Opera prima del team francese indipendente OSome Studio e prodotto dal colosso Activision, White Night è un particolarissimo adventure survival completamente (tranne rare eccezioni) realizzato in bianco e nero. Sicuramente sin da subito la fantastica estetica e la narrazione (in forma di voce narrante) noir fanno capire di essere di fronte ad un prodotto esteticamente e culturalmente elevato come ben pochi altri videogiochi riescono ad arrivare.
L’inizio è subito carico di tensione. Il nostro alter ego è ubriaco mentre si trova al volante ed investe una donna che sbuca all’improvviso sulla strada. Incredibilmente però quando esce dal veicolo per soccorrerla, il corpo della donna non c’è più. Il misterioso personaggio si avvicina quindi ad una villa dove scoprirà una realtà molto diversa da quella immaginata…
White Night comincia a Boston nel primo dopoguerra mondiale ed il design è completamente intriso delle atmosfere di quegli anni, ai temi classici dell’età del jazz e alle narrazioni da film noir. Le stesse cromie esclusivamente (ad eccezione del giallo) in bianco e nero del gioco sono parte integrante della sua meccanica di paura.
Solamente la luce può svelare ciò che circonda i giocatori, e qualsiasi cosa, dal tremolio di un fiammifero al bagliore della luna, possono svelare nuovi percorsi, segreti e dettagli della storia. Inoltre, la luce offre un rifugio sicuro contro il terrore che si nasconde nell’ombra, rendendola una risorsa cruciale da gestire finché sorge il sole.
Il videogame, disponibile esclusivamente in digitaly delivery su PC, Playstation 4 ed Xbox One ad un prezzo non troppo elevato, riprende la componente esplorativa dei classici del genere dei survival horror come i primi capitoli di Resident Evil e Clock Tower, tralasciando però tutta la componente action, tramutandolo in una sorta di survival adventure quindi. Grande atmosfera, grande paura, una splendida colonna sonora ed una lavoro di interpretazione dei dialoghi (rimasti in inglese ma con tutti i sottotitoli in italiano) straordinaria lo rendono un prodotto veramente curato in ogni aspetto dal primo all’ultimo istante di gioco.
Tutto bene dunque? Quasi, visto che al di là dell’inutilità di un’analisi tecnica per titoli del genere dove le scelte estetiche e di design la fanno da padrone, i limiti nascono dall’interazione in senso più stretto con il nostro alter ego. Va bene ricordare i bei vecchi tempi ma l’eccesso di inerzia dei comandi a volte può rendere l’esperienza di gioco frustrante e niente affatto aiutata dai salvataggi non liberi e lontani fra loro (altro elemento ripreso dai capostipiti del genere).
Detto questo però, White Night è da lodare senza esitazione per il suo essere opera matura, colta, intrigante ed avvincente. Se amate le atmosfere noir e le dinamiche dei primi survival horror, non vi dovreste assolutamente far sfuggire l’opera prima del promettente team d’oltralpe Osome Studio.
VOTO: 8