Screenweek dal Giappone
Con l’ultimo suo lavoro, Il giardino delle parole, Shinkai Makoto aveva confermato il suo talento e conquistato altri estimatori per il tocco e la sensibilità con cui sapeva tratteggiare atmosfere, stati d’animo dei due protagonisti anche grazie ad un ambiente cirostante creato con una bravura quasi fuori dalla norma. Allo stesso tempo però il film aveva anche confermato per chi era già critico nei confronti del regista e disegnatore giapponese, gli stessi “limiti” di sempre, un cinema d’animazione che è un po’ troppo uguale a sé stesso e a volte troppo ridondante, anche a causa dell’onnipresente voce narrante dei protagonisti. Ma questo è Shinkai Makoto, prendere o lasciare, forse l’unica opera che in qualche modo si differenzia nella sua produzione è Children Who Chase Lost Voices che ha degli attimi quasi di stampo ghibliesco.
Sembra continuare sulla scia dei suoi migliori lavori, specialmente affine a The Place Promised in Our Early Days per stile e tematiche, la sua nuova fatica, your name (le minuscole sono volute a quanto pare), di cui è stato diffuso il primo trailer nella giornata di ieri:
Come spesso nei suoi lavori, ma sempre di più in quelli più recenti quando il budget è salito, il tocco realista, quasi iperrealista, dell’animazione è portato a livelli sopraffini, a giudicare dal trailer anche questo your name si dovrebbe mantenere su questi alti standard, bastano alcune immagini per farsene un’idea:
La storia si svolge in Giappone un mese dopo il passaggio millenario di una cometa, e la protagonista è Mitsuha una studentessa di scuole superiori che, stanca di vivere in campagna, vorrebbe spostarsi in città. C’è poi Taki, anche lui studente che lavora part-time in un ristorante e con un interesse per l’architettura. Un giorno i due ragazzi hanno un sogno particolare, Mitsuha sogna di essere un giovane uomo, mentre Taki di essere una studentessa che vive in campagna. Gli elementi ci sono tutti per attendere con ansia questo nuovo lavoro di Shinkai, uscirà in agosto nell’arcipelago, che resta uno degli artisti giapponesi più originali ed interessanti nel panorama dell’animazione.
(fonte: eiga.com, Kiminona.com)