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Loving: da storia vera a delusione su grande schermo. La recensione

Pubblicato il 16 maggio 2016 di Andrea D'Addio

Loving vs. Virginia è uno dei casi giudiziari più celebri della storia degli Stati Uniti tanto che ogni 12 giugno viene celebrato con feste e attività di vario tipo in tutto il suolo americano. In quel giorno, nel 1967, la Corte Suprema si espresse a favore dei coniugi Loving che pretendevano che qualsiasi restrizione riguardo i matrimoni interraziali fosse sospesa. Per lo stesso capo di imputazione anni prima erano finiti in galera per alcuni mesi. Ci vollero il loro coraggio per lasciare accantonare Racial Integrity Act e guardare al futuro del Paese senza selezionare i diritti dei cittadini in base alla razza. Si tratta di una grande storia americana che Jeff Nichols ha deciso ora di portare sul grande schermo con l’eponimo Loving e il festival di Cannes di invitare in concorso alla sua 69esima edizione.

Avete presente quelle pellicole di cui leggendo la trama avete chiaramente un’idea di come sarà raccontata e dei temi che emergeranno? Ecco, Loving è uno di questi, forse uno dei migliori esempi in tal senso. Un film dignitoso per messa in scena, fotografia e interpretazioni, ma che non osa nulla, neanche un dialogo, neanche un’inquadratura. Nasce e muore come film vecchio, senza alcun desiderio di legarsi al presente, come se il parlare di razzismo attraverso una storia vera che la dà vinta ai buoni sia abbastanza per giustificare l’esistenza stessa del progetto. La relazione tra i due protagonisti, interpretati con mestiere da Joel Edgerton e Ruth Negga, se si esclude il contesto, non trasmette passione o “amore ad ogni costo” attraverso scene o dialoghi particolari. Non si va oltre la storia vera e già conosciuta. E dire che Jeff Nichols per quanto reduce da un brutto film come Midnight Special (presentato alla Berlinale 2016 e di cui ci si dimenticherà presto), aveva in passato dimostrato di essere ambizioso tentando registri narrativi originali, per forma se non per trama, come Take Shelter e Mud (ma anche Midnight Special, per quanto imperfetto, puntava in alto). Al secondo passo falso consecutivo viene il dubbio di averlo sopravvalutato in passato. In conferenza stampa a Cannes ha dichiarato di avere scelto di girare un film su questa storia dopo aver visto il documentario Loving vs Virginia: “Ho pianto così tanto che ho invitato anche lei a guardarlo. Ero in viaggio di lavoro. Dopo qualche ora mi ha scritto una mail dicendo: Ti amo tanto, ma se non giri un film su questa storia chiederò il divorzio”. Bah…

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