Il lungo ciclo televisivo di CSI, durato ben quindici stagioni, è sempre più vicino alla chiusura: gli ascolti sono notevolmente calati (così come la qualità delle sceneggiature), e CBS sta ragionando sul da farsi.
Le possibilità, al momento, sono due. Il network potrebbe decidere di cancellare lo show immediatamente (anche perché il contratto dell’attuale protagonista, Ted Danson, è scaduto) oppure di rinnovarlo per un’ultima stagione di soli sei episodi, in modo da garantire una chiusura più soddisfacente per i fan, ed evitare il malcontento che si verificò qualche anno fa con la cancellazione di Law & Order (che fu interrotta dalla NBC senza una conclusione adeguata, suscitando l’ostilità del pubblico). Sembra che gli attori – compresa Elizabeth Shue – siano favorevoli a tornare per un ultimo arco narrativo, quindi il network potrebbe decidere in tal senso.
In ogni caso, la fine di CSI rappresenta il tramonto di un’epoca: lo show di Anthony E. Zuiker ha infatti contribuito – nel bene o nel male – a plasmare gli scenari televisivi degli ultimi quindici anni, influenzando la produzione di molti altri procedural investigativi basati su idee simili (con minime variazioni sul tema), e favorendo il “successo” degli scienziati forensi sul piccolo e sul grande schermo. Al momento, la CBS sta mandando in onda lo spin-off CSI: Cyber, che però fatica a decollare.
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