Ten Years è un film realizzato a Hong Kong con un budget superlimitato ma che nei mesi scorsi è riuscito, per forza del passaparola, a diventare un vero e proprio caso cinematografico. Tanto che lo scorso dicembre, nel giorno del debutto di Star Wars: il risveglio della Forza, il lavoro aveva venduto più biglietti del film di J.J.Abrams, che è composto da cinque storie dirette da altrettanti registi, descrive un futuro prossimo cupo e pessimista in una Hong Kong del 2025 stritolata dal dominio della capitale cinese Pechino, in cui sono assenti tante delle libertà fondamentali in qualsiasi democrazia. Aveva già fatto gridare allo scandalo alcune settimane fa il fatto che dopo l’esplosivo successo del film, alcuni teatri avessero deciso di sospendere le proiezioni del film, benchè la domanda del pubblico fosse ancora molto forte. Probabilmente una decisione dovuta a pressioni dirette o indirette dalla Cina mainland che naturalmente non ha gradito una rappresentazione così critica dell’influenza del governo cinese sul territorio dell’ex colonia inglese, anche se in un film dichiaramente di finzione.
Dei giorni scorsi è un’altra notizia che ha fatto il giro del mondo, gli Hong Kong Film Awards che si terranno il prossimo aprile, non saranno trasmessi nè in televisione nè in streaming on-line in Cina. Una decisione che ha fatto discutere molto, la manifestazione infatti è uno degli eventi cinematografici più importanti del vasto paese asiatico, iniziata nel 1982 è senza dubbio per prestigio ed influenza rappresenta una sorta di serata degli Oscar per il pubblico e gli addetti ai lavori cinesi. Benchè le ragioni ufficiali non siano state rese note, molti esperti ed analisti della zona concordano nel dire che potrebbe trattarsi ancora di frizioni dovute a Ten Years. Il film infatti è stato nominato nella categoria best movie e la decisione del governo cinese di boicottare potrebbere essere una sorta di protesta per dimostrare il discontento verso una rappresentazione delle politiche statali che, secondo la Cina mainland, non corrisponderebbero a verità.
Questi problemi non fanno che alimentare le già scottanti relazioni fra Pechino e Hong Kong che sono esplose e hanno raggiunto livelli critici e la ribalta internazionale nel 2014 durante il cosiddetto “Umbrella Movement”. Il cinema stesso esemplifica abbastanza bene le complessità della società cinese contemporanea, una crescita che sembra non voler arrestarsi, in contrasto con il trend economico che sta dando segnali di rallentamento, ma d’altro lato ancora molti segnali preoccupanti riguardo libertà d’espressione e democratizzazione.
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