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Per il secondo anno consecutivo, nessun attore di colore o appartenente a una minoranza etnica è stato nominato agli Oscar 2016, in una delle 20 slot per i 10 attori e le 10 attrici candidati come miglior attore/attrice protagonista/non protagonista in un film.
Nei giorni successivi si sono levate a Hollywood e non solo, diverse voci di protesta e in alcuni casi gli artisti hanno annunciato il boicottaggio alla cerimonia. Oggi l’Academy ha annunciato dei cambiamenti riguardanti il sistema di voto, ma prima di parlarne, ripercorriamo i punti salienti di quello che è accaduto nell’ultima settimana circa.
Spike Lee vincitore di un Oscar alla carriera (2015), è stato il primo ad esprimersi ed ad annunciare che non avrebbe partecipato alla cerimonia:
E’ stato seguito a ruota da Jada Pinkett Smith, che ha annunciato il suo boicottaggio.
We must stand in our power.
Posted by Jada Pinkett Smith on Lunedì 18 gennaio 2016
In seguito il marito Will Smith ha dichiarato che non sarebbe andato agli Oscar, per sostenere la moglie:
John Singleton invece, il primo afroamericano ad esser stato nominato come miglior regista dall’Academy per Boyz n the Hood (1991), ha spiegato che le candidature non dipendono dalla razza, ma da quello che è eleggibile nei circoli delle premiazioni.
“Ci sono solo un certo numero di slot. Ci sono un paio di film che potrebbero aver ricevuto (un attenzione giustificata) ma… tutto è soggettivo. E’ quasi come la lotteria.
Ogni anno ci sono alcuni film che non vengono nominati, e quelli che vengono candidati. Tra i film che non vengono nominati ci sono quelli che vengono elevati col trascorrere del tempo. Do the Right Thing non è mai stato nominato come miglior film, ma quell’anno, nessuno ha più parlato di Driving Miss Daisy. Tutti stanno ancora parlando di Do the Right Thing. Accade ogni anno”.
Singleton ha ragione, non sempre l’Oscar viene vinto dal film o dall’artista che merita veramente quel premio, in quella categoria. Pensiamo a quanti attori hanno vinto per la più debole delle loro interpretazioni, o a tutte quelle pellicole vincitrici nella categoria per il miglior film, finite nel dimenticatoio.
Nel frattempo in rete ha cominciato a diffondersi l’hashtag #OscarsSoWhite. Al Television Critics Association press tour in Pasadena, è stata chiesta l’opinione di Cuba Gooding Jr., che ha dichiarato:
“Volevo che Straight Outta Compton ottenesse qualcosa. Ma è questa conversazione che farà pensare più a lungo quando sarà tempo di nomination il prossimo anno”.
Per l’attore una soluzione è aumentare il numero di votanti di colore e appartenenti alle minoranze.
La presidentessa Cheryl Boone Isaacs ha dichiarato di esser affranta e frustrata dalle nomination, che non includono persone di colore ed ha annunciato che l’Academy ha cominciato a prendere delle misure per modificare la composizione dei membri votanti, che aiuti a portare maggior diversità agli Oscar.
A statement from Academy President Cheryl Boone Isaacs pic.twitter.com/Nqhgc7sbqG
— The Academy (@TheAcademy) January 19, 2016
Intanto David Oyelowo ha dichiarato che
“L’Academy ha un problema, un problema che deve essere risolto. Questa istituzione non riflette i suo presidente e non riflette questa stanza. Sono un membro dell’Academy e non mi rifette, e non riflette questa nazione”.
Per George Clooney l’Academy 10 anni fa stava facendo un lavoro migliore, c’erano più nomination di attori afroamericani.
“Vorrei inoltre sostenere la tesi che non è tanto un problema su chi scegli, ma più del tipo: quante opzioni sono disponibili alle minorità nei film, in particolare in film di qualità?”
E finalmente qualcuno sembra aver centrato il problema. Il casting. Ne aveva parlato Oscar Isaac durante la vittoria del Golden Globe, mancano le occasioni per gli artisti di colore e appartenenti alle minoranze: asiatici, ispanici, nativi americani, i latini… di mostrare la loro capacità recitativa. Mancando queste occasioni, mancano di conseguenza le nomination. Con questo non vogliamo dire che l’anno scorso e quest’anno non siano state tralasciate delle nomination a degli artisti afroamericani.
Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha detto di essere d’accordo con le critiche e di non temere il boicotaggio. Da instagram Snoop Dogg ha spiegato perché non guarderà gli Oscar:
Lupita Nyong’o ha commentato sono
“Delusa dalla mancanza di inclusioni” e che supporta i “Colleghi che stanno chiedendo un cambiamento”.
All’interno della trasmissione Good Morning America, della ABC, Lee ha spiegato che non ha mai parlato di boicottaggio
“Io non ci vado, mia moglie non ci va, tutti gli altri possono fare quello che vogliono… Non sto cercando di guidare un movimento”.
Ha poi aggiunto che il vero problema riguarda il casting, e come nel caso del NFL dovrebbero aumentare le quote degli attori di colore e appartenenti alle minoranze che vengono scelti come protagonisti di un film.
Come ha ben detto Michael Caine alla BBC:
“Non puoi votare un attore solo perché è nero. Non puoi dire ‘Voterò per lui, non è molto bravo ma è di colore. Voterò per lui’. Devi fare una buona interpretazione”.
Ha aggiunto che Idris Elba è stato meraviglioso in Beasts of No Nation e che meritava una nomination, e che sebbene lui stesso abbia vinto il premio come miglior attore protagonista agli European Film Awards con Youth, non ha ricevuto nessun altra nomination.
“Siate pazienti… mi ci sono voluti anni per ottenere un Oscar”.
Ed ora passiamo al NUOVO REGOLAMENTO dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences (AMPAS):
-l’obiettivo è di duplicare il numero delle donne e dei diversi membri dell’Academy per il 2020
-già da quest’anno, ogni nuovo membro potrà votare per 10 anni. Il suo stato di membro votante verrà rinnovato solo se è stato attivo in ambito cinematografico durante questo decennio.
-i membri riceveranno lo stato di membro votante a vita, dopo esser stati membri votanti per trent’anni, o se hanno vinto o sono stati nominati all’Oscar
-queste regole verranno applicate retroattivamente ai correnti membri votanti, chi non è qualificato per lo stato di attivo membro votante diventerà un membro emerito
-i membri emeriti hanno gli stessi privilegi di quelli votanti, ma non votano.
-l’Academy lancerà una campagna globale per identificare e reclutare nuovi membri che rappresentino una grande diversità
-per aumentare la diversità del Consiglio dei Governatori, l’Academy ha stabilito 3 nuove sedie che verranno nominate dal presidente per tre anni, e verranno confermate dal Consiglio.
-l’Academy aumenterà la diversità aggiungendo dei nuovi membri che non sono dei governatori al comitato esecutivo e a quello del consiglio, dove vengono prese decisioni chiave sui membri e il consiglio. Questo permetterà ai nuovi membri di essere più attivi.
Queste nuove regole riusciranno a portare un po’ di diversità agli Oscar 2017? Forse. Aumentare le slot delle nomination potrebbe aiutare? Non è detto, consideriamo che ai SAG la situazione era la stessa, solo attori bianchi.
Tra il whitewashing e il casting, non vengono date le stesse possibilità a tutti gli artisti. Cominciamo a darle, solo allora il vivaio dei potenziali candidati rappresenterà davvero il mondo d’oggi.
Martedì ci sarà l’annuale incontro del Consiglio dei Governatori, sicuramente questo tema verrà discusso come, speriamo, molti altri problemi, un altro che mi sta a cuore riguarda il caso in cui degli attori protagonisti vengono candidati come non protagonisti, quest’anno abbiamo due esempi: Rooney Mara e Alicia Vikander. Non è la prima volta e forse non sarà l’ultima, ma lo trovo ingiusto.
Fonti spike lee, Jada Pinkett Smith, Good Morning America variety, variety, TheAcademy, THR, variety, variety, Snoop Dogg, Lupita Nyong’o, Good Morning America, BBC, oscars foto latimes
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