un mondo caotico e ostile, perché consapevoli dell’esistenza di altri mondi, nascosti dietro alle maschere della quitidianità. Ogni ombra cela una minaccia, ogni angolo brulica di orrori, e la terza stagione introduce addirittura Dracula come antagonista principale, pur senza mostrarlo in volto. L’oggetto del suo interesse è ovviamente Vanessa, sul cui corpo martoriato, violato ed esausto si giocano tutte le battaglie di Penny Dreadful, come se la posta in palio fosse sempre la salvezza della sua anima. Inutile dire che Eva Green si trovi perfettamente a suo agio nell’involuzione ferina di Vanessa, ridotta a una bestia spaventata dopo mesi trascorsi in isolamento, ma poi pronta a riappropriarsi delle convenzioni sociali non appena incontra Alexander, rafforzata dall’impietosa ma precisissima analisi della Dr.ssa Seward.

Sono stati invece esclusi da questo episodio gli immortali Dorian Gray e Lily, che hanno promesso di scatenare l’inferno contro la “patetica” razza umana. Con l’aggiunta di Dracula (che comunque sembrerebbe il vero e proprio big bad di quest’anno), le minacce si moltiplicano, e costringeranno i protagonisti a riunire le forze per salvare ancora una volta se stessi e il mondo intero. La dialettica fra introspezione e avventura è sempre fondamentale in Penny Dreadful, e sancisce una delle più grandi eredità del retaggio letterario cui John Logan fa riferimento: difficile trovare una serie fanta-horror altrettanto raffinata ed elegante, tra quelle in circolazione.

La citazione:
«La vita, nonostante l’angoscia, è nostra, signorina Ives. Non appartiene a nessun altro.»

Ho apprezzato:
– Il lutto per Tennyson come trait d’union dell’episodio
– Il rapporto speculare tra Frankenstein e Jekyll
– L’introduzione di Dracula
– Il nuovo ruolo di Patti LuPone
– L’alienazione dei personaggi

Non ho apprezzato:
– Nulla di rilevante

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