«Non mi sento prigioniera dei ruoli femminili forti, perché credo che questa sia la realtà della vita. Le donne hanno occupato posizioni di potere per secoli, solo che non sempre il cinema ci ha rappresentate nel modo corretto, non ci è stata resa giustizia: quando ci sono da assegnare dei ruoli conflittuali, veniamo lasciate indietro.» È con queste parole che Charlize Theron affronta il tema della parità di genere, problematica fondamentale per un’attrice che spesso interpreta personaggi femminili tosti e determinati. Fra di essi c’è sicuramente anche la Regina Ravenna de Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio, e la star sudafricana ha incontrato la stampa a Milano per presentare il film, che Universal Pictures distribuirà nelle sale dal prossimo 6 aprile. I suoi personaggi tendono a smentire un cliché che vorrebbe relegare le donne in ruoli predeterminati:
Viviamo in una società dove ci sentiamo più a nostro agio quando sono gli uomini a interpretare i personaggi più conflittuali, più avidi e assetati di potere. Ma la rappresentazione delle figure femminili è sbagliata, perché anche le donne sono interessate al potere. La gente a volte mi chiede se sono una donna forte o fragile, se sono casual o modaiola, ma la verità è che mi piacciono tutte queste cose. Purtroppo, però, tendiamo a dividere le nostre idee in camere stagne. Siamo diventati una società che vuole confinare le donne in un singolo ruolo. E quando guardo un film, a volte mi sembra che le donne possano essere solo due cose: ottime madri o ottime prostitute. Così vengono rappresentate le donne al cinema. Ma ci sono molte altri aspetti da indagare.
Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio, però, è uno di quei film che le permettono di esplorare un’identità femminile più complessa:
Il fatto che mi abbiano chiesto di tornare per il sequel è stato entusiasmante, perché non ci sono molte opportunità di interpretare un personaggio così grande. Sono sempre stata consapevole che la Regina Cattiva della fiaba sia una figura molto iconica, non solo per le sue azioni, ma anche per il suo aspetto. La sfida consisteva nel portare qualcosa di nuovo, nel renderla più contemporanea. In questo film sono riuscita a farlo ancora di più, soprattutto grazie alla relazione con la sorella minore: la dinamica tra loro due permette di esplorare il suo carattere in modo più dettagliato.
Nel film riecheggiano alcune tematiche del mondo moderno (il dramma dei bambini soldato, ad esempio), e Charlize Theron ne è pienamente consapevole:
Queste storie sono state scritte secoli fa per i bambini, e oggi vengono trasposte al cinema in film che si rivolgono a un pubblico nuovo. Di fondo sono ancora le stesse storie, storie educative, storie morali in cui luce e oscurità – buoni e cattivi – si combattono, e questi conflitti ci appartengono in quanto esseri umani. Quindi credo ci sia una correlazione tra ciò che accade nel mondo moderno e ciò che viene raccontato in queste storie. Di sera mi capita di leggerle a mio figlio, e mi rendo conto – come adulta – di quanto siano contemporanei i loro messaggi. Una parte di noi sente di non voler prendere alla leggera certe situazioni reali che sono molto serie, come ciò che succede in Africa con i bambini soldato, ma credo sia bello che il cinema ci permetta di reggere uno specchio con cui riflettere la società. Ne siamo molto consapevoli, e ne abbiamo anche parlato un po’ fra noi. Questa correlazione dimostra che gli esseri umani non sono cambiati molto: siamo ancora assetati di potere, e crudeli gli uni con gli altri.
Il loro valore è quindi universale:
È interessante il fatto che queste fiabe per bambini – dove si insegna la distinzione tra giusto e sbagliato – vengano adattate oggi in film per adulti. Quindi, in un modo bizzarro, ciò significa che la rilevanza di queste storie non dipende dall’età.
Charlize Theron si è soffermata anche sui costumi del film, ovviamente molto complessi ed elaborati:
I costumi sono davvero complicati… Dio ti benedica, Colleen Atwood [la costumista, ndr], sei un genio e hai vinto 780 Oscar… ma, ragazzi, quei costumi erano così pesanti! Però sono bellissimi, e ti trasformano. Al mattino facevamo le prove in tuta, ma non era la stessa cosa. Quando indossi quei costumi succede qualcosa di particolare, la tua postura cambia, cammini in un certo modo, e tutto questo è di grande aiuto per il tuo personaggio. [Colleen Atwood] è semplicemente un genio per quello che fa, per il modo in cui costruisce le sue creazioni strato dopo strato. Alla prova costumi dicevo “È fantastico, lo adoro, stringetelo di più!”, ma poi devi rimanere sul set per otto ore e pensi “Oh mio Dio… non respiro! Aiutatemi!”.
L’attrice è stata interrogata anche sulle eventuali similitudini tra Furiosa (il suo personaggio in Mad Max: Fury Road) e Ravenna, ma ritiene che le assonanze tra le due donne si limitino alla loro fondamentale natura umana, al fatto che, di base, siano comunque delle persone. Diversi sono l’ambientazione e i registi coinvolti, e diverse sono le regole che si applicano a questi due personaggi: certo, entrambe sono molto brutali per natura, ma Furiosa è sicuramente più umana. Inoltre, le è stato chiesto se Ripley – l’eroina della saga di Alien – sia stata una fonte d’ispirazione per Furiosa:
Certo, lei è stata un’apripista per noi. Non solo nei film d’azione, ma come personaggio femminile in generale. E credo che questo non valga solo per le donne, ma anche per gli uomini. Credo sia una grande fonte d’ispirazione. Non ho cercato di modellare il personaggio su di lei, ma sono spesso ispirata da ciò che le donne fanno nei film, quando fanno qualcosa di interessante.
