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Kholat: La Recensione del Videogame Horror per PC

Pubblicato il 18 ottobre 2015 di Fabrizio Tropeano

Disponibile da qualche mese in versione digitale, a fine ottobre arriverà anche in versione “fisica” ad un prezzo più basso e con i sottotitoli in italiano, Kholat, avventure grafica horror per PC ispirata da una storia vera, arricchita dalla voce narrante di un grande attore come Sean Bean (Game of Thrones, Il Signore degli Anelli, Equilibrium).

Le vicende che emergono nel videogame prendono spunto da una vicenda realmente accaduta nel febbraio del 1959 e ribattezzata on Russia “l’incidente del passo Djatlov”. Nove escursionisti accampati sui monti Urali trovano la morte per cause rimaste sconosciute.

A rendere ancora più inquietante il mistero è il fatto che tutto avvenne sul versante orientale del Cholatcachl’ o Kholat Syakhl, che significa “montagna dei morti” (Kholat può significare infatti sia “morte”, sia “magra”).

La mancanza di testimonianze oculari ha provocato la nascita di molte congetture in merito alle cause dell’evento. Investigatori sovietici stabilirono che le morti erano state provocate da “una irresistibile forza sconosciuta”; chi fece le indagini all’epoca stabilì che gli escursionisti avevano lacerato la loro tenda dall’interno, correndo via a piedi nudi nella neve alta e con una temperatura esterna proibitiva (probabilmente attorno ai -30 °C).

Nonostante i corpi non mostrassero segni esteriori di lotta, due delle vittime avevano il cranio fratturato, due avevano le costole rotte e a una mancava la lingua. Dopo l’incidente la zona fu interdetta per tre anni agli sciatori e a chiunque altro intendesse avventurarcisi. Lo svolgimento dei fatti resta tuttora non chiaro anche per l’assenza di sopravvissuti.

Kholat è un’avventura grafica in prima persona con una ottima resa grafica grazie al motore grafico Unreal Engine 4 e a delle eccellenti scelte per rappresentare gli agenti atmosferici, a cominciare ovviamente dalla neve.

Indubbiamente però la componente più riuscita del titolo è quella sonora: oltre all’encomiabile prestazione del già citato Sean Bean come voce narrante, la colonna sonora è di qualità elevatissima con brani cantati (doveroso citare Mary Elizabeth McGlynn la cui voce è presente anche in alcuni brani della saga di Silent Hill) veramente evocativi ed altri più di sottofondo ma sempre carichi della giusta tensione per aumentare l’emozione davanti allo schermo.

Bella trama, buona grafica, comparto sonoro eccezionale: Kholat è quindi un capolavoro? Purtroppo no e non tanto per una durata limitata (4 ore ma stiamo parlando di un titolo che fra qualche giorno sarà disponibile in versione pacchettizata a soli 14.99 euro) quanto per problemi evidenti nella parte più propriamente ludica.

Il team IMGN.PRO infatti lascia l’utente senza alcun tipo di supporto nella propria avventura. Si scende dal treno, ci si allontana da un villaggio abbandonato, si arriva ad un primo accampamento dove potremo prendere torcia, bussola e mappa (gli unici oggetti del gioco) e poi cominceranno problemi di orientamento nel cercare di capire dove dirigersi (ci vorrà a volte, veramente tanta pazienza per non arrendersi) oltre ad un numero eccessivo di morti causate da un demone arancione, unico nemico del gioco, che non potremo fermare ma soltanto allontanarci da lui il prima possibile.

La nostra morte a volte ci riporterà indietro di anche mezz’ora di gioco (si può salvare soltanto quando incontreremo qualche accampamento abbandonato) e veramente la voglia di spegnere tutto e fermarsi è lo spavento più grande che proverete!

Se riuscirete a superare questi empasse, Kholat propone un’avventura old school in cui pian piano cercheremo di avere tutti i pezzi del mistero e cercare di comprendere cosa era accaduto in quei luoghi nel lontano 1959 ed anche chi sia il nostro misterioso alter ego digitale! Il tutto non viene spiegato in modo chiaro e viene lasciato molto all’interpretazione del giocatore cercare di dare una spiegazione a tutto quello che avrà vissuto in questa particolare esperienza interattiva.

Kholat è quindi un titolo veramente molto particolare ed indirizzato ad una nicchia di utenti ben precisa, quegli appassionati di avventure grafiche horror capaci di andare oltre i limiti precedentemente espressi grazie ad una pazienza sopra la media. Se rientrate tra questi utenti, l’esperienza indipendente made in Russia vi offrirà un appeal audiovisivo degno di una grande produzione di una major.

VOTO: 7