Afterlife, sedicesimo episodio della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., racconta le prime esperienze di Skye tra gli Inumani, mentre Coulson pianifica le sue contromosse per affrontare il “vero” S.H.I.E.L.D.; inoltre, il ritorno di un personaggio molto atteso!
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER.
Robert Gonzales (Edward James Olmos) vuole scoprire cosa si nasconde nel cubo di vibranio che Nick Fury ha lasciato a Coulson (Clark Gregg), ma Fitz (Iain De Caestecker) si rifiuta di collaborare, e sceglie di andarsene; Simmons (Elizabeth Henstridge), invece, accetta. Tra i due sembra consumarsi una frattura irreparabile. Dal canto suo, Bobbi (Adrianne Palicki) cerca di difendere il comportamento di Skye (Chloe Bennet), e comincia a nutrire dubbi sulle decisioni di Gonzales.
Coulson e Lance Hunter (Nick Blood) cercano Skye al rifugio, ma non la trovano, quindi Coulson decide di far scattare l’allarme per attirare gli uomini dello S.H.I.E.L.D. e rubare un Quinjet. La strategia sembra destinata a fallire, ma l’intervento di Deathlok (J. August Richards) rovescia la situazione a loro favore. Negli ultimi mesi, il cyborg ha lavorato in segreto per Coulson, e ora è pronto ad aiutarlo direttamente: i tre rubano un jet e spiccano in volo.
Skye si risveglia a Lai Shi, un villaggio degli Inumani arroccato tra le montagne. Un ragazzo di nome Lincoln (Luke Mitchell) le spiega che il suo compito è di aiutarla nella fase di transizione, e che il suo corpo è stato sottoposto a un trattamento specifico per adattarlo al cambiamento. Skye scopre di essere “speciale”, poiché da moltissimo tempo nessuno affrontava il rituale della Terragenesi in un tempio Kree, e inoltre lei lo ha fatto senza sottoporsi al consueto esame degli “anziani”, che respingono la maggior parte dei candidati. A Lai Shi ci sono anche Raina (Ruth Negga) e Calvin Zabo (Kyle MacLachlan), cui Gordon impedisce di vedere sua figlia. Ci penserà però la rediviva Jiaying, madre di Skye, a guidarla nella gestione dei suoi poteri sismici.
Alla fine, scopriamo che Fitz e Simmons hanno ingannato tutti: con la complicità della sua amica, Fitz è riuscito a rubare il cubo (dopo averlo sostituito con una copia), e ora si appresta a tornare da Coulson.
Questione di punti di vista
Dopo un paio di episodi un po’ sottotono, Agents of S.H.I.E.L.D. recupera qualità con una puntata che scorre su due binari paralleli, simboleggiando la doppia “anima” che caratterizza lo show: da una parte c’è la trama con gli Inumani, e dall’altra quella che coinvolge lo S.H.I.E.L.D., diviso in due fazioni contrapposte che fanno capo a Phil Coulson e Robert Gonzales. Per quanto riguarda gli Inumani, fa piacere inoltrarsi più a fondo nel loro universo, e il nome cinese Lai Shi – oltre alla sua collocazione tra le montagne – rimanda direttamente alla città di Attilan, patria ancestrale della stirpe inumana, che in passato ha trovato posto anche tra le vette dell’Himalaya. Certo, per vedere la vera Attilan dovremo attendere il film dedicato a Freccia Nera e compagni, ma nel frattempo i Marvel Studios gettano i semi di ciò che verrà, ed è quasi sorprendente che Agents of S.H.I.E.L.D. abbia il permesso di addentrarsi nella materia. Scopriamo quindi che gli Inumani sono dappertutto, e molti di loro aspettano impazienti di sottoporsi al processo di Terragenesi, ma solo in pochi superano l’esame degli “anziani”; Skye, dal canto suo, ha affrontato il rituale nella forma più antica, e questo fa di lei un’eccezione vivente, insieme a Raina. Si suppone che presto imparerà a controllare i poteri sismici, probabilmente con la guida di Jiaying, sua madre, che scopriamo essere ancora viva (mentre suo padre, Calvin Zabo, è tenuto prigioniero senza la possibilità di vederla). L’aspetto più intrigante, comunque, è l’ambiguità di questi personaggi: non assumono – almeno per ora – la funzione di antagonisti, ma non si possono nemmeno considerare come alleati, poiché non nutrono alcun interesse per le vicende dello S.H.I.E.L.D. e per la missione di Coulson; si preoccupano soltanto della propria gente, che proteggono con ogni mezzo necessario. Nei confronti degli umani, però, sembano nutrire una certa diffidenza.
Al momento, in effetti, è arduo capire chi sia il vero “cattivo” di fine stagione: l’Hydra è momentaneamente fuori gioco, gli Inumani badano ai loro affari, mentre Gonzales è convinto di agire nel giusto, per il bene comune. Non sembra il candidato ideale per il ruolo di big bad, a meno che non nasconda qualcosa. In tal senso, bisogna dare atto a Agents of S.H.I.E.L.D. di aver costruito negli ultimi episodi un intreccio molto sfumato, dove non esistono “buoni” e “cattivi”, ma soltanto diversi punti di vista che entrano inevitabilmente in rotta di collisione; e se i dubbi di Mockingbird potrebbero presto condurla al fianco di Coulson, il pragmatismo di May sembra destinato a schierarla con Gonzales, anche perché entrambi condividono la diffidenza nei confronti dei superumani (in Bahrain, anni prima, May fu costretta a uccidere un misterioso individuo “potenziato” che perse il controllo: nei prossimi episodi dovremmo scoprire tutta la storia).
A proposito di personaggi sovrumani, finalmente si rivede Deathlok, con un nuovo costume e alcuni irresistibili upgrade. Speriamo di vederlo in azione il più possibile, poiché finora è stato sfruttato con il contagocce: Agents of S.H.I.E.L.D. ha bisogno di aumentare il tasso di azione superumana, soprattutto se vuole emanciparsi totalmente dal suo vecchio status quo, che finora non ha portato grandi risultati in termini di ascolti. Per il momento, le pedine sono state piazzate sulla scacchiera, e toccherà a Coulson fare la prossima mossa… anche con l’aiuto di Fitz e Simmons, finalmente tornati amici. Quanto è tenera Simmons che prepara il panino a Fitz per il viaggio?
La citazione: «I nostri doni non devono essere spaventosi, fanno parte di noi. Anch’io mi sono sentito perso prima di venire qui, cercavo risposte nei posti più sbagliati. Ma siamo tutti connessi a qualcosa di più grande e più antico di quanto avremmo mai potuto immaginare. Qualcosa di straordinario. Non cercare di sfuggirgli.»
Ho apprezzato: i dialoghi vivaci; il ritorno di Deathlok; l’esplorazione del mondo degli Inumani; il ritorno di Fitz-Simmons; l’ambiguità dell’intreccio, privo di un vero antagonista.
Non ho apprezzato: nulla di rilevante.
Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. sul nostro Episode39 a questo LINK.