Call of Duty Black Ops III: La Recensione

Call of Duty Black Ops III: La Recensione

Di Fabrizio Tropeano

Ogni videogiocatore che si rispetti sa bene che il genere videoludico che da anni va per la maggiore è quello dei first person shooter e che tra questi a farla da padrone è incontrastato Call of Duty. Activision è stata brava ad evitare che i giocatori si stancassero del brand riproponendo sì uscite a cadenza annuale, ma parimenti suddivise tra Modern Warfare e Black Ops. Negli ultimi due anni poi hanno fatto capolino anche Ghosts e Advanced Warfare.

A fronte di chi considera queste serie come il massimo che il mercato possa offrire al momento, non manca chi si lamenta del fatto che i passi vanti tra un capitolo e l’altro sono minimi se non del tutto assenti. Ecco allora che con Black Ops 3 i ragazzi di Treyarch cercano di convincere anche questi ultimi…

La campagna principale della produzione di Activision, immerge i giocatori in un mondo futuro, dove la bio-tecnologia, insieme ai potenziamenti cibernetici, hanno dato origine ad una nuova razza di soldati, i Black Ops. Attraverso la tecnologia DNI (Direct Neural Interface), i giocatori durante la battaglia sono ora connessi al network di intelligence e ai loro compagni in operazione. In un mondo più diviso che mai in una nuova guerra fredda per la raccolta delle poche risorse rimaste a causa degli sconvolgimenti climatici, questa squadra d’elite consiste di uomini e donne che hanno migliorato le loro capacità di combattimento per combattere in modo più veloce, forte e intelligente.

Già la campagna è foriera di grandi innovazioni. La prima riguarda la possibilità di poter giocare tutto lo story mode in cooperativa on line per un massimo di quattro giocatori, possibilità in più già molto apprezzabile. La seconda riguarda invece proprio il nostro alter ego. Con uno spostamento ancora più in avanti nel tempo rispetto a BO2 e Advanced Warfare, il nostro uomo potrà compiere salti ben al di sopra delle possibilità umane, affrontare pareti verticali e molte altre features più da robot che da essere umano.

Innovazioni che vanno ad incidere profondamente anche nel multiplayer e che portano una importante ventata di novità richiesta da molti. I feedback della gigantesca community a qualche giorno dell’uscita sono principalmente positivi ma ci sono anche parecchie voci negative ma quando si cambia è un pò inevitabile. Immancabile poi la progressione del personaggio in vari parametri, cosa che è stata implementata anche allo story mode.

Altra innovazione nel multiplayer è rappresentata da 9 categorie di “guerrieri” (Ruin, Outrider, Prophet, Battery, Seraph, Nomad, Reaper, Spectre e Firebreak), tutti con caratteristiche peculiari e potenziabili.

Tornando quindi alla campagna, quest’ultima riesce a divertire ed esaltare il giocatore come pochi altri titoli, regalando momenti epici, drammatici e galvanizzanti. I programmatori poi non si sono risparmiati in fatto di ambientazioni, regalandoci un viaggio tra vari continenti e situazioni di gioco completamente differenti con l’utilizzo anche di vari mezzi di trasporto (alcuni veramente sorprendenti). Da questo punto di vista, abbiamo rivisutto l’epicità dei primissimi Call of Duty, quelli ambientati nella Seconda Guerra Mondiale e che avevano creato un clamoroso gap con tutti gli altri FPS in fatto di narrazione ed immersività.

Come se non bastasse una volta completato lo story mode, ne sbloccheremo un altro che trasforma Call of Duty da un videogame di guerra ad un horror game visto che dai mech si passerà agli zombie. Morti viventi che tornano anche in Le Ombre del Male, la modalità cooperativa di sopravvivenza. In un atmosfera noir anni 40, un super cast composto dalle voci e dalle fattezze digitali di Jeff Goldblum, Heather Graham, Neal McDonough, Ron Perlman e Robert Picardo, affronterà una lunga avventura a colpi di arma da fuoco e richiami di creature mostruose tanto da farci ricordare per certi versi l’eccellente The Darkness.

Dal punto di vista tecnico (abbiamo testato la versione Playstation 4), il gioco si presenta con una veste ottima, grazie al nuovo engine 3D che riesce a muovere fluidamente a 60 fps scenari dettagliati (e diversificati) e soldati splendidamente animati. Il fatto che lo story mode sia esclusiva delle console next gen ha reso il risultato finale più in linea con altri titoli pensati appositamente per Playstation 4 ed Xbox One rispetto che a produzioni cross-gen: nell’insieme quindi BO3 ci ha convinto senza ombra di dubbio con cut scene ai limiti del fotorealismo, effetti luce fantastici ed una pulizia dell’immagine elevatissima.

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Call of Duty Black Ops 3, secondo la nostra opinione, è quindi il perfetto di mix fra tradizione della serie ed innovazione. Le caratteristiche tipiche di una delle serie di maggior successo nella storia dei videogiochi sono nuovamente qui e questo ovviamente confermerà le posizioni di chi ama e chi odia il brand Activision. Il futuro a tinte fosche immaginato da Treyarch è il perfetto campo di battaglia per uno story mode spettacolare ed avvincente come non mai ed una componente multiplayer potenzialmente infinita ed in grado di recepire tutte le novità date dall’introduzione delle caratteristiche più da robot che da essere umano del nostro alter ego. Tutte le possibilità di Co-Op sono le ciliegine di un titolo già da record e che ci sentiamo di consigliare senza esitazioni.

VOTO: 9

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