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Fox Searchlight vince l’asta per The Birth of a Nation, standing ovation al Sundance

Pubblicato il 27 gennaio 2016 di Marlen Vazzoler

La storia di Nat Turner che guidò nel 1831 la ribellione degli schiavi in Virginia narrata nella pellicola The Birth of a Nation – scritta, prodotta, diretta e interpretata da Nate Parker (Beyond the Lights) – è stata accolta con la più grande standing ovation del Nate Parker, fino ad ora. Almeno tre, con membri del pubblico che piangevano ai loro posti.

Tutti i compratori presenti in città, The Weinstein Company, Netflix, Fox Searchlight e Sony hanno fatto un offerta per l’acquisto del film, uno dei più osannati dalla critica, l’asta è partita da 12 milioni di dollari. Lionsgate e Paramount hanno espresso interesse ma non hanno fatto offerte. Secondo molteplici fonti, poi confermate, Netflix ha offerto 20 milioni di dollari per un’uscita nelle sale, la proposta più ricca di tutta la storia del Festival, ma Parker ha deciso di vendere il film alla Fox Searchlight per 17.5 milioni. Le trattative sono durate tutta la notte e si sono concluse alle 6.30 del mattino.

“Ma alla fine con Searchlight ho sentito un legame e un umanità, a livello umano, non che non ci fosse stata con gli altri, ma c’era un rapporto e una sinergia che rispettava l’impatto che volevamo avere sul mondo – un approccio globale”.

La Searchlight è stata aperta all’ascolto di tutte le idee di Parker, su come la pellicola dovrebbe essere distribuita, e la sua speranza di mostrare la il film nelle scuole superiori e nei college americani.

Parker che ha impiegato sette anni per la realizzazione di The Birth of a Nation girato in 27 giorni con un budget sotto i 10 milioni di dollari, durante il Q&A tenutosi dopo la premiere mondiale, ha spiegato:

“Ho fatto questo film per un solo motivo, creare degli agenti del cambiamento… Perché si, dobbiamo affrontare il razzismo dilagante a Hollywood, ma anche nella società, quindi volevo un film che la gente potesse guardare e che ne fosse colpita – come se li stessimo tenendo in ostaggio al cinema, dove devono vedere queste immagini, e devono vedere i parallelismi e i temi che stanno riecheggiando in questo momento, nel 2016.
E’ stato molto difficile per diversi motivi. Il primo è stato l’argomento: ogni volta che abbiamo a che fare con la storia, in particolare la schiavitù, scopro che viene disperatamente sterilizzata. C’è una resistenza, nell’avere a che fare con questo materiale”.

I finanziatori gli avevano detto che non erano sicuri dell’esistenza di un pubblico per questa storia, e che la gente all’estero non vuole vedere persone di colore in un film.

Ha poi aggiunto al panel del Deadline’s Samsung Studio:

“C’è un sistema, che si basa sulla razza, dice che i film afroamericani non vendono, quindi questa è una vittoria per i registi indipendenti, questo è un colpo contro la supremazia bianca e il razzismo in questo paese e all’estero. Noi non dobbiamo accettare quelle regole, quelle idee che sono iniziate prima di quello che stavamo facendo. Chi ha fatto le regole? Nessuno lo sa. Eppure ci atteniamo a loro? No, non più.
Sto brandendo un martello, voglio rompere tutto. Sovvertire, sovvertire, sovvertire”.

Mancano ancora 13 mesi per gli Oscar 2017 ma la pellicola, assieme a Manchester By the Sea di Kenneth Lonergan (comprata da Amazon per 10 milioni), è diventata il secondo potenziale film da tenere d’occhio per la Season Awards 2016, e Nate Parker potrebbe ottenere una nomination come miglior attore.

Nel cast di The Birth of a Nation troviamo: Armie Hammer, Penelope Ann Miller, Jackie Earle Haley e Mark Boone Junior.

Fonti variety, variety, deadline, deadline, THR

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