ATTENZIONE: l’articolo contiene SPOILER sui fumetti MARVEL!
«Io non sono fedele a nulla, Generale, eccetto che al sogno» dice Steve Rogers alias Capitan America in una scena di Daredevil: Rinascita, il capolavoro di Frank Miller che racconta il crollo e la successiva “resurrezione” dell’Uomo Senza Paura. In effetti, Cap è l’emblema degli ideali statunitensi nella loro forma più pura, primigenia, non contaminata dalle lotte di potere o dalla corruzione dei governi: un uomo che sacrifica la sua natura terrena per elevarsi a qualcosa di più etereo, come un’idea o un’utopia.
Nei film dei Marvel Studios, l’interpretazione di Chris Evans ha umanizzato il personaggio, rendendolo più malinconico ed emotivamente fragile, ma comunque disposto a lottare fino alla fine per cause molto nobili, anche al costo di agire in clandestinità, come abbiamo visto nel recente Captain America: Civil War.
Ebbene, immaginate la sorpresa dei lettori americani quando hanno sfogliato le pagine di Captain America: Steve Rogers #1, appena uscito negli Stati Uniti: lo sceneggiatore Nick Spencer e il disegnatore Jesus Saiz hanno infatti rivelato che Steve Rogers è sempre stato un agente dell’Hydra, ovvero quell’organizzazione terroristica che ha combattuto per gran parte della sua vita. Alcuni flashback lasciano intendere che Steve abbia lavorato per l’Hydra sin da ragazzo, e che l’organizzazione abbia provveduto a proteggere sua madre.
Il TIME ha parlato con Tom Brevoort, executive editor della Marvel, che ha spiegato la genesi di questo clamoroso sviluppo narrativo:
Nick Spencer, lo sceneggiatore della serie, ci ha proposto la storia come una componente della trama che avrebbe restaurato la giovinezza e il vigore di Steve. Nei fumetti, è stato vecchio per un po’ di tempo. Il siero del super soldato che lo manteneva giovane era stato prosciugato, quindi, per il 75° anniversario, Nick ha pensato che dovessimo ripristinarlo. Ma poi abbiamo continuato con quest’altra storia sull’Hydra, ed è solo la punta dell’iceberg.
Nel secondo numero ci saranno maggiori spiegazioni:
Il numero 2 riporta indietro l’orologio e spiega esattamente come e perché le cose siano andate così. E stende un piano per gli eventi futuri. I lettori potranno unire tutti i puntini e seguire le briciole di pane.
Ma da quanto tempo è in preparazione questa idea?
Quasi dall’inizio della gestione di Nick sui titoli di Capitan America, ovvero la fine del 2014. In quel periodo cominciarono le discussioni. È il lavorazione da più di un anno.
E cosa significa per l’Universo Marvel?
Significa che, a un livello basilare, l’eroe più fidato dell’Universo Marvel è un agente sotto copertura dell’Hydra, un fatto noto soltanto a lui stesso e ai lettori. Ogni interazione con qualunque personaggio assumerà quindi un secondo strato, un secondo significato.
«Spingerà i lettori a chiedersi come cavolo usciremo da questa situazione» conclude Brevoort, e in effetti non è semplice immaginarselo… magari Cap non sta facendo il doppio gioco, ma addirittura il triplo gioco? I fan lo scopriranno in futuro, ma per il momento saranno costretti a osservare Capitan America con sguardo molto più diffidente…
Fonti: TIME; ComicBook.com
[AMAZONPRODUCTS asin=”8891218197″ partner_id=”swdaniele-21″]
Vi invitiamo a seguire il nostro canale ScreenWeek TV per rimanere costantemente aggiornati sulle principali notizie riguardanti il mondo del Cinema. È inoltre disponibile la nostra App per Mobile.