The Strain ritorna su FX con il primo episodio della seconda stagione, intitolato BK, N.Y.. Dopo il prologo diretto da Guillermo Del Toro, ritroviamo i protagonisti mentre cercano un nuovo sistema per debellare gli strigoi…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Romania, 1932. Il piccolo Abraham si fa raccontare da sua nonna la storia di Sardu, un nobiluomo affetto da gigantismo che partì per una battuta di caccia insieme a suo fratello e altri amici, ma vide i suoi compagni cadere uno a uno sotto le grinfie di un misterioso predatore. Sardu seguì il mostro nel suo nascondiglio, una grotta scavata nella roccia, e lo affrontò con la spada d’argento nascosta nel suo bastone (è la stessa che poi finirà nelle mani di Abraham). Il mostro è però troppo veloce: atterra Sardu e trasferisce se stesso dentro di lui, vomitandogli in bocca la sua essenza (con vermi annessi). Ben presto, Sardu diviene il Maestro nella forma che conosciamo oggi, e comincia ad aggredire i bambini del suo villaggio.
New York, oggi. Abraham Setrakian (David Bradley), il Dr. Ephraim Goodweather (Corey Stoll), suo figlio Zach (Max Charles), la Dr.ssa Nora Martinez (Mia Maestro), Vasily Fet (Kevin Durand) e Dutch Velders (Ruta Gedmintas) sono reduci dalla fallimentare missione per uccidere il Maestro, e si nascondono nella casa di Vasily. Quest’ultimo e Dutch lavorano per renderla sicura, mentre Abraham esplora i tunnel attraverso i quali è fuggito il Maestro, ma viene catturato da Vaun e portato al cospetto degli Anziani, dove incontra anche Gus (Miguel Gomez), che ormai lavora per loro. Gli Anziani hanno bisogno dell’aiuto di Abraham per trovare il Maestro, colpevole di aver infranto una tregua, e gli affidano l’incarico di trovarlo… ma senza rivelargli come ucciderlo. Quando lo troverà, dovrà avvisarli. Abraham chiede notizie di un libro, l’Occido Lumen, che potrebbe essere stato scritto su “ispirazione divina”, ma gli Anziani non gli rivelano nulla (seppur fornendogli la prova che esiste davvero).
Intanto, Eph e Nora cercano una soluzione per l’epidemia. La fisiologia degli strigoi esclude la possibilità di una cura o di un vaccino, ma Eph, mentre si fa un bicchiere con Dutch (poiché ormai ha ricominciato a bere), viene colto da un’illuminazione: si potrebbe combattere l’epidemia con un’altra epidemia, infettando i vampiri con un virus che colpisca i loro punti deboli, ma che sia sopportabile per gli umani.
Parallelamente, il Maestro ha bisogno di un corpo nuovo, e ordina a Thomas Eichorst (Richard Sammel) di portargli i bambini di una scuola per non vedenti finanziata dallo Stoneheart Group di Eldritch Palmer (Jonathan Hyde), che nel frattempo assume la giovane e fascinosa Coco Marchand (Lizzie Brocheré) come assistente personale.
Al suo ritorno, Abraham non racconta nulla ai suoi compagni, ma chiede loro di accompagnarlo in un magazzino dove nasconde armi e altri materiali che potrebbero tornare utili. Eph, Marta e Vasily lo scortano, e nel magazzino incontrano due coniugi che si sono nascosti in un box. Gli angusti corridoi del magazzino sono invasi dagli strigoi, che li costringono alla fuga. I due coniugi vengono infettati, ma Eph decide di tenerli in vita: saranno utili nella ricerca di una soluzione all’epidemia.
