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Feff18 – Roundtable e conferenza dei produttori di Trivisa, Johnnie To e Yau Nai-Hoi

Pubblicato il 30 aprile 2016 di Marlen Vazzoler

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Johnnie To e Yau Nai-Hoi hanno presentato al Far East Film Festival una delle ultime pellicole della casa di produzione Milkyway Image, co-fondata da To e Wai Ka-Fai, il film Trivisa co-prodotto con la Cina Continentale.

I tre registi della pellicola Frank Hui, Jevons Au (Ten Years) e Vicky Wong sono usciti alla ribalta grazie alle loro vittorie all’interno del progetto FreshWave International Short Film Festival, sostenuto da To. Ogni regista ha diretto la storia di uno tre personaggi protagonisti, dei criminali, il girato è stato poi assemblato in sala di montaggio. Di seguito potete vedere la conferenza tradotta in italiano dedicata al film:

To: Il concetto è nato molto tempo fa, ha notato questi tre registi vincitori al Freshwave, ed ha deciso di affidargli questo progetto
To: Con Trivisa il suo obiettivo era di portare nel filone mainstream cinematografico dei giovani registi
To: Durante la produzione, l’idea originale ha subito delle modifiche, ed è evoluta. Il lavoro dei registi ha avuto un impatto sul progetto
Yau: all’interno di questo progetto, mi sono occupato del controllo della qualità sul set e durante tutto il processo
Yau: Ho dato dei consigli, ho guidato i registi, senza imporre le sue idee. La realizzazione è stata molto lunga, ho lasciato tentare, sperimentare i giovani registi

To: Tutti e 3 registi non conoscevano bene il periodo storico in cui è stato ambientato il film, e quindi non avevano sperimentato quelle atmosfere, quelle realtà. Abbiamo cercato di farglielo capire, ma non ci siamo imposti in alcun modo, li ho lasciati liberi di dare il loro punto di vista, il loro taglio a questi ricordi del passato. Questa era un po’ la mia idea per questo progetto.
Yau: I tre registi hanno trovato un angolo particolare, che fosse per loro significativo, per rappresentare questa realtà questi personaggi, che riflettessero anche le loro emozioni.
Yau: Il costo di produzione non è stato eccessivo, non ha avuto un grosso budget.
To: originariamente dovevano esser stati 4 registi, ma uno è stato espulso dal progetto. Nel processo di selezione degli argomenti/dei personaggi, i registi hanno scelto quale storia raccontare.
To: La mia idea era di scegliere delle figure significative del mondo della malavita, perché volevo far riflettere sullo schermo le loro visioni su quella realtà a venti anni di distanza e quali cambiamenti sono accaduti finora nella società.
Yau: La scelta è ricaduta su delle figure che si stavano adattando a questo momento di transizione, il ritorno di Hong Kong alla Cina.
To: il cinema occidentale è stato visto molto in Asia, soprattutto in paesi come il Giappone e la Corea. A Hong Kong abbiamo avuto fin da piccoli la libertà di vedere qualsiasi film, dagli anni 90′ fino a oggi la maggior parte dei film che sono circolati sono hollywoodiani. I film di qualità, d’autore hanno avuto una circolazione più limitata. La mia generazione è stata influenzata dalla cinematografia europea.
To: I film europei sono dei buoni film, ricordo attrici come Sofia Loren e Brigitte Bardot. Bernardo Bertolucci è il mio regista italiano preferito.
To: il futuro della cinematografica sarà legato alla tecnologia, sto osservando come hanno intenzione di svilupparsi le compagnie cinesi come Badu e Alibaba.
To: gli attuali investitori nel mercato cinematografico, mi chiedo sono davvero interessati a promuovere il cinema o pensano solo alla borsa?

To: l’industria cinematografica cinese ha un grosso problema, i film che fanno più soldi al botteghino sono i peggiori, dei film brutti. Tutte le industrie hanno bisogno di tempo, il pubblico deve essere educato sulla differenza tra bei e brutti film. La Cina molto tempo fa ha iniziato a fare film copiando il cinema occidentale, però ci sono delle cose in cui la loro creatività di è sviluppata al meglio. Tutto quello che vediamo oggi non è della stessa qualità di quanto realizzato in passato. Le produzioni attuali sono cose prodotte in fretta e furia. I grandi studios avranno bisogno di tempo per capire i loro errori.
To: certe volte si dedica troppo poco tempo alla produzione di un film
To: a causa dei cambiamenti avvenuti in Cina, agli inizi degli anni 2000 molti cineasti di Hong Kong non avevano i soldi per girare, a causa della recente annessione alla Cina. In quel periodo la Cina continentale stava sviluppando la sua industria cinematografica ed aveva bisogno di registi con esperienza, ed ha attinto per lo più da Hong Kong. Hong Kong ha perso per questo motivo molti talenti cinematografici. I cineasti di Hong Kong non solo possono andare in Cina per delle co-produzioni, ma possono puntare anche a dei film indipendenti a Hong Kong.
Penso che il futuro del cinema di Hong Kong sia indirizzato verso le produzioni indipendenti. I veri talenti e i veri buoni registi riusciranno a trovare il loro spazio, nonostante l’inondazione del mercato da parte del cinema commerciale.
To: E’ in post-produzione con il film Three. C’è stato un gioco di parole tra free e Three, free è l’action, le elezioni libere. Verrà il momento in cui girerò un film di questo genere, ma non è ancora arrivato il momento giusto, l’atmosfera non è ancora sufficientemente matura a Hong Kong per poterlo fare. Se facessi questo film adesso magari non potrei più tornare in Cina.

