Lanciarsi da un aereo in volo, sovvertire un governo corrotto, scoprire un traffico di armi di distruzione di massa, scatenare una rivoluzione, seguire le proprie regole, obbedire ad una motivazione che spinge oltre i limiti .
Queste sono solo alcune delle cose che promette di regalare Just Cause 3, il nuovo titolo di Square Enix che come nei precedenti capitoli, ad una ambientazione “solare” associa delle coordinate ludiche molto vicine alle caratteristiche free roaming di quell’incredibile successo chiamato Grand Theft Auto. Le foto e questo incipit introduttivo vi hanno fatto venire l’acquolina in bocca? E allora continuate a leggere la nostra recensione!
Dopo i precedenti capitoli, torna Just Cause con il terzo capitolo della serie destinato a Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC. Nei panni dell’agente segreto Rico Rodriguez, i giocatori dovranno affrontare sull’isola di Medici, nel cuore del Mediterraneo dalle grinfie del tirannico dittatore Generale Di Ravello. Il crudele D.R.M. (Di Ravello’s Military) ha sfruttato la potenza di una risorsa chiamata Bavarium per usarla come potente esplosivo e come fonte di energia quasi illimitata
Just Cause 3 offre ai giocatori la libertà di affrontare le missioni in qualsiasi modo loro scelgano di agire e con oltre 100 veicoli e innumerevoli upgrades e collezionabili, le possibilità per mettere in atto azioni altamente adrenaliniche sono praticamente illimitate.
Come nel precedente capitolo, l’aspetto più spettacolare è indubbiamente lo sfruttamento dell’asse verticale:utilizzando una combinazione di rampino, tuta volante e paracadute, non ci sono limiti poiché l’aria diventa un vero e proprio campo di gioco. E così non sarà impossibile afferrare un aereo in volo, dirottare elicotteri, fare base jumping dagli edifici più alti o montagne e lasciare tracce di chaos e distruzione sul proprio cammino.
Sfruttando il motore grafico proprietario, Just Cause 3 include un’area di gioco di oltre 1.000 Km². Spiagge baciate dal sole, giungle fittissime e deserti aridi creano uno scenario spettacolare per un’esperienza di gioco in free roaming. Non tutto è realizzato con texture di altissimo livello ma il livello generale è comunque elevato. Peccato invece per la componente sonora molto sotto tono con vari bug e con una localizzazione in italiano che non va oltre una stentata sufficienza.
Sul fronte della longevità, con circa 15 ore riuscirete a completarlo giocando solo la trama principale. Poi ci sono missioni secondarie, sfide a tempo e sono stati annunciati vari DLC. Nessun elemento multiplayer anche se le classifiche online ci porteranno comunque a voler far meglio dei giocatori in ogni del mondo.
In conclusione Just Cause 3 non si trasforma in un “GTA Killer” ma risulta essere un gradevolissimo free roaming eccellente in quasi ogni aspetto. Spettacolare, divertente, originale per alcuni versi, la serie se riuscirà a migliorare anche l’intelligenza artificiale, il sistema di “gunplay”, oltre ad approfondire una narrazione al momento tipica degli action b-movie, può diventare veramente un serio concorrente allo scettro di miglior sandbox che al momento rimane saldo tra le mani di Rockstar Games.
VOTO: 8.5