Lo scorso gennaio vi abbiamo parlato di Making a Murderer, documentario seriale prodotto da Netflix che sta suscitando molte discussioni nell’opinione pubblica americana, e per esteso anche in Italia.
Ebbene, le autrici della serie stanno progettando una seconda stagione, utile per approfondire ulteriormente il caso di Steven Avery e Brendan Dassey, ancora in carcere per l’omicidio di Teresa Halbach. Durante un panel di Stranger Than Fiction (manifestazione newyorkese che ospita la proiezione di documentari e gli incontri dei registi con il pubblico), Laura Ricciardi e Moira Demos hanno detto di aver parlato con il nuovo avvocato di Avery, Kathleen Zellner, circa la prospettiva di continuare la serie, e inoltre hanno rivelato che continuano a registrare le loro conversazioni con lo stesso Avery. Ecco cos’ha dichiarato Ricciardi:
Dal nostro punto di vista, questa storia ovviamente non è finita. Stiamo parlando di vita reale, e i casi [di Steven Avery e Brendan Dassey] sono ancora aperti. Non abbiamo idea di quando il magistrato prenderà una decisione sul caso di Brendan. Sappiamo invece che due esiti potenziali sono che il giudice ordini il rilascio di Brendan o che ordini un nuovo processo. Quindi restiamo in punta di sedia. Finché ci saranno degli sviluppi significativi, vorremmo continuare a documentare questo caso.
Il ritorno delle due registe nel Wisconsin potrebbe essere un po’ complicato, perché l’avvocato civile di Avery, Stephen M. Glynn, ha dichiarato durante il panel che Laura Ricciardi e Moira Demos non sono ben viste laggiù:
C’è molta ostilità verso queste due donne nel Wisconsin. La teoria è che abbiano restituito un’immagine poco lusinghiera del Wisconsin. Ma tra le persone che usano il cervello, e che sono un po’ più acculturate e sensibili nei confronti di queste problematiche, c’è apprezzamento.
Staremo a vedere, ma la realizzazione della seconda stagione richiederà comunque parecchio tempo (anche se non certo dieci anni, come la prima).
Making a Murderer è un documentario in dieci puntate scritto e diretto da Laura Ricciardi e Moira Demos. Al centro della serie c’è il caso di Steven Avery, un uomo di Manitowoc County, Wisconsin, che nel 1985 fu condannato per il tentato stupro e il tentato omicidio di Penny Beerntsen, nonostante molteplici alibi dimostrassero la sua estraneità all’aggressione; nel 2003, dopo 18 anni di carcere, fu liberato grazie alla prova del DNA, che incastrò un altro uomo (già noto alle autorità locali per precedenti crimini sessuali). Avery fece causa all’ex Sceriffo Thomas Kocourek e all’ex Procuratore Distrettuale Denis Vogel per aver ignorato l’oggettività delle prove in favore dei propri pregiudizi e rancori personali, dato che Avery e la sua famiglia non erano ben visti agli occhi della comunità locale. Nel 2007, però, l’uomo fu condannato per l’omicidio della fotografa Teresa Halbach insieme a suo nipote Brendan Dassey, ma anche le circostanze di questa accusa non sono prive di ambiguità.
L’interesse di Laura Ricciardi e Moira Demos per Steven Avery nacque nel 2005, quando si laurearono in cinema alla Columbia University e lessero un articolo del New York Times dedicato a questo caso. Le due aspiranti registe proposero l’idea per un documentario alla PBS e alla HBO, che però rifiutarono; Netflix, invece, si dimostrò entusiasta e accettò di produrlo.
Fonte: Variety