Cinecomic

The Flash, la recensione del 16° episodio: Rogue Time

Pubblicato il 26 marzo 2015 di Lorenzo Pedrazzi

Rouge Time, sedicesimo episodio di The Flash, narra le conseguenze del viaggio indietro nel tempo, e riporta al centro dell’attenzione il nucleo originario dei Rogues, a cui si aggiunge Lisa Snart

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Barry (Grant Gustin) è tornato indietro nel tempo, e ora si prepara a rivivere la giornata in cui Mark Mardon/Weather Wizard (Liam McIntyre) ha scatenato uno tsunami contro Central City. Ora, però, Barry può anticipare gli eventi, e quindi cattura Mardon in un baleno, per poi imprigionarlo in una cella dell’acceleratore. Inoltre, chiude la storia con Linda (Malese Jow) per conentrarsi su Iris (Candice Patton), ma lei non dimostra quei sentimenti che gli aveva confessato di fronte all’incombere dello tsunami, e reagisce con fastidio. Eddie (Rick Cosnett) gli rifila addirittura un pugno. Wells (Tom Cavanagh), che ha capito tutto, dice a Barry che ogni cambiamento nella linea temporale può alterare il corso degli eventi in maniera irreparabile.
Intanto, Captain Cold (Wentworth Miller), Heat Wave (Dominic Purcell) e Lisa Snart (Peyton List), sorella di Cold, tornano a Central City e sterminano un clan mafioso, ma il loro obiettivo sono i soldi di un casinò. Per riprendere da dove avevano lasciato, rapiscono Cisco (Carlos Valdes) e suo fratello Dante (Nicholas Gonzalez) per costringerlo a costruire delle nuove armi. Cisco esegue, ed è forzato a costruire un fucile anche per Lisa: la sua peculiarità è di sparare un raggio che trasforma le vittime in oro. Inoltre, Snart lo costringe a svelargli l’identità di Flash, o ucciderà Dante.
I due fratelli vengono liberati, ma ora Flash deve fermare i criminali prima che rapinino il camion che trasporta i soldi del casinò. Dopo averli raggiunti, prende Cold e si confronta con lui: se Flash lo porterà in cella, lui renderà pubblica la sua identità segreta, quindi i due avversari sono in stallo. Cold non ha alcuna intenzione di smettere con le rapine, nè di cambiare città, ma accetta di rinunciare agli omicidi, perché sa di essere abbastanza bravo da continuare a delinquere senza nuocere fisicamente al prossimo.
Intanto, il giornalista Mason Bridge (Roger Howarth) viene ucciso dall’Anti-Flash (alias Wells), che sottrae tutte le prove contro di sé. Barry legge la notizia dell’omicidio e, conoscendo i sospetti di Bridge sul suo “mentore”, dice a Joe (Jesse L. Martin) che forse aveva ragione riguardo a Wells. Caitlin (Danielle Panabaker) racconta a Iris e Eddie che lo strano comportamento di Barry era dovuto allo stress post-traumatico del fulmine, e tutto viene perdonato.

Il giorno dei Nemici
Barry torna indietro nel tempo, e noi con lui. Rouge Time ci fa rivivere una delle giornate più intense nella vita di Flash, ma le variazioni nella linea temporale provocano una reazione a catena che modifica tutti gli eventi raccontati in precedenza. È bastato catturare subito Weather Wizard per rivoluzionare i fatti: così, laddove Out of Time era un episodio ricco di sorprese, epocale e travolgente, Rouge Time diventa invece una puntata “normale”, anche un po’ deludente rispetto agli standard della serie.

Se da un lato è divertente vedere Barry che si barcamena con i paradossi della giornata ripetuta, dall’altro si notano alcuni limiti che in passato erano soltanto un trascurabile brusio di fondo, mentre qui risultano amplificati. Anzitutto, è sin troppo chiaro che gli autori valorizzano i poteri di Flash solo quando la sceneggiatura lo richiede: la fulminea cattura di Mark Mardon sarebbe potuta avvenire tranquillamente nello scorso episodio, solo che in quel caso avrebbe soffocato la vicenda sul nascere, mentre stavolta è funzionale alla trama. Diverso il discorso per quanto riguarda Captain Cold, Heat Wave e Golden Glider, poiché il rapimento di Cisco (all’inizio) e la minaccia di svelare l’identità segreta di Flash (alla fine) fungono da deterrente, ma la soluzione adottata dal Velocista suona comunque un po’ troppo forzata… possibile che scelga di lasciar andare Cold in quel modo, ben conoscendo i rischi connessi a questa decisione? Soprattutto per quanto riguarda la vulnerabilità dei suoi amici e parenti, esposti alle potenziali ritorsioni del criminale. Richiede una notevole sospensione d’incredulità anche la scioltezza con cui Cisco costruisce ben tre nuove armi per i criminali, compreso il fucile di Lisa Snart, che trasforma le sue vittime in oro. Se non fosse per il brivido adrenalinico tanto amato da suo fratello, un’arma del genere renderebbe superflua qualunque rapina.

L’epilogo, poi, è un vero e proprio anticlimax: ci si aspetta la resa dei conti tra Flash e il trio di Rogues, ma tutto ciò che vediamo è una pacata conversazione tra l’eroe e Captain Cold, mentre gli altri due criminali spariscono nel nulla. A deludere è però anche l’azzeramento completo degli eventi della scorsa settimana, che riportano la serie al suo consueto status quo: Cisco e Caitlin non sanno nulla di Wells, i sentimenti di Iris per Barry restano sepolti, la sua identità non le viene rivelata. C’è di buono, però, che finalmente Barry comincia ad avere dei sospetti nei confronti del suo “mentore”, e questo dovrebbe condurci progressivamente verso il gran finale di The Flash. D’altra parte, un episodio un po’ claudicante può capitare a tutti.

La citazione: «The “Rogues”… cute.»

Ho apprezzato: la freddezza calcolatrice e sorniona di Cold; Barry che si barcamena con i paradossi temporali; i sospetti su Wells.

Non ho apprezzato: le forzature nell’utilizzo (o non utilizzo) dei poteri di Flash; l’anticlimax dell’epilogo; Flash che lascia andare Cold senza problemi; l’azzeramento completo delle svolte narrative precedenti.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Flash sul nostro Episode39 a questo LINK.