Round Table:

To: nel 2005 era un periodo molto difficile per gli studenti che studiano cinematografia, riuscire a stabilire se stessi, non riescono a entrare nel mercato
To: nell’arco degli ultimi 10 anni, ci sono sempre più supporti da parte del governo, per i fondi dei film degli studenti. Ci sono anche più studenti che vanno in Cina, perché lì il mercato è più grande. In Cina hanno più interesse a provare/usare giovani registi, e questo crea un mercato più grande.
To: In compenso a Hong Kong c’è questa tendenza a creare dei film più piccoli
To: (Trivisa) Ognuno dei 3 registi ha realizzato alla fin fine un film indipendente. Inizialmente ogni film era un opera individuale, un regista, un personaggio, per tutti i 30 minuti. Il suo lavoro e quello di Yan, che hanno il final cut, è stato di mescolare le tre opere e creare un film completo di 90 minuti.

Abbiamo questo ai due ospiti se possono parlarci dei loro prossimi progetti: Three, Election 3 e Eight & a Half un’opera omnibus sulla storia di Hong Kong diretta da 8 registi, tra cui John Woo e Sammo Hung.
Johnnie To:

Il film Three è finito, forse questo mese comincerò la fase di mixing. Uscirà il 24 giugno in Cina.
Election 3, non è ancora pronto per le riprese. Ci sono troppo problemi in Hong Kong in questo momento. Non ho ancora pianificato un programma per questo film, ma devo dire che devo girarlo.
L’altro [progetto] è Eight & a Half sono 8 registi di Hong Kong, ognuno di loro girerà 10 minuti e racconterà dagli anni ’40 al 2010. Ognuno deve scegliere un decennio, quello che vuole, gli anni quaranta, gli anni cinquanta, gli anni sessanta, ognuno deve sceglierne un decennio. Di questo film solo un segmento è finito, quello di Ann Hui. I registi sono incluso Sammo, Ann Hui, Tsui Hark, Yuen Woo-Ping, Ringo Lam, Patrick Tam, John Woo ed io. Otto registi che dirigeranno un film di 10 minuti.
Useremo delle telecamere digitali. Non ho ancora scelto quale, ce ne sono troppe. Quando una cosa è digitale è digitale.

Ha considerato il 4K, l’8K?

Sarà il regista a scegliere.

Ha qualche idea per Election 3, per la storia?

Ho delle idee nella mia testa, potrei filmare domani ma adesso non è il tempo giusto per girare.

To: Ho 60 anni, se sono fortunato ho ancora altri venti anni per girare film.
To: (Trivisa) Ho parlato ai tre registi e a Yau, che il film si ispira ai libri di Shakespeare.
To: Come la scena finale in cui guidano, non è una mia idea originale, sono le idee dei giovani.
Yau: Non penso che sia molto ottimistico, riflette il modo di fare, il carattere degli abitanti di Hong Kong, che non possono controllare molte cose. Non voglio farli sembrare ottimisti. Inoltre queste persona vogliono provare a evitare il fallimento.
To: la scelta di personaggi che possano ispirare. Queste persone vogliono provare a evitare il loro fato, per questo la storia è diventata una tragedia.
To: Ho scelto io i personaggi e poi i registi hanno scelto di chi volevano parlare. All’inizio erano 4 ma uno era così pigro che l’abbiamo fatto uscire dal progetto, così sono diventati tre. Non li ho seguiti durante la lavorazione, dicevo solo, va bene o no quando mi davano quello che avevano fatto. Yau li ha seguiti dall’inizio alla fine, ha visto le varie sceneggiature e a visto tutto il girato. Io volevo solo vedere il risultato, la lavorazione è stata seguita da Yau.
Yau: Li incontravo una volta ogni 2/3 settimane. Durante il processo di scrittura mi facevano vedere lo script. Durante le riprese ha visionato lo storyboard, li ho seguiti durante ogni stadio delle riprese, mi sono occupato del controllo della qualità.

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