Gears of War Ultimate Edition: La Recensione per Xbox One

Gears of War Ultimate Edition: La Recensione per Xbox One

Di Fabrizio Tropeano

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A distanza di quasi 9 anni, torna in versione Ultimate Edition Gears of War, uno dei titoli più amati su Xbox 360, ora disponibile anche su Xbox One. Rispetto alla versione originale, il lavoro di “restauro” eseguito è stato notevole: risoluzione video a 1080p, frame rate a 60 fps per la componente multiplayer, miglioramento grafico veramente notevole e l’introduzione dei capitoli aggiuntivi per la modalità story disponibili fino ad oggi solo per la versione PC.

A differenza di altre produzioni simili, Gears of War è stato veramente rimesso a lucido per non sfigurare dopo quasi un decennio ma la cosa più incredibile è soprattutto che il gameplay sia ancora convincente se pur sia rimasto del tutto inalterato rispetto all’originale.

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Per chi non conoscesse una delle serie esclusive Xbox più famose, Gears of War è un gioco molto d’impatto, senza troppi ghirigori di alcun genere e che punta tutto sull’azione. Lo scenario è quello di un futuro più o meno prossimo in cui il genere umano è alle prese con delle creature denominate “locuste” e che stanno letteralmente radendo il suolo la nostra terra dall’interno.

Il protagonista di Gears of War, il granitico Marcus, viene fatto uscire di prigione (non ci viene dato modo di sapere sul perchè ci sia finito in questo primo episodio…) poichè la guerra si sta facendo veramente difficile e visto che forse è stato trovato il modo di concluderla definitivamente, si è pensato a lui per far parte di una squadra intenta ad una missione impossibile.

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Se pur GOW offra delle sequenze cinematiche di primissimo valore anch’esse rimasterizzate per essere al passo con i tempi, rimane un titolo molto improntato all’azione dura e pura. Siamo infatti di fronte a delle coordinate ludiche da shooter con inquadratura di spalle e leggermente a lato: in Gears of War si spara, si spara, si spara e si spara ancora e lo si fa con un arsenale di tutto rispetto che ha i suoi “highlights” nella terribile motosega (a schermo la sensazione è veramente splatter che più splatter non si può!) e il martello dell’alba, un sistema di puntamento che permette di far arrivare sul malcapitato di turno i raggi laser satellitari a nostra disposizione.

Certamente non manca qualche piccola variazione, oltre agli splendidi boss che incontreremo nel corso dell’esperienza, a cominciare dalla possibilità di dare ordini ai nostri compagni del team e al doversi destreggiare in alcune situazioni tramite alcuni punti di riparo in cui stare al coperto tramite la pressione del pulsante A. Con quest’ultimo sarà possibile successivamente compiere altre operazioni come passare da un riparo all’altro oppure fare una capriola “diversiva”.

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Da un punto di vista grafico, il gioco continua a girare con il suo Unreal Engine 3 ma ogni aspetto è stato ritoccato per non far sentire troppo il peso dell’età: qualità delle texture, di modelli poligonali, di effetti luce e ambientali, sono quasi del tutto degni di produzioni uscite direttamente su Xbox One e per un titolo che ha quasi 10 anni si tratta indubbiamente di un bel complimento.

Alcune annotazioni le merita indubbiamente anche il sonoro: gli effetti ambientali propongono un sapiente uso del surround che toglie veramente il fiato. Musiche di discreta fattura mentre la localizzazione in italiano, rimane a distanza di tutti questi anni una delle migliori di sempre in campo videoludico.

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Per quanto riguarda infine l’aspetto longevità, saranno sufficienti all’incirca 7-9 ore per completare la modalità in single player. Oltre alla sfida rappresentata da altri due livelli di difficoltà, è doveroso annotare la possibilità di giocarlo in compagnia di un altro videogiocatore (o videogiocatrice) sia on line che tramite split screen su una stessa console.

Immancabile poi una componente multiplayer di indubbio valore: 8 giocatori, divisi in due squadre (una umana, l’altra “locustiana) si possono affrontare, nelle 19 mappe a disposizione, in sette modalità diverse: quattro inedite (Deathmatch a Squadre, King of the Hill, Gnasher 2 vs. 2 e Blitz) insieme alle tre originali.

A 39.99 euro vi portate quindi a casa un pezzo di storia videoludica molto importante per Microsoft che garantirà anche l’accesso alla Beta di Gears of War 4 durante la prossima primavera. Da consigliare sia per chi ha amato GoW a suo tempo (Voto 8) ma ancora di più per chi, qualsiasi sia la ragione, avesse perso la sua prima incarnazione su Xbox 360 (Voto 9). Il voto di seguito è quindi una sintesi fra le due diverse tipologie di fruizione del prodotto.

VOTO: 8.5

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