“La parola chiave del film? Artigianalità. Tutto è stato fatto percorrendo quel confine tra realismo e artificio che se da una parte sembra volerti portare in mondi e personaggi di fantasia, dall’altra ti cerca di ricordare che si parla di storie vicine alla vita vera. Dalle location agli effetti speciali passando per la gestione delle luci e le scenografie: per noi era importante che si sentisse forte l’origine di queste storie, ovvero le fiabe scritte da Giambattista Basile in dialetto napoletano nel 1600. Non le conosce nessuno all’estero? In realtà neanche in Italia e gli stessi napoletani hanno difficoltà a leggerle in originale e proprio per questo meritavano una rappresentazione cinematografica”.
Sorride ed è un fiume in piena Matteo Garrone a Cannes durante la conferenza stampa di Il Racconto dei Racconti. Non potrebbe fare altrimenti visto che tutti i giornalisti che gli pongono una domanda iniziano porgendo complimenti che, dal tono, sembrano sempre sinceri. E così il regista italiano si scioglie, racconta dei suoi trascorsi da pittore “proprio perché ho dipinto a lungo non avevo paura di inoltrarmi visivamente in un territorio così particolare come il fantasy, un genere peraltro in Italia poco esplorato. Avevo alcune idee e ho provato a portarle lavorando direttamente sul set con scenografo e responsabile degli effetti speciali”. La sera prima, alla proiezione per la stampa, l’accoglienza era stata piuttosto tiepida. Qualche applauso, ma nulla di memorabile. Meglio va con la stampa internazionale, sia l’Hollywood Reporter che Variety e il The Guardian ne apprezzano l’estetica e l’originalità. Anche Indiewire lo promuove (ma senza entusiasmo).
Felici di aver partecipato al progetto sono però tutti gli attori che hanno accompagnato il regista romano sulla Croisette. Per John C. Reilly non c’è stato nessun dubbio sull’accettare o meno: “Quando ho saputo che Matteo stava per girare un fantasy in Italia l’unica domanda che ho fatto è stata: quando iniziamo?”. Cassel prova ad aggirare le domande (e le risposte) banali: “Si può dire che sia facile fare i complimenti a qualcuno che ti sta sedendo accanto in quel momento, ma cos’altro posso fare?”. Per la Hayek lavorare con l’italiano: “È stata una sfida, non sai mai cosa ha in mente e in che modo lo porterà a termine. È un visionario”. Sull’inglese ed il budget alto per una produzione soprattutto italiana (14,5 milioni di euro), Garrone spiega: “Volevo dare un respiro più internazionale alla storia. C’è tanta Italia però nella maniera in cui abbiamo realizzato il tutto. So bene che realizzare un fantasy non è una scelta commercialmente sicura, ma volevo realizzare un film di questo tipo, non ne ho pianificato costi e possibili ricavi”. Per il produttore Jeremy Thomas mettere assieme la somma necessaria per partire non è stato facile: “Ma ci ho messo tutto me stesso. Che bello che è girare in Italia!”. Quando ci sono i soldi: come dargli torto?
Matteo Garrone presenta a Castel del Monte il suo Racconto dei Racconti
Scritto da Matteo Garrone in collaborazione con Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, Il Racconto dei Racconti si propone come un grande affresco in chiave fantastica del periodo barocco, raccontato attraverso le storie di tre regni e dei loro rispettivi sovrani. Il film arriva nelle nostre sale oggi 14 maggio 2015, distribuito da 01 Distribution.