S.O.S. è il doppio episodio che chiude la seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.: la guerra tra la squadra di Coulson e gli Inumani giunge al termine (per ora), mentre i cliffhanger spalancano le porte alla terza stagione…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER.
Robert Gonzales (Edward James Olmos) è stato ucciso da Jiaying (Dichen Lachman), che finge un’aggressione per scatenare la guerra contro lo S.H.I.E.L.D.. Gli agenti vengono scacciati da Lai Shi, mentre Skye (Chloe Bennet) si scontra con May (Ming-na Wen) e la tramortisce usando i suoi poteri. Gordon (Jamie Harris) e un altro Inumano prendono il controllo di un Quinjet, e lo usano per bombardare l’edificio in cui si trova il cadavere di Gonzales. Coulson (Clark Gregg) non crede alla versione di Jiyaing, e intuisce il suo piano. Intanto, però, Bobbi (Adrianne Palicki) è stata rapita da Ward (Brett Dalton) e da Kara Palamas (Maya Stojan), che la ritengono responsabile del rapimento di quest’ultima da parte dell’Hydra. Bobbi dovrà chiedere perdono per ciò che ha fatto, ma non ne ha la minima intenzione, e viene torturata da Ward. Intanto, Lance Hunter (Nick Blood) e May partono per cercarla, e la trovano grazie al segnale del suo cellulare, attivato da Ward per coglierli in trappola. Il tentativo di fuga di Bobbi si rivela inutile, nonostante il valore dimostrato in combattimento contro i due avversari. Giunti sul posto, Bobbi si prende una pallottola nella schiena per salvare Hunter dalla trappola, mentre Ward uccide per errore Kara, che si era mascherata da May.
Parallelamente, Coulson, Fitz (Iain De Caestecker) e Simmons (Elizabeth Henstridge) devono affrontare Calvin Zabo (Kyle MacLachlan), consegnato allo S.H.I.E.L.D. da Jiaying come finto gesto distensivo, ma in realtà finalizzato a portare scompiglio nella base. Cal, infatti, ha assunto tre fiale della formula sui cu ha lavorato per anni: inizialmente va in arresto cardiaco, ma l’iniezione di adrenalina attiva la formula, trasformandolo in un collerico Mr. Hyde. Dopo aver distrutto il laboratorio, Cal viene imprigionato da Coulson contro un muro, utilizzando un fuoristrada e un ariete. Coulson riesce a farlo ragionare: anche lui vuole salvare Skye, e hanno bisogno l’uno dell’altro se vogliono riuscirci. Cal torna in sé e accetta di unirsi alla missione.
Nel frattempo, Jiaying ha ucciso Raina (Ruth Negga), le cui visioni del futuro mettevano a rischio i suoi piani. Skye, però, ha assistito alla scena, quindi viene tramortita e imprigionata sulla portaerei dello S.H.I.E.L.D., attaccata dagli Inumani per prelevare il misterioso monolite Kree che Gonzales teneva nascosto nella stiva. Grazie ai loro poteri, riescono a sbaragliare i soldati con facilità. Mack (Henry Simmons) riesce però a liberare Skye, i cui poteri sono stati neutralizzati da una coppia di bracciali inibitori. La ragazza entra nei sistemi informatici dello S.H.I.E.L.D. e lancia un S.O.S., ma Jiaying non si scompone; anzi, decide di amplificare il segnale per fare in modo che arrivino più agenti possibile, in modo da sterminarli o – se sono Inumani – trasformarli con i cristalli terrigeni. Skye, dopo aver affrontato un’Inumana che ha il potere di moltiplicarsi in innumerevoli cloni, riesce a convincere Lincoln (Luke Mitchell) della cattiva fede di sua madre, e lui la libera dai bracciali. Intanto, sulla nave sono atterrati Coulson, May, Fitz e Cal. Coulson e Fitz affrontano Gordon insieme a Mack, e riescono a bloccarlo in un’unica stanza – dove sono conservati i cristalli – grazie a un congegno che limita i suoi poteri; l’Inumano viene poi ucciso involontariamente da Fitz con un tubo di metallo, che gli si conficca nell’addome dopo un teletrasporto avventato. Un cristallo sta per frantumarsi a terra, ma Coulson lo afferra al volo: la sua mano comincia a trasformarsi in pietra, ma Mack la recide con un colpo di accetta. Lincoln e May sconfiggono l’Inumana e tutti i suoi cloni, mentre Skye cerca di fermare Jiayng, che per poco non la uccide assorbendo la sua energia. La ragazza, però, reagisce, e con un’onda d’urto scaraventa in acqua il Quinjet con cui sua madre voleva scappare; alla fine, quando Skye sta per ucciderla, Cal interviene e finisce il lavoro con le sue mani, poiché non vuole che sua figlia viva con un simile peso. La minaccia è stata sventata.
Ward raduna alcuni agenti dell’Hydra e chiede loro di portargli tutti gli uomini disponibili: da ora in poi sarà lui il leader dell’organizzazione. Bobbi, ricondotta alla base per le cure, si risveglia e dice a Hunter di voler chiudere con quella vita di pericoli. Cal e Skye si salutano, e poi si ritrovano dopo un po’ di tempo: la memoria di Cal è stata cancellata, non ricorda nulla di lei, e vive una vita felice come veterinario. Coulson incarica Skye di assemblare una squadra di individui superumani, i quali però dovranno mantenere l’anonimato e non svelare i loro poteri.
