Enter Zoom, sesto episodio della seconda stagione di The Flash, ci mostra il primo scontro tra il Velocista Scarlatto e il suo terrificante avversario, raggiungendo il culmine della drammaticità nel climax finale…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Barry (Grant Gustin) vuole passare al contrattacco, ed elabora una trappola per attirare Zoom (Tony Todd) su Terra-1, dove Wells (Tom Cavanagh) potrà colpirlo con un siero finalizzato a neutralizzare la sua ipervelocità. L’idea è semplice ma rischiosa: chiedere a Doctor Light (Malese Jow) di prestarsi a una messinscena in cui fingerà di battere Flash e invierà il suo simbolo nel portale dimensionale per dimostrare a Zoom di averlo sconfitto. La donna accetta, ma poi usa il suo potere per diventare invisibile e riesce a fuggire dall’acceleratore di particelle, facendo perdere le sue tracce e lasciando il costume dietro di sé. Barry pensa quindi a una soluzione alternativa: chiedere a Linda Park (Malese Jow) di indossare il costume e partecipare alla trappola, dato che Doctor Light non è altro che la Linda Park di Terra-2, e quindi sono identiche. Linda accetta, e Flash le rivela la sua identità segreta per dimostrarle che si fida di lei. Iris (Candice Patton) appoggia il suo piano mentre Caitlin (Danielle Panabaker) lo ritiene troppo rischioso. Comunque sia, Cisco (Carlos Valdes) costruisce dei guanti che simulano i poteri di Light, e Linda comincia ad allenarsi con alcune sagome di cartone. Intanto, Cisco usa i suoi poteri per scoprire se Wells nasconda qualcosa, e ha una visione in cui Zoom tiene prigioniera Jesse Violett Beane), la figlia di Wells.
La trappola viene organizzata, così Flash e la finta Doctor Light simulano un combattimento nei pressi di un portale. Light stacca l’emblema dal petto dell’eroe e lo lancia nel passaggio dimensionale, ma Zoom non si fa vedere, e il piano sfuma. Barry decide di dedicarsi a ciò che lo rende felice, e fa una sorpresa a Patty (Shantel VanSanten) per baciarla appassionatamente e dimostarle il suo affetto. Tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando Zoom non compare davanti a Linda, la rapisce e la porta sul tetto degli S.T.A.R. Labs: il demoniaco velocista non è cascato nella trappola, e ora vuole vendicarsi. Fa cadere Linda dal tetto, ma Flash la afferra al volo e comincia a battersi con Zoom. Gli lancia un fulmine, ma Zoom lo blocca e glielo rispedisce indietro, colpendolo al torace. La lotta è impari, Zoom è troppo forte, e in breve tempo riesce a metterlo al tappeto. Wells gli spara un dardo con il siero che neutralizza la velocità, ma Zoom lo ferma a mezz’aria e lo inietta a Flash, che ormai è inerte. Trascina il suo corpo per le strade di Central City e lo mostra sia alla redazione del Central City Picture News (dove lavora Iris) sia alla centrale di polizia, dove Joe (Jesse L. Martin) e gli altri poliziotti scoprono che le pallottole sono inutili contro il supercattivo. Dopo averlo umiliato, Zoom riporta Flash agli S.T.A.R. Labs e si appresta a ucciderlo davanti ai suoi amici, ma Cisco riesce a colpirlo con il siero, costringendolo alla fuga.
Barry si risveglia in un letto, circondato da Cisco e Caitlin, ma si rende conto di non sentire più le gambe…
Zoom In
Enter Zoom è una di quelle puntate che fanno da spartiacque all’interno di una stagione, e la drammaticità del suo climax fa quasi pensare a un winter finale, più che a un generico “sesto episodio”. Non a caso, nella scorsa stagione abbiamo dovuto attendere l’ultima puntata dell’anno per vedere il primo scontro tra Flash e Anti-Flash, mentre stavolta gli sceneggiatori hanno optato per una scelta più audace, che potrebbe imprimere un maggiore dinamismo alla narrazione.
Si tratta certamente dell’episodio migliore di quest’inizio altalenante, poiché costruisce la tensione in modo graduale e mantiene in equilibrio le varie “anime” della serie. Prima dell’epilogo, in effetti, Enter Zoom alterna efficacemente il lato umoristico e quello sentimentale dello show, assegnando una funzione comica all’addestramento di Linda Park e al finto scontro con Flash, e approfondendo il versante romantico nella relazione tra Barry e Patty. Se il rapporto con Iris non ha mai suscitato grande empatia (soprattutto a causa di una caratterizzazione un po’ debole della ragazza), quella con la giovane detective è invece una liaison più credibile e coinvolgente, anche perché lei e Barry sono due spiriti affini: goffi, dolci e appassionati, ci spingono a tifare per loro. Essendo una delle poche persone a non conoscere il segreto di Barry, Patty comincia a nutrire sospetti su di lui, innescando la classica girandola di scuse e menzogne assurde che, pur facendo parte del DNA delle storie supereroistiche, ultimamente si vede sempre meno, dato che le identità segrete non vanno più molto di moda.
La puntata offre diverse sfaccettature, e il merito è da ricercarsi anche all’ambiguità di Wells: non ci sono molti dubbi sul fatto che abbia buone intenzioni (d’altra parte, ripetere la storia del Wells malvagio sarebbe controproducente), ma il suo ego e la sua spigolosità lo rendono un personaggio difficile da avvicinare, nonché forse più interessato ai suoi scopi personali – per quanto legittimi: vuole salvare sua figlia Jesse Quick – che al bene dell’umanità. Tra lui e Zoom c’è un conto aperto di cui non conosciamo l’origine, ma è ovvio che sia stato proprio Wells – volente o nolente – a “creare” il supercattivo.
Il racconto sfoga poi tutta la sua tensione nell’epilogo, in cui Zoom non si limita a dimostrare la sua superiorità nei confronti di Flash, ma lo umilia pubblicamente, trascinandolo da un capo all’altro di Central City per esporre la sua sconfitta ai media e alla polizia (sarà un caso che l’abbia portato proprio nei luoghi frequentati da Joe e Iris? Alcuni lo reputano un indizio sulla sua vera identità). La splendida voce cavernosa di Tony Todd gli conferisce un tono infernale, demoniaco, come se avesse abbandonato la sua natura umana per ascendere a un livello sovrannaturale. L’intera sequenza conclusiva sembra ridimensionare le ambizioni di Barry, sbattendogli in faccia una realtà che non è in grado di affrontare, ed è una scene delle migliori di tutta la serie in termini di spettacolo, suspense e senso d’ineluttabilità. Certo, una domanda sorge spontanea: che bisogno c’era di inviare tutti quei supercriminali su Terra-1, se Zoom è tranquillamente in grado di uccidere Flash con le proprie mani? A volte, gli autori concedono troppo alla sospensione d’incredulità, e in questi show accade sempre più spesso.
La citazione: «Addio, Flash. Nemmeno tu sei stato abbastanza veloce.»
Ho apprezzato: L’equilibrio tra le diverse “anime” della serie; il rapporto tra Barry e Patty; l’ambiguità di Wells; l’epilogo con lo scontro tra Zoom e Flash.
Non ho apprezzato: L’insensatezza della strategia di Zoom.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Flash sul nostro Episode39 a questo LINK.
[widget/artist/42516,1329,8217]