Considerando il successo dei blockbuster supereroistici, una domanda è inevitabilmente caduta su quell’argomento: le piacerebbe interpretare un cinecomic? E, nel caso, preferirebbe essere un’eroina o un’antagonista?
Tendo a non ragionare in modo così specifico. Ciò che mi guida è il mio desiderio di raccontare delle storie, delle belle storie, indipendentemente dal genere: quello è secondario, per me. Sono anche molto attratta dai registi, mi entusiasma l’idea di lavorare con determinati cineasti. Quindi, qualunque sia il mondo o il personaggio della storia, per me è secondario. Non m’interessa molto il fatto che tale personaggio sia buono o cattivo… la cosa più importante – e che mi provoca maggiori ansie come attrice – è “Posso entrare in scena e dire la verità?”. È questa la cosa che mi attira di più, non le sue caratteristiche o la sua personalità. Per quanto riguarda la possibilità di interpretare un supereroe, è uno spettro sin troppo ampio a cui pensare. Quello che penserei istantaneamente è “Chi è lei? Quali sono i suoi ostacoli, cosa combatte, cosa la tormenta, quali sono i suoi conflitti?”. Sono queste le cose a cui penserei di più, e che mi farebbero dire “Sì, potrei interpretare un supereroe” o “Sì, potrei interpretare un cattivo”.
Tornando a Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio, parliamo di una fiaba, genere in cui la figura del Principe Azzurro ha avuto spesso un ruolo centrale… in passato. Oggi, invece, questo tipo di personaggio sembra essere sparito: cosa ne pensa Charlize Theron?
Ci sono molti modi di rispondere a questa domanda. Io non credo che il femminismo equivalga a odiare gli uomini. E non credo che la maggior parte delle donne, quando parlano di femminismo, ne parlino in quei termini: piuttosto, parlano di uguaglianza. Mio figlio, come milioni di altri bambini, è ossessionato da Frozen, e io trovo che sia un film molto fresco: racconta una storia incentrata su un tipo diverso di amore, un amore tra due sorelle e non il solito amore romantico… sono stata così felice nel vedere la reazione di mio figlio, perché i bambini devono imparare il valore di un amore non romantico. Ma, per rispondere in modo più specifico… sapete, quando si parla di diritti delle donne, mi concentro più su mio figlio che su mia figlia. Perché non credo che possiamo affrontare il problema della violenza sulle donne, o il fatto che il 50% della popolazione femminile mondiale non abbia ricevuto un’educazione, parlando solo alle donne. Non possiamo condurre delle campagne contro lo stupro parlando solo alle donne. Risolveremo questi problemi solo parlando con gli uomini, dobbiamo crescere i nostri ragazzi perché siano dei gentiluomini che trattano le donne nel modo in cui dovrebbero essere trattate. Spesso ce ne dimentichiamo, e credo che la domanda riguardasse proprio questo: non vogliamo eliminare completamente il Principe Azzurro, dovrebbe esserci un equilibrio nel modo in cui raccontiamo le storie, e dovrebbe esserci un equilibrio anche nell’apprezzamento degli uomini e delle donne. A volte, quando parliamo di femminismo, mi preoccupa il fatto che si comunichi un senso di isolamento dal mondo maschile. Ma io sono una femminista che ama gli uomini, che celebra gli uomini, e credo che il potere e la valorizzazione delle donne derivi anche dagli uomini, perché solo nell’interconnessione fra di noi possiamo raggiungere la grandezza definitiva. Quindi non mi piace pensare in maniera esclusiva all’uno o all’altro [genere]. Credo comunque che sia rinfrescante avere delle storie senza il Principe Azzurro.
Ecco la sinossi del film:
Molto tempo prima che la lama di Biancaneve trafiggesse la regina cattiva Ravenna (Theron), sua sorella Freya (Blunt) era stata vittima di un terribile tradimento e per questo aveva deciso di lasciare il Reame. Possedendo il dono di poter congelare ogni suo nemico, la giovane Regina dei Ghiacci aveva trascorso decenni in un lontano palazzo innevato, formando una legione di letali cacciatori, tra cui Eric (Hemsworth) e la guerriera Sara (Chastain), per scoprire infine che i suoi due prediletti avevano contravvenuto al suo unico dettame: chiudere per sempre il cuore ai sentimenti.
Venuta a conoscenza della scomparsa della sorella, Freya chiama a sé i soldati ancora al suo fianco per restituire lo Specchio delle Brame all’unica strega ancora in grado di gestirne il potere. Dopo aver scoperto di poter resuscitare Ravenna dagli abissi dorati, le due malvage sorelle con la loro forza oscura rappresentano una doppia minaccia per le Terre incantate. Le armate sembrano inarrestabili, ma ci penseranno i cacciatori esiliati per aver contravvenuto alla regola principale della loro Regina a capovolgere la situazione, unendo le forze.
Cedric Nicolas-Troyan, regista di seconda unità e supervisore agli effetti visivi della pellicola originale (grazie ai quali ha ricevuto una nomination all’Oscar), è il regista de Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio Nel cast anche Chris Hemsworth (il Cacciatore), Jessica Chastain (Sara, la Guerriera), Emily Blunt (Freya, la Regina dei Ghiacci), Sam Claflin (Principe William) e Nick Frost (Nion), oltre ovviamente a Charlize Theron nel ruolo di Ravenna, la Regina Cattiva.
Foto: Pagina Facebook ufficiale
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