Alla fine, Kelly (Natalie Brown) ritrova il raziocinio e la parola grazie al Maestro, che le affida una nuova stirpe di vampiri dotati di “vista e percezione che superano lo spettro visivo”. Con il loro aiuto, guidata dall’amore per Zack, Kelly dovrà dare la caccia ai nostri eroi…
Virus contro virus
Il prologo di BK, N.Y. serve a raccontarci la genesi del Maestro (o più precisamente della sua attuale incarnazione), e la mano dell’impegnatissimo Guillermo Del Toro si fa sentire sia nella valorizzazione degli elementi grotteschi sia nella passione per i risvolti folcloristici, per quanto stereotipati possano sembrare. L’episodio che segue è invece diretto dal veterano Gregory Hoblit (Schegge di paura, Il caso Thomas Crawford), che gestisce bene il ritmo del racconto nonostante la durata sia superiore al normale, sfiorando i sessanta minuti: merito anche di una struttura narrativa semplice ma efficace, che alterna azione e investigazione per rilanciare The Strain verso nuovi orizzonti.
Se nell’epilogo della prima stagione tutti i personaggi stavano proseguendo nella stessa direzione, ora assistiamo a una suddivisione dei compiti che rispecchia le attitudini di ognuno. Eph e Nora, in particolare, sfruttano finalmente le loro conoscenze mediche per cercare una soluzione all’epidemia, e la individuano (sul piano teorico) nello sviluppo di un virus che colpisca i punti deboli degli strigoi, dato che l’idea di una cura o un vaccino si è rivelata impraticabile. In parallelo, Abraham e Vasily rappresentano il braccio armato del gruppo, e l’anziano cacciatore entra addirittura in contatto con gli Anziani per aiutarli a trovare il Maestro. L’evoluzione più percepibile, però, riguarda Eph, anche se più che altro si tratta di un’involuzione: il protagonista, infatti, ricomincia a bere, e Corey Stoll è bravo lasciare che il cambiamento affiori in modo sottile, con una mimica, una prossemica e un tono di voce leggermente più esasperati e sarcastici. Inoltre, il rapporto con Zack si fa più difficile, poiché il bambino lo incolpa di non aver salvato sua madre Kelly, cui ora il Maestro ha restituito il raziocinio per scatenarla contro i nostri eroi. Il suo amore per il figlio (oltre alla nuova stirpe di vampiri sotto il suo controllo) la guiderà sulle tracce della squadra.
Molto buoni, come al solito, gli effetti visivi che uniscono grafica digitale e make-up prostetico, con l’esclusione però del Maestro, la cui maschera non è mai stata convincente. Funzionano bene anche le scene d’azione, soprattutto quando sfruttano gli ambienti claustrofobici del magazzino e le improvvise interruzioni di corrente per costruire la suspense. Ciò che desta alcuni dubbi (come già nella prima stagione) è invece la prospettiva più ampia, quella che coinvolge l’opinione pubblica e le istituzioni: è vero che Eldritch Palmer sta usando la sua influenza per manovrare il Ministero della Salute e accecare il governo, ma com’è possibile che la diffusione di un morbo in grado di trasformare le persone in mostri sia passata sotto silenzio? Senza dimenticare il messaggio clandestino inviato da Eph attraverso il canale di emergenza, che dovrebbe aver allertato almeno una parte della popolazione. The Strain tende a forzare sin troppo la logica per giustificare la solitudine dei protagonisti, e l’effetto che ottiene è un po’ straniante. Comunque, nel complesso si tratta di una premiere godibile, e l’espansione della trama oltre i confini del gruppo (soprattutto grazie agli Anziani e ai loro soldati) potrebbe giovare alla serie, soprattutto se la situazione si radicalizzasse ancora di più.
La citazione: «Quando camminerai alla luce del giorno, non dimenticare mai ciò che hai visto.»
Ho apprezzato: Il buon ritmo dell’episodio; l’alternanza di azione e investigazione; l’interpretazione di Corey Stoll; l’inseguimento nel magazzino.
Non ho apprezzato: Le forzature logiche nel coinvolgimento delle istituzioni.
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