QUI trovate la recensione del film
In occasione dell’anteprima stampa di un’ora del film di Inside Out, tenutasi lo scorso aprile al campus della Pixar di San Francisco, la stampa ha potuto assistere a cinque presentazioni tenute da altrettanti dipertimenti: storia, production design, layout, animazione e luce.
Ronnie del Carmen (storia)
-Inizialmente hanno cominciato a raccontare delle storie di quando erano bambini, ed hanno notato che i bambini sono sempre felici e quindi la Gioia doveva per forza essere l’emozione principale.
-gli story artist devono disegnare un personaggio centinaia di volte al giorno, a volte per una sequenza, a volte per una parte di una sequenza.
-per proporre un’idea si disegna l’inizio, la metà e la fine di una scena, e la proponi dal vivo o tramite uno schermo.
–nessuno riceve il compito di scrivere lo script, del Camen e Pete Docter hanno tirato giù le loro idee.
“Il nostro processo di scrittura è di provare sempre qualcosa, che sia disegnato, scritto o solo proposto nei corridoi”.
Ralph Eggleston (Production Design)
-crea la squadra che si occuperà di visualizzare il film, lavorano a stretto contatto con il regista e lo story artist.
–il film non è ambientato nel cervello, ma nella mente. Ma hanno voluto inserire degli indizi visivi come i brainbows, delle fette del cervello che sono state iniettate con dei componenti chimici che emettono un particolare colore sotto luci diverse, e permettono di vedere diversi strati di neuroni.
-per il mondo reale sono state usate diverse texture e un basso contrasto. Per quello della mente i colori sono saturi, è stato usato un alto contrasto, ci sono piani traslucidi che emettono luce.
–Gioia è stata pensata come un essere effervescente o scintillante. Non è stato applicato anche le altre emozioni per problemi di budget.
–le isole della personalità erano inizialmente delle colonne. L’idea era che se Riley era interessata in qualcosa, nella sua mente avrebbe cominciato a crescere un’isola su quell’argomento. Ma quando comincia a perdere interesse in questi elementi, comincia a perdere colore e inizia a collassare.
–il colore del cielo riflette l’umore di Riley.
–il treno dei pensieri è stato molto semplificato, perché i numerosi binari occupavano troppo le varie scene. Così hanno deciso che i binari sarebbero apparsi solo di fronte e dietro al treno. Inoltre le stazioni sono state ridotte a una sola
–nelle versioni internazionali dentro alla mente del padre stanno guardando il football, mentre in quella americana l’Hockey
Patrick Lin (layout)
-Per costruire una scena si parte dal layout, poi dall’animazione e infine alle luci
-usano una telecamera virtuale che mimica in tutti gli aspetti quelle reali
–sono i responsabili per la coreografia della telecamera e dei movimenti dei soggetti durante le scene. Partono da una stanza vuota, inseriscono la telecamera, poi i personaggi digitali, li mettono in posa e poi possono cominciare a muovere la telecamera
-le scene vengono poi passate al dipartimento di montaggio, che le riarrangia, taglia, espande. Il layout finale viene passato all’animazione.
Shawn Krause, Victor Navone, Jamie Roe e Tony Fucile (animazione)
-il materiale arrivato in forma di layout è molto crudo, ma offre informazioni sulle posizioni, i prop, i set e dove si trova la telecamera e sta filmando
-fanno un incontro giornaliero, dove mostrano quanto hanno realizzato. Dopo aver visto il materiale Docter da il suo imput.
–un animatore produce tre secondi alla settimana di animazione
Angelique Reisch (luce)
–devono creare da zero tutte le luci e tutte le ombre
CLICCATE QUI, per scoprire quali innovazioni tecniche sono state create per il film
Inside Out farà il suo ingresso nelle sale italiane il 16 settembre 2015. Per informazioni e curiosità, QUI la pagina Facebook ufficiale. #EmozionaMente #PixarIT
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Fonte Collider