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Come si differenzierà Jungle Book: Origins dall’acclamato Il Libro della Giungla di Jon Favreau? Vulture ha posto questa domanda al regista Andy Serkis durante il Vanity Fair/Chopard party tenutosi alla 69a edizione del Festival di Cannes.
In un modo simile verranno fusi animazione e girato live action spiega il filamker ma
“Il nostro sarà per un pubblico leggermente più adulto. Ha un rating PG-13, simile a un film del Pianeta delle scimmie, una versione leggermente più tetra, più vicina a Rudyard Kipling”.
Serkis spiega che i film in questi giorni hanno un approccio troppo cauto per quel che concerne i bambini:
“Che è sbagliato. E’ una buona cosa spaventare i bambini in un ambiente sicuro perché è una parte importante dello sviluppo, e tutti abbiamo amato l’esser spaventati da bambini, quindi non dovremmo essere iper protettivi.
I bambini sono così sofisticati ed è per questo che il nostro Libro della Giungla è piuttosto tetro. …E’ la storia di un estraneo, qualcuno che sta cercando di accettare le leggi e i costumi di un particolare modo di vivere e quindi deve adattarsi ad un’altra cultura, una cultura umana, a cui dovrebbe essere in grado di adattarsi in modo naturale, perché questo è quello che è. Quindi è su due specie diverse e le loro leggi e costumi, e nessuna delle due è completamente nel giusto”.
Il mondo umano avrà quindi una presenza maggiore in questa versione.
Fra tre settimane Serkis comincerà a dirigere il suo primo film live-action, Breathe sceneggiato da William Nicholson (Gladiator). A Cannes si è assicurato gli ultimi finanziamenti. Si tratta di un ‘piccolo ma bellissimo’ progetto sulla vera storia di Robin (Andrew Garfield) un uomo bellissimo, brillante e avventuroso la cui vita cambia in modo drammatico quando rimane paralizzato a causa della poliomielite.
Assieme alla devota e determinata moglie Diana (Claire Foy) rifiutano di rimanere imprigionati dalla sua sofferenza e viaggiano intorno al mondo, trasformando le vite degli altri con il loro umorismo, coraggio e voglia di vivere.
La storia si ispira ai genitori del partner produttivo di Serkis all’Imaginarium Studios, Jonathan Cavendish. Serkis promette che la pellicola sarà divertente ed edificante.
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Fonte Vulture, Deadline immagine illustrazione
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