QUI il nostro approfondimento sul primo capitolo della saga: Interceptor
QUI il nostro approfondimento sul secondo capitolo della saga: Il Guerriero della Strada
Nel 1985 George Miller decide di far rivivere la leggenda del folle Max, interpretato ancora una volta da Mel Gibson. Sono passati quattro anni dall’arrivo in sala de Il Guerriero della Strada, un film che ha dettato le regole di un genere e definito l’estetica di un mondo, quello post-apocalittico, che è giunto (quasi) invariato fino ai giorni nostri. Superare le altissime vette raggiunte da quell’opera è un’impresa ardua, se non impossibile, ciononostante il regista decide di provarci lo stesso, confezionando una pellicola ancora più ambiziosa.
È opportuno sottolineare quanto ogni capitolo di questa saga sia diverso dagli altri: il primo, Interceptor, è un film di vendetta, ambientato in un futuro non troppo distante dal nostro, permeato da un senso di disperazione costante; il secondo, Il Guerriero della Strada, ridefinisce il suo protagonista, lo trasforma in un eroe solitario apparentemente senza morale e lo catapulta in un universo perennemente in bilico tra passato e presente; Oltre la Sfera del Tuono amplia questo scenario, disseminandolo di frecciatine verso la cultura contemporanea e dando vita ad un secondo atto che sembra provenire direttamente dalla penna di J. M. Barrie, con tanto di ragazzi selvaggi alla ricerca di un’Isola che non c’è.
Per fare tutto questo Miller decide di chiedere una mano al suo collega regista George Ogilvie, che lo aiuta a confezionare una storia che pone le sue basi – mi si permetta il termine – sulla merda. Sì, perché è da lì che riparte il mondo secondo George Miller: dal letame. Sono passati un bel po’ di anni dagli avvenimenti raccontati nel Guerriero della Strada. Il nostro eroe non ha più la sua fidata Interceptor e durante il suo girovagare giunge fino a Bartertown, una città risorta dalle ceneri che trae energia dal metano, ricavato dagli escrementi di centinaia di maiali che popolano il sottosuolo. Bartertown è una città che tenta di riproporre la spensieratezza di un’epoca passata, guidata da una donna (Aunty, interpretata dalla cantante Tina Turner, che ha anche curato alcuni brani per la colonna sonora) che è riuscita ad affermarsi nel momento in cui il mondo è collassato su se stesso.
Premesse decisamente ottime, che nelle mani sapienti di Miller diventano lo spunto per un’analisi profonda e più che mai profetica della società contemporanea votata all’entertainment. Cosa inquadrabile perfettamente nella “Sfera del Tuono” del titolo, che ci offre oltretutto un momento d’azione da manuale: una gigantesca sfera di metallo usata come arena per sfide all’ultimo sangue (“Two man enter, one man leaves!“). Un ritorno all’epoca dei gladiatori scandito dalla voce di un presentatore e seguito da un pubblico completamente inebetito e assuefatto alla violenza. Come se non bastasse ecco che interviene anche una vera e propria ruota della (s)fortuna, gentilmente offerta da Aunty.
L’estetica è anche in questo caso eccessiva e più che mai suggestiva. Si abbandona in parte la componente queer che aveva caratterizzato i villain de Il Guerriero della Strada, ma il sadomaso/punk/selvaggio rimane e raggiunge l’apice nella rappresentazione di MasterBlaster, creato dall’unione di un bestione mascherato (Blaster, il corpo) e di un nano (Blaster, la mente).
Sebbene più patinato e hollywoodiano, Oltre la Sfera del Tuono presenta un bel po’ di punti a suo favore. È senza alcun dubbio il capitolo più hollywoodiano della trilogia e nel secondo atto sembra volere a tutti i costi strizzare a l’occhio a Spielberg e il suo Tempio Maledetto (la cosa non vuole essere una critica ma semplicemente una constatazione) ma riesce in ogni caso a dimostrarsi coerente con il microcosmo creato e sviluppato da Miller nel corso degli anni e che ora è pronto a rivivere con Mad Max: Fury Road.
Mad Max: Fury Road farà il suo ingresso nelle sale americane il 15 maggio 2015. Per maggiori informazioni potete consultare la scheda del film sul sito Warner Bros. QUI trovate la pagina facebook italiana del film.