Da quando la terza dimensione ha fatto capolino nel mondo dei videogiochi all’inizio degli anni ’90, le esperienze ludiche hanno preso una nuova direzione. Tra quelle decisamente più amate dal grande pubblico ci sono gli sparatutto in prima persona, first person shooter per gli anglofoni, FPS per gli amanti degli acronimi.
Tra Doom, Call of Duty, Destiny, Medal of Honor. Wolfenstein e molti altri brand di incredibile successo, sono state vendute miliardi di copie su PC e console e miliardi sono state anche le ore giocate sia in single player che in multiplayer.
Ora “l’attitudine” da first person shooter è andata oltre i confini dei videogiochi classici. Già in passato clip musicali, cortometraggi ed altre forme di espressione hanno preso in prestito visuale, linguaggi e stili degli FPS ma da qualche tempo a questa parte si è passati ad uno step ancora successivo e più “maturo”.
Nei cinema italiani sta infatti per arrivare Hardcore Henry, il già premiatissimo film del regista russo Ilya Naishuller, al suo debutto sul grande schermo. Quasi completamente girato in prima persona con le amatissime videocamere Go Pro e con il supporto di alcune star quali Tim Roth, Sharlto Copley, Danila Kozlovsky ed Haley Bennet che lo hanno anche interpretato, lo stesso Naishuller lo ha definito un incrocio tra un film, un videogame ed un concerto rock. Indubbiamente i “fraggatori” incalliti ci ritroveranno molto delle caratteristiche delle loro esperienze videoludiche.
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Arriva dall’Italia invece un progetto potenzialmente rivoluzionario di realtà aumentata chiamato Father.IO. Attualmente in fase di crowfunding su indiegogo, il progetto creato da Francesco Ferrazzino va ben oltre quanto visto con Ingress di Google.
Father.IO si propone come un vero e proprio first person shooter da giocare nel mondo reale tramite il proprio smartphone ed un congegno aggiuntivo da applicare al proprio dispositivo chiamato Inceptor, che ci “taggherà” all’interno di una delle due squadre pronte a fronteggiarsi tra le vie di una qualsiasi città di ogni continente. Il gadget ultra hi-tech sarà inoltre capace di intercettare e colpire (virtualmente si intende…) gli avversari in un raggio di azione di circa 50 metri.
Il filmato mette in luce le incredibili possibilità potenziali di Father.IO che ci darà modo di interagire anche da casa con alcune missioni da giocare online di carattere più strategico e persino utilizzare qualche sensore di realtà virtuale per manovrare droni (non è chiaro se virtuali o meno…) da mandare contro gli avversari sul campo di battaglia reale.
Ovviamente il video mostra le massime potenzialità dell’esperienza proposta ma è molto più facile immaginarsi che Father.IO venga giocato da un piccolo grande gruppo di amici che reinterpreta giochi evergreen in chiave hi-tech oppure di un soft air più “user friendly” e con costi decisamente ridotti.
Mentre vi stiamo scrivendo, il progetto ha raccolto quasi 300.000 dollari di crowfunding quando mancano 10 giorni per raggiungere l’obiettivo finale di mezzo milione dollari, obiettivo comunque flessibile. I numeri parlano anche di 20.000 gamer che stanno provando il videogame nella sua fase beta e di altri 330.000 in lista d’attesa con già 5.500 acquirenti dell’Inceptor.
Cosa ne pensate di Hardcore Henry e di Father.io? Interessanti esperimenti ma nulla più o apripista di nuovi modi di concepire il cinema ed i videogiochi? A fine post lo spazio dei commenti vi aspetta!