Cinema SW Japan

Sono Sion conclude (forse) il suo incredibile 2015 con The Whispering Star e Love of Love

Pubblicato il 23 settembre 2015 di Redazione

Screenweek dal Giappone

Un’annata probabilmente irripetibile quella di questo 2015 per Sono Sion, irripetibile almeno per la quantità di lavori usciti, ben 5 senza contare i cortometraggi ed i lavori per la TV, ma anche per la varietà con cui ha saputo deliziare i suoi ammiratori ed annoiare i suoi detrattori. Arrivato anche al top del botteghino in maggio con Shinjuku Swan, il regista originario di Toyokawa in quest’annata ha percorso e riassunto tutto lo spettro cinematografico di cui è capace, lavori liberi formalmente e portati alla trasgressione anche fine a sè stessa con The Virgin Psychics, o una virata alle atmosfere dal respiro più ampio e complesso con Love & Peace, oppure ancora un ritorno abbastanza sorprendente allo stile di alcuni suoi primissimi lavori con The Whispering Star, lavoro presentato all’ultimo Toronto International Film Festival.

 

Si tratta di un lavoro di fantascienza sui generis, dove una ragazza umanoide consegna pacchi agli esseri umani in giro per l’universo, cominciando ad un certo punto però a porsi delle domande dal tono filosofico sulla natura umana e sull’universo. Le lande deserte usate come location nel lungometraggio sono quelle del post disastro di Fukushima, insomma gli ingredienti per un film unico ci sono tutti e peraltro molti critici ed esperti del cinema di Sono lo hanno paragonato, per le atmosfere e l’uso della narrazione sussurrata, a The Room (Heya), dello stesso regista e datato 1992. Qui potete vedere il trailer sottotitolato in inglese:

Ma Sono non sembra ancora aver finito le cartucce cinematografiche da sparare in questa fine di 2015, infatti ha partecipato con un corto a Madly, un un omnibus dove sei registi provenienti da vari paesi dicono la loro e si sbizzarriscono sul tema dell’amore contemporaneo. Prodotto dalla Prime Focus New York, Mia Wasikowska, Gael Garcia Bernal, Anurag Kashyap, Sebastian Silva, Natasha Khan e appunto Sono Sion raccontano e mettono in scena delle storie tanto diverse quanto interessanti. Nel particolare, Love of Love, il segmento diretto dal giapponese sembra essere una diretta derivazione da alcune delle sue opere più borderline, quelle che giocano con l’ero-guro come Guilty of Romance o Strange Circus per esempio. Nel sito ufficiale del film, qui, si può vedere il trailer.

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