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Legends of Tomorrow, la recensione del secondo episodio: Pilot – Part 2

Pubblicato il 01 febbraio 2016 di Lorenzo Pedrazzi

Pilot – Part 2, secondo episodio di Legends of Tomorrow, migliora certamente le cose rispetto alla premiere, ma non riesce a rendere del tutto convincente la formula della serie…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Grazie agli appunti di Aldus Boardman (Peter Francis James), la squadra riesce a individuare la posizione di Vandal Savage (Casper Crump), che si trova in Norvegia per vendere una testata nucleare al migliore offerente. Martin Stein (Victor Garber), Captain Cold (Wentworth Miller), Heat Wave (Dominic Purcell) e Sara Lance (Caity Lotz) riescono a infiltrarsi nell’asta, ma vengono presto scoperti da Savage, innescando una battaglia contro le organizzazioni criminali presenti alla vendita. Interviene anche Atom (Brandon Routh), che perde un pezzo della sua armatura nello scontro. La bomba viene innescata, ma Stein si unisce a Jax (Franz Drameh) per formare Firestorm, che porta l’ordigno nei boschi e ne assorbe l’esplosione.
Tornati sulla Waverider, gli eroi vengono duramente rimproverati da Rip Hunter (Arthur Darvill): non solo hanno lasciato fuggire Savage, ma hanno messo a repentaglio la linea temporale, perché il frammento dell’armatura di Atom è ora nelle mani degli scienziati che lavorano per il tiranno; con quella tecnologia, saranno in grado di sviluppare armi all’avanguardia che anticiperanno la vittoria del supercattivo. Intanto, Hawkgirl (Ciara Renée) ricorda il pugnale sacro che Hawkman (Falk Hentschel) le regalò nell’antico Egitto, l’unica arma – unita all’iscrizione sulla lama – che può uccidere Savage.
A questo punto la squadra si divide in due: Ray, Cold e Heat Wave si prendono l’onere di rubare il pugnale all’attuale proprietario (un ricco collezionista), mentre Stein, Jax e Sara fanno visita alla versione giovane del professore, che possiede il primo rilevatore di Particelle Alpha al mondo, capace di rintracciare il pezzo dell’armatura di Atom. Il ventenne Stein si diverte a flirtare con Sara, ma viene tramortito per potergli sottrarre il rilevatore, che conduce il trio presso i laboratori di Savage: Sara si libera facilmente delle guardie e recupera il frammento. Dal canto loro, Ray, Cold e Heat Wave si introducono nell’abitazione del collezionista per rubare il pugnale, ma scoprono che la casa appartiene proprio a Savage. Con Ray e Cold intrappolati, e Heat Wave in ostaggio, il tiranno chiede loro di chiamare la squadra per poter affrontare Hawkman e Hawkgirl. Firestorm interviene e mette Savage al tappeto, poi libera i suoi compagni. I due guerrieri alati combattono Savage, mentre gli altri si sbarazzano delle guardie all’esterno; Hawkman riesce ad affondare il pugnale nel corpo del nemico Savage, ma scopre che è inutile, poiché solo Hawkgirl può usare l’arma per ucciderlo. Il tiranno reagisce e pugnala l’eroe con la stessa lama, poi si appresta a uccidere la ragazza, ma Atom lo spazza via con un raggio e lo costringe a fuggire. Hawkman muore fra le braccia della sua amata.
Addolorati per la perdita del loro compagno, gli eroi decidono di continuare a combattere in suo onore, più uniti di prima.

Avengers of Tomorrow
Se l’episodio pilota è stato un giro di prova per scaldare i motori, la vera corsa di Legends of Tomorrow comincia dalla seconda puntata, dove finalmente gli eroi fanno gioco di squadra e combattono insieme, trovando una ragione ulteriore per lottare fianco a fianco (oltre alla salvezza del mondo, s’intende). È qui che risuonano gli echi degli Avengers, principale fonte d’ispirazione dello show alla pari dei Guardiani della Galassia: la perdita di un compagno spinge gli eroi a solidarizzare, poiché la motivazione personale ed emotiva (vendicare il “fratello” caduto) è più forte rispetto a qualunque impulso altruistico; e se per gli Avengers si trattava di Phil Coulson, le Leggende piangono invece la morte di Hawkman, sorprendente se consideriamo l’importanza del personaggio. Non dimentichiamo, però, che la Waverider viaggia nel tempo, quindi potremmo ritrovare il guerriero alato in una delle sue incarnazioni passate o future.

Legends of Tomorrow tenta di emulare il cross-over Marvel anche sul piano dell’azione, ma non ha le risorse necessarie per farlo, e si vede. I combattimenti corali, con l’inquadratura che abbraccia l’intera scena per mostrarci le gesta dei supereroi, appaiono rigidi e un po’ goffi, soprattutto a causa di una CGI che si scontra con i limiti dei budget televisivi: i personaggi riprodotti in digitale sono altalenanti (Atom in primis), mentre gli scontri risultano piuttosto confusi, privi dell’armoniosità coreografica che spesso si apprezza nelle puntate di Arrow. È comunque un passo avanti rispetto all’episodio pilota, sia in termini di spettacolo visivo sia per il clima “epico” che gli autori tentano di riprodurre in varie occasioni.

Peccato che certi snodi narrativi siano davvero maldestri: la sceneggiatura sorvola sul modo in cui la squadra riesce a individuare Vandal Savage (vengono citate soltanto le ricerche di Aldus Boardman), e richiede molta sospensione d’incredulità per quanto riguarda il provvidenziale dispositivo del giovane Stein, che svolge proprio la funzione di cui i protagonisti hanno bisogno; assurda e forzata è anche la loro introduzione nella trattativa per la testata nucleare, dove sembra che basti alzare un po’ la voce per farsi ammettere tra i criminali più pericolosi del mondo. Nel restare in bilico tra dramma e commedia, Legends of Tomorrow non si consacra definitivamente né all’uno né all’altra, e non riesce a trovare il giusto equilibrio tra queste due “anime” contrastanti: il risultato è quindi incerto, diviso tra momenti validi (l’alchimia giocosa tra Martin, Jax e Sara) e altri più claudicanti, se non addirittura ridicoli (i flashback nell’antico Egitto, la ricostruzione stereotipata e superficiale degli anni Settanta). L’intrattenimento si mantiene su livelli discreti, e la divisione della squadra in “sottogruppi” con obiettivi paralleli contribuisce a vivacizzare la narrazione: il potenziale per un’avventura godibile c’è tutto, e Pilot – Part 2 lo esprime già meglio, ma la formula sembra avere bisogno di altro tempo – e maggiore esperienza – per assestarsi.

LA CITAZIONE: «La gente fumava un sacco di erba negli anni Settanta. Ha chiaramente sortito un effetto deteriore sulla moda dell’epoca.»

HO APPREZZATO: L’alchimia tra Martin, Jax e Sara; la maggiore ricerca di epicità e spettacolo visivo; la divisione della squadra con obiettivi paralleli.

NON HO APPREZZATO: Gli snodi narrativi maldestri; le scene d’azione confuse e penalizzate dalla CGI; la riproposizione di alcune meccaniche già usate dagli Avengers.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Legends of Tomorrow sul nostro Episode39 a questo LINK.

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