In chiusura, vediamo Fitz e Simmons che analizzano il monolite Kree. Fitz la invita a cena in modo “serio”, e Simmons accetta, ma prima deve finire il lavoro. Fitz la lascia sola… e proprio in quel momento il monolite si liquefa, avvolge la scienziata e la imprigiona dentro di sé.
Being Inhuman
Agents of S.H.I.E.L.D. chiude una stagione nettamente suddivisa in due parti: laddove la prima metà era focalizzata sulla guerra tra lo S.H.I.E.L.D. e l’Hydra, conclusasi con la morte di Daniel Whitehall e la mutazione di Skye, la seconda ha invece esplorato l’universo degli Inumani, confermando il rinnovato interesse della serie per i superpoteri. S.O.S. è il punto di convergenza di quest’ultimo intreccio, che termina in modo relativamente definitivo, ma con le porte aperte a eventuali sviluppi futuri. Il fulcro della narrazione risiede nel ribaltamento: Cal, che ha svolto un ruolo da antagonista per tutta la stagione, alla fine collabora con Coulson, mentre sua moglie Jiaying si rivela una despota spietata e calcolatrice, anche se guidata dal desidero di salvare il suo popolo. Questa evoluzione non fa che aumentare la simpatia per Cal, forse il personaggio migliore di tutta la serie. La performance di Kyle MacLachlan ci ha offerto un villain schizofrenico e sarcastico, pieno di rabbia e di umanità, in grado di passare dagli atteggiamenti infantili alla furia incontrollata; e stavolta, con la sua trasformazione in Mr. Hyde, sembra che l’attore si sia divertito un mondo. La resa visiva del supercattivo è un po’ deludente (si sono limitati a modificare i tratti del suo volto in modo grottesco, ma la sproporzione con il resto del corpo è palese), eppure non si può fare a meno di apprezzare l’ironia giocosa di MacLachlan, che mette a soqquadro i locali dello S.H.I.E.L.D. senza ferire nessuno.
L’esordio di Mr. Hyde, comunque, resta in linea con la discutibile politica dello show: anche quando compaiono supereroi e supercattivi, vengono sfruttati con il contagocce. Se il povero Deathlock ha avuto uno screen time ridicolo durante l’intera stagione, anche la stessa Skye/Quake, pur conservando un ruolo centrale, non ha avuto molte chance di sfoggiare le sue abilità. D’altra parte, Agents of S.H.I.E.L.D. ha la fastidiosa tendenza ad “autocastrarsi”, e infatti Skye affronta tutta la battaglia finale con due bracciali inibitori che neutralizzano i suoi poteri sismici, costringendola ad affrontare i nemici con la solita girandola di arti marziali (c’è di buono, però, che lo scontro con i cloni dell’Inumana è abbastanza spettacolare). In generale, l’episodio è scandito da una grande quantità di combattimenti che coinvolgono quasi tutti i personaggi, anche se la migliore è sempre Bobbi/Mockingbird, in grado di tenere testa a Ward e all’Agente 33 con degli aghi infilati sotto le unghie; la sua permanenza nella serie è cosa gradita, dato che lo spin-off non si farà. Crudele – ma in fondo se la sono cercata – la sorte di Ward e della sua nuova compagna: lui la uccide a sangue freddo, scambiandola per May. Questo trauma sembra spingerlo verso una nuova direzione, che dovrebbe portarlo ad assumere la carica di nuovo leader dell’Hydra. Una grossa novità, per un personaggio abituato ad agire clandestinamente da solo.
Questo è solo uno dei cliffhanger con cui si chiude S.O.S., e nemmeno il più sorprendente. Anzitutto, sappiamo che sentiremo ancora parlare degli Inumani, poiché i cristalli terrigeni si sono sciolti nell’oceano e sono stati assorbiti dai pesci, prontamente immessi sul mercato sottoforma di pillole di Omega 3: presto, qualcuno avrà una bella sorpresa. Inoltre, Coulson si ritrova senza un braccio, e non è una cosa da poco per il protagonista dello show… talvolta, Agents of S.H.I.E.L.D. dimostra un coraggio superiore alla media nel confezionare i colpi di scena. Comunque, utilizzerà una protesi? Un arto robotico? Lo vedremo. Dal canto suo, Skye avrà il compito di formare una nuova squadra di superumani, e questo potrebbe condurre alla nascita dei Secret Warrios nella terza stagione, dato che la prerogativa del gruppo sarà l’anonimato. Infine, il pugno allo stomaco: proprio quando Fitz e Simmons sembrano sul punto di sfogare la loro tensione sentimentale con un primo appuntamento, il monolite Kree si liquefa e cattura la scienziata, imprigionandola al suo interno. Non c’è pace per gli imbranati innamorati!
La citazione: «Science, biatch!»
Ho apprezzato: la performance di Kyle MacLachlan; l’evoluzione di Cal; il combattimento tra Skye e i cloni; le premesse per la formazione dei Secret Warriors; il colpo di scena finale con Simmons.
Non ho apprezzato: lo scarso sfruttamento dei poteri di Cal e Skye; la resa visiva di Mr. Hyde.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. sul nostro Episode39 a questo LINK.