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Oggi Sony Pictures pubblicherà il primo trailer di Inferno, ma nel frattempo possiamo vederne un assaggio grazie a questo teaser. il film è basato sull’omonimo romanzo di Dan Brown, ed è diretto ancora una volta da Ron Howard (già regista di due lungometraggi tratti dal celebre scrittore, Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni).
Il teaser pone Robert Langdon (Tom Hanks) di fronte a un dilemma: «C’è un interruttore. Se lo premi, metà della popolazione sulla Terra morirà… ma se non lo fai, tra 100 anni la razza umana sarà estinta. Premerai l’interruttore?»
Insomma, un dilemma morale di proporzioni apocalittiche. Potrete vedere il teaser qui di seguito, con le prime immagini del film:
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Il film prevede il ritorno di Tom Hanks nel ruolo del protagonista, il Professor Robert Langdon. Nel cast anche Felicity Jones (Sienna Brooks), Irrfan Khan (Harry Sims), Omar Sy (Christoph Bruder) e Babett Knudsen (Dr.ssa Elizabeth Sinskey). La sceneggiatura è opera di David Koepp (Angeli e demoni).
Inferno, la cui uscita è prevista per il 13 ottobre 2016, ci porterà a Firenze, e vedrà Langdon indagare sui misteri che circondano la Divina Commedia di Dante Alighieri. Ancora una volta c’è un’organizzazione segreta da combattere (il Consortium), proprio come gli Illuminati e i Massoni nei precedenti episodi. Ancora una volta, intrighi e misteri in stile caccia al tesoro.
Ecco la trama del romanzo:
Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un’avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.
Fonte: Collider
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