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X-Files – Cinque domande per la nuova miniserie con Mulder e Scully

Pubblicato il 27 marzo 2015 di Lorenzo Pedrazzi

Ormai è ufficiale: la Fox produrrà una nuova miniserie di X-Files che, nell’arco di sei episodi, riunirà l’ideatore Chris Carter e la celebre coppia di protagonisti composta da David Duchovny e Gillian Anderson. L’amore per la serie e per i suoi personaggi non è mai sfumato negli ultimi anni, e questa notizia ha rallegrato moltissimi fan in tutto il mondo, soprattutto coloro i quali non potevano accettare che le avventure di Mulder e Scully si concludessero con il discutibile film del 2008.

Naturalmente la nuova miniserie suscita molte curiosità: qui di seguito cercheremo di isolare i punti fondamentali di questo revival in cinque domande che ruotano nella testa di molti fan, interrogandoci su cosa sia meglio per la buona riuscita dello show.

1 – Storie autoconclusive o legate alla mitologia della serie?

È il quesito basilare, attorno a cui si coagulano le preferenze contrastanti degli spettatori: la storia di X-Files ci insegna che alcuni fan prediligono gli episodi autoconclusivi (quelli con il Monster-of-the-Week), mentre altri si appassionano di più alle puntate della trama orizzontale, legate alla mitologia della serie (i rapimenti alieni, il complotto per l’invasione, ecc.). Per quanto mi riguarda, ritengo che la serie abbia dato il meglio di sé con le trame verticali e i “mostri della settimana”, e lo stesso Chris Carter sembra suggerire che questa nuova incarnazione sarà basata su episodi autoconclusivi: «Il mondo è diventato molto più strano, è un momento perfetto per raccontare queste sei storie». Esatto, sei storie. Detto così, pare si tratti di vicende autoconclusive, e non di un’unica trama spalmata su sei episodi (che renderebbe la miniserie una sorta di lungo film in sei parti). La scelta di raccontare sei storie autonome gioverebbe alla varietà e alla creatività dello show… quindi, personalmente, ritengo che sarebbe la soluzione migliore.

2 – Focus su Mulder e Scully o passaggio di testimone?

In questi casi, c’è sempre il rischio che il network spinga per l’introduzione di nuovi personaggi da affiancare ai protagonisti, in modo da garantire un teorico “passaggio di testimone” nel caso si decidesse di produrre altre stagioni (basti pensare alla Kate Morgan di Yvonne Strahovski in 24: Live Another Day, concepita come potenziale “erede” di Jack Bauer). Chris Carter, però, conosce bene il suo fandom, e sa che il successo di X-Files è dovuto in gran parte alla caratterizzazione e all’affiatamento di Mulder e Scully: togliere spazio a loro due per introdurre nuovi personaggi sarebbe un suicidio, ed è improbabile che accada. In fondo, questa miniserie dovrà puntare molto sull’effetto nostalgia.

3 – Coinvolgimento sentimentale oppure no?

In X-Files – Voglio crederci, la storia d’amore tra Mulder e Scully è stata lasciata parzialmente in disparte per concentrarsi sulla loro collaborazione lavorativa, e in effetti la serie – soprattutto nelle prime stagioni – ha spesso giocato sulla tensione sentimentale inespressa tra i due protagonisti. Ritrovarli in una situazione di stallo emotivo sarebbe forse l’ideale: in questo modo, il rapporto professionale resterebbe in primo piano, agevolando i noti conflitti “ideologici” tra il raziocinio di Scully e l’istintività di Mulder. Questo non significa che la storia d’amore debba essere esclusa, ma forse sarebbe meglio se l’idillio tornasse soltanto verso la fine, lasciando che la tensione monti progressivamente di episodio in episodio.

4 – Nuovi sceneggiatori o la vecchia guardia?

È ovvio che Chris Carter non potrà riunire tutti gli sceneggiatori “storici” di X-Files: la serie ha lanciato vari autori nel firmamento televisivo, come Vince Gilligan (Breaking Bad), James Wong (American Horror Story), Howard Gordon (24), Darin Morgan (Fringe) e Alex Gansa (Homeland), ed è improbabile che possano tornare… ma non sarebbe bello vedere un episodio scritto da Gilligan? Considerando il successo di Breaking Bad, la miniserie non potrebbe che giovarne. È comunque più facile ipotizzare che Carter (oltre a scrivere qualche episodio in prima persona) si circondi di nuovi sceneggiatori, magari pescandoli dalle migliori serie mistery degli ultimi anni. Fringe, forse l’unico vero erede di X-Files, potrebbe fornire un’ottima riserva di autori, ma lo stesso discorso vale anche per Lost.

5 – Nuovi personaggi o volti già noti?

Molti sperano di rivedere almeno il Direttore Skinner di Mitch Pileggi, e il suo ritorno sembra abbastanza probabile, ma è praticamente certo che incontreremo anche nuovi personaggi di contorno. Sarebbe sin troppo semplice (persino banale) introdurre un nuovo “capo” scettico e pragmatico che metta i bastoni fra le ruote ai nostri eroi, poiché la miniserie avrà sicuramente bisogno di un antagonista ricorrente per innescare i conflitti: una figura del genere, in effetti, potrebbe palesarsi anche nei nuovi episodi. Per il resto, chissà. Possiamo aspettarci anche alleati vecchi e nuovi, e personalmente non mi dispiacerebbe rivedere Doggett e Reyes, di cui sono uno dei pochi estimatori. Niente Smoking Man, però: è stato dato per morto nell’ultimo episodio di X-Files, quindi lasciamolo dov’è.

Fonte: Entertainment Weekly